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L’incubo Americano

Alcuni di noi, esseri in via di estinzione che ancora hanno una qualche capacità critica degli eventi, spesso si lamentano della bellicosità degli Stati Uniti.

Ma cosa vogliamo pretendere da una nazione che si è fondata grazie ad un genocidio? E vogliamo dimenticarci che siamo stati proprio noi europei a causarlo? Prima di Colombo, il territorio nordamericano era popolato da numerose tribù che chiamiamo in maniera poco consona "Indiani D’America" o "Pellerossa", e dopo il nostro arrivo ne sono rimasti qualche centinaio.

Ma che cosa ha veramente causato lo sterminio di una popolazione, che all’arrivo dei coloni, era di oltre tre milioni di persone?

Non certo la "bellicosità" degli indiani, che accolsero con benevolenza e fiducia l’arrivo "dell’Uomo Bianco". Il motivo, invece, sta proprio nel modo in cui gli indiani concepivano l’esistenza e i rapporti sociali, diametralmente opposto a quello degli europei.

La lotta fra le tribù non rappresentava il semplice sfogo di un istinto guerriero, ma la tendenza innata a rifiutare il concetto di "Stato": era la maniera per impedire raggruppamenti e unioni dominanti. E, badate bene, la tribù non veniva annientata e né si acquisivano i loro territori. Questa concezione di vita venne presa da noi Bianchi "portatori di civiltà" come prova che gli indiani fossero selvaggi e per quanto possa sembrare assurdo, la loro vera colpa fu l’eccesso di democraticità. Anche il più rispettato dei capi, se manifestava tendenze dispotiche, non veniva seguito dalla tribù in battaglia.

Gli Irokesi sono stati definiti "i Greci d’America" per aver sviluppato la forma più alta di democrazia nella storia dell’umanità: senza bisogno di polizie, eserciti, giudici e prigioni, riuscirono a garantire per secoli l’autogoverno con la Lega delle Cinque Nazioni, grazie alla mancanza di capi assoluti e di potere centralizzato.

Come vedete, carissime teste di capra, l’utopia è stata possibile realizzarla e non è vero che va contro la natura dell’uomo, ma a noi occidentali non garbava tutto questo e avevamo bisogno degli spazi vitali e distruggere ogni forma di società libera.

E noi occidentali non potevamo comprendere che esistesse una società non concepita come insieme di dominatori e dominati.


Per non parlare del puritanesimo anglosassone di come non potesse mai accettare la libertà sessuale delle donne indiane: perchè loro facevano normalmente uso di contraccettivi a base di erbe e avevano la possibilità di divorziare o di rifiutare uno sposo scelto dai padri.

Li abbiamo sterminati uno ad uno, prima gli abbiamo portato le malattie, poi ammazzato tutti i bisonti, poi distrutto tutte le foreste, gli abbiamo ammazzato anche i neonati perchè secondo un generale: "Le uova di pidocchio producono pidocchi".

La strage simbolo per capire di che pasta eravamo fatti (e forse siamo) noi occidentali è quella dell’assalto al campo di Motavato vicino al fiume Sand Creek.

Proprio come la canzone di De Andrè.

Il campo fu assalito di notte e George Bent, un meticcio adottato dalla tribù proprio come il protagonista del bellissimo film "Balla con i lupi" disse: "Vidi Motavato con una grande bandiera degli Stati Uniti. Lo sentii gridare alla gente di non aver paura, che i soldati non avrebbero fatto loro del male. Poi le truppe aprirono il fuoco dai due lati del campo".

Poi continuò: "Fu una carneficina indiscriminata di uomini, donne e bambini. Una quarantina di squaw avevano trovato riparo in un anfratto. Mandarono fuori una bambina di sei anni con la bandiera bianca attaccata a un bastoncino. Riuscì a fare solo pochi passi, e cadde fulminata...".

Mi fermo qui, perchè poi comincio a innervosirmi. Io questo articolo lo dedico a quella bambina di sei anni, e ai genitori che non immaginavano come l’Uomo Bianco potesse essere così animale.

E se qualcuno mi parla ancora degli Stati Uniti come una grande nazione da prendere come esempio, per questo e tanti altri motivi, mi dispiace ma me lo mangio vivo.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.72) 2 luglio 2009 10:42
    Damiano Mazzotti

    tutte le popolazioni umane hanno utilizzato il genocidio per affermarsi... gli stati uniti lo hanno utilizzano in tempi più recenti... La torre di Pisa e molti altri monumenti italiani sono stati costruiti grazie all’assassinio di donne e bambini e il saccheggio di villaggi medidterranei.... e così hanno fatto gli antichi romani... e così facevano molte poplazioni africane o oceaniche quando ne avevano la possibilità...

    i catti non sono sempre gli altri ma lo siamo tutti noi...

  • Di Marco (---.---.---.111) 2 luglio 2009 11:03

    Bell’articolo. Anche se il concetto andrebbe allargato alla razza bianca. Siamo noi bianchi il "terrore del mondo", autori dello schiavismo, del colonialismo, ecc. In più siamo gli inventori del capitalismo, che sta portando alla rovina il pianeta.
    Sarebbe lecito domandarsi: ma che cavolo hanno questi bianchi? Che cosa li rende così fusi?
    E qui ci sono varie risposte. Io ho la mia, ma è troppo lunga.... 

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