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L’ex sindaco Scapagnini premiato verso l’Europa

Dopo una intensa giornata trascorsa tra famiglia e lavoro mi stavo avviando a concluderla rubando qualche stralcio d’ascolto alla TV, ormai divenuta specchio dei mali del nostro paese.

 

Il mio approccio mirava a concedere qualche minuto alla visione di qualche trasmissione che raramente riesce a rubare qualche momento della mia attenzione, soprattutto per la mancanza di trasmissioni di buon contenuto.

 

Purtroppo o per fortuna non saprei dire, domenica sera mi sono imbattuto nella trasmissione Report su Rai 3 condotta dalla imperturbabile e mirabile conduttrice Milena Gabanelli, che mi ha tirato dentro rubandomi tempo per più di qualche minuto.

 

La trasmissione iniziata con la sequela di fatti scandalosamente ‘catanesi’ come i milioni spesi per la candelora, i finanziamenti allegramente elargiti e finiti in tasca a politici, gli imbrogli del Cipe etc., tutto ciò mi ha raggelato il sangue.

 

Ero a conoscenza dei fatti e del dissenno perpetrato dalla società a delinquere Scapagnini & Co, ma la conoscenza così dettagliata dei fatti e delle connivenze in odor di mafia così articolate e magistralmente rappresentate sul grande schermo dalla redazione di ‘Report’, mi ha realmente rovinato la chiusura di quella mia giornata.

 

Lo sperpero di denaro pubblico continuativo, operato a largo raggio e realizzato alle spalle del resto di tutto il nostro paese, con il contrapposto volto dell’ex sindaco Umberto Scapagnini sorridente e gioviale come un angioletto illibato, ha messo a dura prova la mia proverbiale tranquillità e credo che molti italiani come me abbiano terminato di vedere questa trasmissione in maniera scomposta e non in posizione di relax, come la conclusione di una lunga giornata avrebbe meritato.

 

Non voglio tornare sui fatti raccontati magistralmente dai puntuali ed impeccabili redattori di ‘Report’, in quanto molti di voi l’avranno seguito in diretta e digerita con grossa difficoltà.

 

Ma voglio far notare quello che in fondo è il fatto dolente e che più mi rattrista e non mi lascia far sperare per un futuro migliore.

 

Umberto Scapagnini ex sindaco di Catania, dopo il disastro generato con la sua amministrazione che ha portato un indebitamento del comune di oltre un miliardo di euro, generando una voragine nel bilancio del comune etneo per oltre 360 milioni di euro, viene ora premiato dai dirigenti del PDL con la candidatura alle elezioni Europee del prossimo giugno 2009.

 

Ma è possibile che in un paese civile possano accadere simili accadimenti?

 

Qualcuno che ha il ‘comando dei bottoni’, non avrebbe dovuto segregare costui in una locazione dove non avrebbe potuto o dovuto più nuocere?

Non ho parole a descrivere questo affronto a tutti noi italiani, che veniamo in tal modo considerati carne da macello senza una propria ratio, inanimati a prescindere dai valori che costituiscono il ns popolo italiano.

 

Dopo questo agire della politica nazionale sono certo che Costui condurrà la sua campagna elettorale fino alla fine, raccoglierà pure molti consensi raggiungendo la poltrona di rappresentante italiano in Europa come è accaduto in altre situazioni similari.

 

Ma con quale faccia può presentarsi a Bruxelles a nome di noi italiani ed ivi rappresentarci?

 

Allora questa Sicilia e l’intero Sud hanno veramente voglia di recuperare il gap che li separa dal resto d’Europa?

 

A questo punto se la Sicilia volesse realmente mostrare il cambiamento, faccia un’azione d’orgoglio e si muova a ricacciare costoro la’ dove non possano più generare pubblico danneggiamento, ma lo faccia già dalle prossime scadenze elettorali.

Commenti all'articolo

  • Di silvia felicetti (---.---.---.96) 17 marzo 2009 13:48

    Ho visto la trasmissione. Concordo su tutta la linea (anche sul contorcimento che immancabilmente mi provoca Report). E ho deciso che non metterò più piede in Sicilia, terra bellissima, anche per non rischiare di finanziare ulteriormente, ma inconsapevolmente questo sistema schifoso, e ciò fintantochè i siciliani non si facciano responsabilmente carico del proprio destino.

