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L’occasione fa l’uomo ladro... e il ladro sciacallo

Berlusconi scrive una lettera alle suore che curarono Eluana Englaro, rammaricato per non averla potuta salvare. Un’abile mossa da campagna elettorale?

L'occasione fa l'uomo ladro... e il ladro sciacallo

Se la religione ha da sempre operato un’ingerenza volontaria nella vita quotidiana delle famiglie, ma anche nella politica e nei poteri legislativi ed esecutivi del nostro Paese, Berlusconi non poteva essere da meno. Da un lato c’è la volontà di accaparrarsi l’ostico e duro elettorato cattolico integralista che non vede di buon occhio lo Psiconano dopo l’affaire Boffo, le scappatelle e le escort e che non sa nemmeno per sentito dire cosa sia la bioetica. Dall’altro c’è quel modus operandi tipico del personaggio in questione, abituato da sempre a scavalcare gerarchie e istituzioni per l’inculcato autoconvincimento di essere stato eletto e messo lì da Dio in persona... del quale presto prenderà il posto.

Non ho intenzione di addentrarmi nella questione iraniana con considerazioni sulle dichiarazioni che Berlusconi ha avuto modo di fare durante la sua visita a Gerusalemme. Farlo mi costringerebbe ad un excursus di storia e/o pensieri personali che occuperebbero tempo incommensurabile nell’elaborazione (da parte mia) e nella lettura (da parte vostra).

Il gesto che prenderò in esame in questo post è solamente l’ultimo di una serie di fatti e atti che hanno per protagonista il beneamato e impomatato presidente (lettera minuscola doverosa!) del Consiglio e che sarebbe stato meglio se non avessero mai visto la luce. Provate a immaginare quante polemiche e quante figuracce potrebbe evitare Berlusconi (e con lui l’Italia tutta) se imparasse a contare fino a dieci prima di parlare o agire.

Anzi, facciamo fino a trecento così quello che deve dire o fare se lo dimentica e siamo a posto.

Ce l’avrà pure lui, a 73 anni, una puntina di alzheimer no?

Il ’caso’ è la lettera che B. ha inviato alle suore che si presero cura di Eluana, della quale ricorderete la morte avvenuta un anno fa dopo 17 anni di agonia in stato semi-vegetativo e tutta la questione derivata da questa vicenda che ha visto religione, politica e società intrecciarsi in contraddizioni e considerazioni, nella quasi totalità, prive di senso ma gonfie di opportunismo.

Il Vostro capo del Governo ha pensato bene di inviare alle ’sorelle’ una missiva privata, talmente privata che l’hanno ricevuta prima Ansa e Adnkronos che le suore stesse. Che magari avevano anche avuto modo di leggerla su internet prima che il postino gliela recapitasse direttamente al convento.

Qui l’immagine del lupo berlusconiano si trasforma in sciacallo ed è bella e confezionata l’operazione di indottrinamento mediatico che fa di questo Berlusconi un uomo talmente sensibile alla vita e alla religiosità che quasi ci dispiace non vederlo a messa con noi la domenica, impegnato com’è nei suoi affari "di Governo".
Berlusconi, nella missiva, è pervaso da un dolore talmente elevato e personale, così riflessivo e individuale che saremmo noi gli sciacalli se considerassimo questo atto come un attacco di religiosità aerofagica pre-elettorale. Berlusconi è addolorato "per non essere riuscito a salvare la vita della povera Eluana", quasi come se spettasse a lui, dotato di autoinvestitura divina, prendere il posto di un eventuale Dio e decidere del destino del mondo universale e degli individui particolari che lo popolano da millenni.

Chissà quali saranno le reazioni pubbliche di questa ingerenza sensibile e quali, invece, quelle private. Bondi loderà e leccherà ancor di più. Qualcuno, in Vaticano, converrà e apprezzerà. Magari senza leccare come Bondi.

Beppino Englaro, padre di Eluana, ha commentato la cosa con un lapidario "se l’avesse vista non parlerebbe così". E ha ragione. Berlusconi parla di Eluana, mostra e scrive il suo dolore per non essere riuscito a fare di quella povera ragazza il Lazzaro del nuovo millennio ma, in realtà, non l’ha mai vista e non è mai andato in visita al suo capezzale per mostrare, quantomeno vicinanza "giustificabile".
Beppino Englaro, però, dimentica che la parola "Berlusconi" è solo il nome con cui chiamiamo il nuovo messia che, dopo soli 1937 anni ha allietato la Terra con la sua presenza.

Egli, in quanto Figlio di Dio che contiene e conserva in sè l’essenza di Dio stesso, non aveva bisogno di recarsi personalmente da Eluana.

Nè ha bisogno di farlo in altre occasioni. Lui c’è. Se non lo vedi è perchè non hai fede.

La sua ubiquitarietà, però, teme i tribunali come si temevano le case dei lebbrosi.

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