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 Home page > Tribuna Libera > L’assassinio di Valeria un boomerang per l’ISIS

L’assassinio di Valeria un boomerang per l’ISIS

Esiste sempre un momento in cui l'uomo s’interroga sulla giustezza delle sue scelte, delle sue azioni. Una vita di solidarietà spesa ad aiutare gli ammalati, quelli che soffrono, spezzata dalla rabbia terroristica. Perché?

Può la rabbia, anche quella innescata dalle bombe occidentali, rivolgersi verso chiunque, anche chi cerca di aiutare il prossimo, senza distinzione di nazionalità o religione? Sono questi gli interrogativi che l’assassinio di Valeria ha disseminato nella mente e nei cuori dei seguaci del califfo. Sono questi gli interrogativi a cui tutti dovranno dare una risposta, anche i jhadisti, anche i più fanatici. E il vento del dubbio soffierà sulla linea strategica di sparare nel mucchio.

Hanno fatto male i terropristi ad ammazzare Valeria, non solo per la crudeltà dell’atto, ma per gli effetti nefasti che questa morte innescherà nel cuore dell’ISIS, evidenziandone contraddizioni ed errori.

Non sapevano di fronte a chi si trovavano, a quale famiglia apparteneva, il lavoro che faceva. Hanno ammazzato, ma questa morte è e sarà un boomerang per i terroristi. Un boomerang perche la laicità, il dialogo, la pace sono le armi più efficaci per combattere il fondamentalismo, e la vita di questa ragazza è stata una testimonianza di tutti questi valori.

Un boomerang il suo assassino, un boomerang il suo funerale, che è stato comunque un evento politico, perché aperto a tutti,cattolici, islamici, atei. C'erano, c’era il patriarca e l’imam, il rabbino a testimoniare la solidarietà, il multiculturalismo, il dialogo interreligioso, le armi che l’I.S.I.S teme di più. Tutti hanno condannato il terrorismo.

E quando la mamma di Valeria ha chiesto a tutti di custodire il ricordo di quello che ha fatto la figlia, e non delle circostanze in cui e morta, la condanna della “damnatio memoriae” si è abbattuta sugli assassini di Parigi. In un momento, quello che sembrava una vittoria, è diventata una sconfitta.

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