    • Di peppe (---.---.---.41) 17 marzo 2009 16:20

      Che centra il sistema che REPORT ha fatto vedere ( che poi c’è anche nel resto di italia vedi le ultime notizie sul comune di Milano) col non mettere più piede in sicilia?
      E’ come dici tu una terra bellissima con della gente dalla cordialità e dalla simpatia che nemmeno immagini.Speriamo non facciano come te anche i turisti del resto d’europa o del mondo ma non ne ho il minimo dubbio.
      Se ancora dovessi pensarla cosi’ , caro amico cosa devo dirti... i siciliani non sentiranno minimamente la tua mancanza.

      Saluti

    • Di silvia felicetti (---.---.---.96) 17 marzo 2009 20:09

      Report ha delineato una situazione nella quale molti aspetti della vita sociale sono governati dal (o collusi col) sistema schifoso, religione compresa . E’ vero che il sistema è diffuso anche altrove, ma lì mi è apparso oltremodo esteso, capillare, radicato, rapace al punto di offendere e depredare anche le più fondamentali esigenze della cittadinanza (a Catania mancano le fogne). Non solo, dal servizio non affiorano forme visibili di civico contrasto o di consapevolezza da parte della popolazione: non risulta ad esempio che i catanesi si siano mai chiesti perché in città non arriva l’inserto locale di Repubblica.
      In una situazione compromessa - sul piano della vita reale - come quella, non comprendo come si possa ancora credere agli imbonitori. Non è più giustificabile il signore che dice "vengono qua, ti promettono mari e monti se li voti, e poi spariscono"; la Sicilia, ma il Paese tutto, deve guardare più lontano.
      Ognuno deve fare la sua parte, soprattutto i siciliani, che stanno messi come abbiamo visto, magari decidendo una volta tanto di esprimere liberamente - o non esprimere affatto - il proprio voto, senza farsi più condizionare dal do ut des.

  • Di mauro bonaccorso (---.---.---.9) 17 marzo 2009 14:05
     
    E voi quelle cose le avete viste solo in televisione, ma chi le vive giornalmente e combatte per il cambiamento viene deriso dai suoi concittadini perché, a loro dire, incapace di adeguarsi a questa forma di inciviltà.
    Questa città è un esempio di malgoverno che ha responsabilità diffuse in larghi strati della popolazione, a volte indifferente a volte connivente spesso ignorante e comunque colpevole, ma non lo dite ai catanesi potrebbero offendersi.
    Un saluto controcorrente, ma che fatica (inutile).
    Mauro Bonaccorso
     
     
  • Di Gloria Esposito (---.---.---.126) 17 marzo 2009 14:49

    Idem con patate.Che faccia da schiaffi quello Scapagnini!!!!!!!!! Mi dispiace per i siciliani onesti (come mi dispiaccio per noi napoletani onesti)e per tutti gli italiani governati da questi 4 ladroni spudorati.
    Report fa venire voglia di andarsene perchè in questo paese le denunce rimangono parole sparse al vento ma sono orgogliosa di quella trasmissione e sono orgogliosa che in Italia ci siano persone come la Gabanelli

    • Di Kocis (---.---.---.13) 17 marzo 2009 19:39
      Il report su Catania:di immagini, interviste, fatti e misfatti della trasmissione di Rai tre “REPORT” è tragicamente impietoso.
      Molti fatti erano già ben noti…….specie al gentile pubblico catanese e agli altri “viciniori”.
       
      Il disastro CATANIA è già stato al centro dell’attenzione nazionale da parecchi mesi.
      Certo, un conto è leggere, sui quotidiani nazionali (….di quello locale lasciamo perdere, serve poco aggiungere alla grande chiarezza esposta nella trasmissione), ben altro è constatare, con il proprio diretto occhio, specie per i “forestieri” ( la trasmissione ha avuto oltre 3 milioni di spettatori) lo scempio consumato.
       
      Si potrebbe tranquillamente dire, per così com’è: “ è il prodotto della destra governante” e dei diretti “millantatori in carrozza”, che hanno governato Catania in nome e per conto di tutta la grande coalizione che ha come faro di “libertà” il cosiddetto “Popolo delle Libertà” con tutti i loro alleati, compresi in particolare i cosiddetti “autonomisti”.
      L’amministrazione comunale “raccontata” è composta da: PDL, AN, MPA, UDC, più altri “ cespugli” di vario genere e natura.
      I governanti locali – quelli che durante la festa di S. Agata nel corso degli anni sono sfilati in carrozza - accumulando un debito complessivo di oltre 1 miliado di euro, hanno spolpato tutto, anche l’osso.
       
