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 Home page > Attualità > Società > L’incubo da cui non mi sono svegliato

L’incubo da cui non mi sono svegliato

L’altra notte ho fatto un sogno. L’Europa ci invadeva, deponeva il nostro gerarca e dichiarava l’Italia un paese liberato. La gente all’inizio era scossa. Non capiva. Guardava in giro e si sentiva persa, poi a poco a poco si svegliava, faceva uno sbadiglio e ritornava la luce nei loro occhi. Capiva. Capiva l’incubo in cui era caduta. Poi mi sono svegliato io, mi sono guardato attorno e ho capito. Ho capito che ero io a sognare. Ho visto Gheddafi scendere in Italia e concentrare su di sé tutte le attenzioni mentre la Banda Bassotti della Libertà approvava con il contributo di Lega e diciassette franchi tiratori dell’opposizione una legge che distrugge la possibilità di una giustizia nel nostro ex Belpaese e mette un bavaglio di ghisa all’informazione. Ce l’hanno fatta insomma. Quasi certo, manca il Senato, ma non ci conto tanto, quando uno invecchia non solo diventa saggio, almeno dicono, ma capisce anche come si sta al mondo e soprattutto in Italia e a palazzo Madama la demenza senile scorre a fiumi. Poi ci sarebbe il Presidente della Repubblica, ma il Presidente della Repubblica è sempre lo stesso che ha firmato il Dolo Alfano. Mah. C’è da fidarsi? Non so, lo spero, ma ne dubito. Ora si sono presi tutto. Soldi, Potere, Impunità. È la rivoluzione italiana, alla faccia di quella francese. Sono diventati onnivori, si nutrono di qualsiasi cosa, come i maiali. Ora potranno infrangere la legge come vogliono, potranno riparlare con i loro amici per telefono, potranno incontrarsi con loro al bar, potranno con loro parlare deliberatamente di tangenti, di appalti, di Cosa Loro, ormai non è neanche più quella Nostra.

 

Il gerarca lombardo ce l’ha fatta. Complimenti. D’ora in avanti si potrà intercettare unicamente se si saprà già i colpevoli, grazie agli evidenti indizi di colpevolezza, e non più di 15 giorni prorogabili due volte per un massimo di 60 giorni, poi basta. Stop. Che chi voglia delinquere delinqua. Mafia e Terrorismo sono esclusi ovviamente. Ma non è che i mafiosi o i terroristi vadano in giro con una spilla che li identifichi. Le indagini partono da fatterelli di criminalità comune di solito. Si parte dalla punta dell’iceberg per arrivare alla sua base, non il contrario. Lo si chieda al signor Marcellino Dell’Utri come è stato incriminato per concorso esterno in associazione mafiosa. Lui senz’altro lo sa meglio di noi. Per di più le intercettazioni ambientali sono bandite. Si possono utilizzarle unicamente in luoghi ove si è certi che si commettano i reati. Bisognerà quindi accordarsi con i delinquenti preventivamente su dove sono intenzionati a delinquere, così si potrà preparare il campo e coglierli con le mani nel sacco.

Non si sono limitati solo a questo. Chi vorrà parlare di indagini non potrà farlo più pena il carcere per i giornalisti e multe salatissime per gli editori, più la sospensione della spia dall’albo (fascista) dei giornalisti.

Alla fine ha ragione Silvio I da Arcore. Cambiare la costituzione è un dovere. Già non siamo tutti uguali in quanto quattro sono più uguali degli altri. Ora giustizia e libertà di stampa scompariranno quasi definitivamente. Scriviamo queste cose sulla Costituzione. Si accettano proposte.

Commenti all'articolo

  • Di vince straniero (---.---.---.8) 14 giugno 2009 01:26

    Gli ricadrà tutto addosso, ne sono convinto. Facciamo che i nodi sono venuti al pettine per noi tutti, membri disinfomati di questa comunità nazionale di oppressi, che il 60 e passa, la parte degenere di questo paese, riconfermi il gerarca e la sua banda: il fascismo è morto, e i morti sono vivi finché qualcuno non li scopre.
    Saluti libertari. 

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