      Nel corso di questi ultimi lunghi anni una parte della città ha cercato di resistere, in particolare ( per quello che personalmente ritengo più interessante, fattivo e propositivo) con le iniziative promosse da Comitati ed Associazioni, promuovendo, sull’indirizzo della partecipazione democratica, molte iniziative di denunzia e di pubbliche manifestazioni.
      Molte, proprio sui misfatti evidenziati.
       
      Il dramma è, però, che questi cocchieri, non spuntano dalla “luna”.
      Alle ultime elezioni comunali di giugno scorso hanno raccolto la stragrande maggioranza dei voti.
       
      Gran parte del popolo li ha votati!
       
      Evidentemente sono proprio ben contenti di vivere nel quadro disastrato strutturale.
      E’ questa la vera tragedia!
       
      Si è perso il senso e il “peso” della civica coscienza.
       
      Si potrebbe, quindi, affermare, “bel gli sta”. Che vogliono adesso…..vadino tutti a “quel paese”.
      Il dramma, però, coinvolge tutti, compreso, a parte i “resistenti”, quelli che non hanno l’età per votare. Catania, come ben noto, è sempre collocata agli ultimissimi posti nazionali per qualità della vita.
       
      Già, perché li votano?
       
      Si potrebbe cercare di fare un’ interessante valutazione sociologica: affaristica-clientelare-mafiosa-neocorporativa- di casta che prevale sempre sull’onta “della libertà” millantata, da incapaci ( il popolo) di intendere e di volere.
      Si potrebbe anche affermare che, come da sempre territorialmente connaturato, vince l’indirizzo del dolore, del masochismo.
      Si potrebbe approfondire questa “chiave” psicologica-sociale.
      Per intanto lascio perdere.
       
      Del resto la gravissima questione riguarda, alfine, la Sicilia tutta.
       
      Come al solito, da sempre, la gran parte dei siciliani predilige essere serva di coloro che millantano potenza.
       
      Il vecchio motto del “Franza o Spagna, purchè se magni”, vince sempre.
       
      A discapito dei tanti che si sono battuti per cercare e dare il riscatto a questa sventurata terra, sfruttata da sempre dalle caste interne.
       
      I nostri principali nemici sono endogeni, interni. Pura “marca” siciliana….. a parte quelli che dall’esterno sono stati chiamati a fare i mercenari..

      Kocis
       
       
       
  • Di Paolo Praolini (---.---.---.204) 17 marzo 2009 20:43

    Come ho già sottolineato, il dramma riguarda direttamente i catanesi, ma indirettamente tutti noi italiani siamo interessati.
    Quello di Catania è uno dei buchi del colabrodo che poi l’intera nazione deve continuare a riempire ma non si riesce mai a colmarlo.
    Tutte quelle risorse fatte fruttare avrebbero reso questa splendida città un fiore all’occhiello della Sicilia.
    Ma il cambio culturale della gente locale sembra non essere pronto.
    Si continua costantemente a dare il proprio voto con l’aspettativa di un contraccambio pur sapendo di darlo alla persona sbagliata.
    E questo avviene da decenni.
    Cosa potrà far cambiare le cose?
    Non so forse dovremo aspettare ancora qualche generazione.

  • Di mauro bonaccorso (---.---.---.9) 18 marzo 2009 00:23
     
    La cosa più grave a mio avviso è la totale mancanza di autocritica da parte di quella parte di popolazione che ha conseguito titoli di studio superiori e che invece di ammettere l’evidenza dei fatti si trincera dietro aspetti campanilistici che non sono più tollerabili in una società moderna.
    L’essere nati in un posto come questo deve inorgoglire per gli aspetti positivi, legati alla cultura ed alle tradizioni tipiche risalenti a secoli di storia, e sotto questo aspetto i catanesi fanno bene a vantarsene. Altra cosa è non vedere la situazione di degrado, ormai conclamata da decenni, dove le responsabilità sono chiarissime come ben sottolineato da Kocis. Quelli come Peppe che offendono commentatori come Silvia, sono gli stessi che al momento di decidere, da chi farsi rappresentare, o votano chi gli ha promesso qualcosa oppure l’amico dell’amico. Così vanno le cose qui e tutti, pur sapendo quali possono essere le conseguenze di tale superficialità, si crogiolano nel proprio individualismo e scelgono male consapevolmente e non. C’è un deficit culturale molto elevato ma i primi a non ammetterlo sono proprio i più acculturati che così danneggiano ulteriormente la propria terra. Non ho mai criticato le fasce deboli della popolazione che hanno una responsabilità limitata al riguardo, ma la Catania, cosiddetta “bene” che si muove su un terreno a dir poco dubbio, che ha amicizie “importanti” e che dunque non ha alcun interesse a cambiare le cose. Solo così può sperare di continuare a dominare la città. Il feudalesimo da noi non è finito, ha solo cambiato aspetto.
    E l’invocare altri esempi di malcostume, come Milano o altre città non giustifica in alcun modo la difesa ad oltranza di una realtà che è sotto gli occhi di tutti.
    Non esiste più cieco di chi non vuol vedere, forse in questa città scarseggiano gli oculisti.
    Un Saluto
    Mauro Bonaccorso
     
    • Di Kocis (---.---.---.13) 18 marzo 2009 15:06

      Gentile Mauro Bonaccorsi,

      condivido in pieno lo scritto, ed in particolare un passaggio della tua nota.

      Si tratta proprio di feudalesimo.

      Catania è stata devastata dalla pratica servile messa in opera dalla gran parte dei residenti:
      per variegato affarismo, per apparteneneza alle lobby che hanno costruito le proprie ricchezze sul disfacimento cittadino e quindi sul danno comuine, per intrattenimento di relazioni con le organizzazioni mafiose, per autocompiacemento corporativo del proprio presunto superiore censo di appartenenza, per collusione trasversale ( maggioranza/opposizione, si corre il rischio che nella politica praticata tutto faccia brodo comune)....conta la "famiglia" e le "famiglie" che assieme giocano a carte e si "inebriano" nellecomuni riunioni dette sociali o dei "club service" dove comandano le lunghe mani dei moderni feudatari ..

      Poi, viene il popolo, la stragrande maggioranza, che dato anche la non concreta esistenza dell’opposizione,
      si abbandona nelle braccie del potentato.....spera di avre prima o dopo un posto in tavola.

      Questo è il vero dramma della nostra cittadina democrazia vilipesa.

      E’ proprio iol medioevo che ritorna...quello di 500 anni addietro.

      Kocis

    • Di silvia felicetti (---.---.---.96) 18 marzo 2009 20:13

      Solo per esprimere, a conclusione di questo ricco scambio, un sentimento di fratellanza ai "cocchieri" che non spuntano ancora dalla luna e a tutti quelli che non hanno bisogno dell’oculista.

  • Di ora basta! (---.---.---.123) 19 marzo 2009 08:34

     Anch’io non metterò più piede in Sicilia come la signora Felicetti. Se Peppe non mi rimpiange, pazienza: prima di richiedere fiducia in anticipo, sono i Siciliani che devono dimostrare di meritarla.
    Case IACP: nessuno paga il canone né le utenze.
    Informazione: nessuno si ribella.
    Vigili: nessuno muove una critica.
    Chi è fuori dal sistema sporco, attende solo di essere chiamato e sistemarsi per galleggiare sul marciume. 

  • Di Libero (---.---.---.107) 21 marzo 2009 04:12

    E cosa ne sanno gli italiani che il Comune più dissestato d’Italia è Roma? Veltroni ha lasciato un buco in bilancio enormemente superiore a quello di Catania, è indagato per il piano regolatore. I cittadini italiani pagano senza sapere i disastri della capitale. A Catania invece ripianano il debito col FAS, che significa che cambiano destinazione a soldi che legittimamente spettavno loro. Facile colpire Catania, la mafia sta già lì e dventa un giochino da ragazzi sputtanare Napoli o Catania. La Gabanelli non la fa un’inchiesta su Roma: se tocca quei fili muore!!! L’omertà continua a nascondere gli scandali romani e da Roma partono le telecamere che indagano nella merda degli altri. Questa è la vera mafia!

    • Di ora basta! (---.---.---.174) 23 marzo 2009 22:19

       Caro LIBERO, stai sul pezzo. Quando si parlerà di Roma, ci confronteremo su Roma. Ora spendi un tuo commento su Scapagnini e dimmi i punti a favore dell’ex-sindaco e del partito che rappresenta nel merito di Catania.

  • Di Iscon (---.---.---.49) 22 marzo 2009 20:07

    ci voleva il times per denunciare quello che la tv italiana nasconde vergognosamente. Città di accoltellatori! e in politica la capitale ha un bilancio distrutto e già ripianato con un colossale esborso delle nostre tasche.altro che Catania. Vergogna!!!!!!!

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