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L’arte del risparmio

 

 La difficile congiuntura socio economica che stiamo affrontando e che ci accompagnerà per un paio d’anni, con un picco in basso verso la metà del 2009 a cui dovrebbe seguire una lenta risalita, è l’occasione giusta, volenti o nolenti, per ritornare all’applicazione dell’arte del risparmio che ha caratterizzato l’Italia di buona parte del XX secolo con risultati straordinari e che è stata abbandonata e poi dimenticata solo a partire dagli anni ’80.

L’arte del risparmio, in cui i nostri nonni e bisnonni sono stati maestri, ha consentito all’Italia del dopoguerra di accumulare ricchezza in maniera lenta ma inesorabile, a fronte di sacrifici e privazioni, e di migliorare le condizioni di vita medie delle famiglie Italiane in maniera sorprendente. L’Italia è stata per lungo tempo e saggiamente il Paese delle formichine ed anche oggi in piena crisi ci si rende conto che l’indebitamento medio degli Italiani nei confronti di banche e finanziarie, compreso l’utilizzo delle famigerate carte revolving, è molto più basso in Italia rispetto non solo agli Stati Uniti d’America, il Paese delle grandi opportunità ma anche delle cicale, ma  di altre nazioni europee come Spagna ed Inghilterra dove la passata maggiore leggerezza nei sistemi di accesso al credito rischia di mettere in ginocchio moltissime famiglie ed aziende che si trovano nel temutissimo stato di “sofferenza”, ovvero non riescono ad onorare i debiti.

Per una volta ciò che alcuni definiscono l’arretratezza del sistema bancario e finanziario Italiano ma che potrebbe anche essere definito il buon senso residuale dell’Italia delle formiche gioca a favore del bel Paese, ove pur non dovendo assolutamente sottovalutare la gravità dell’attuale crisi finanziaria si può comunque intravedere uno spiraglio di speranza e la possibilità di rispondere alla recessione con più forza, determinazione e prontezza di altre Nazioni molto più schiacciate dal debito personale ed aziendale.

Le regole fondamentali dell’arte del risparmio, legate al buon senso dell’Italia contadina che da pochi decenni abbiamo lasciato alle spalle, ci insegnano come risparmiare sempre qualcosa e mettere da parte i risparmi, in titoli di Stato, Buoni Postali o su un libretto Postale, come acquistare ciò di cui si ha veramente necessità e soprattutto comprare quando si ha a disposizione la cifra necessaria senza indebitarsi per ogni piccola spesa. Negli anni passati ci si indebitava con le banche solo  per l’acquisto della casa e per l’avviamento o miglioramento delle piccole attività familiari e questa saggia moderazione nel ricorso al credito dovrebbe essere imitata e ricordata.

Per affrontate l’attuale gravosa situazione economica è cosa saggia ritornare a una vita sobria priva di sprechi ed eccessi, come purtroppo è accaduto nel trentennio addietro, immunizzarsi alla pubblicità ed alla spinta “all’immagine a tutti i costi” concetto tanto ridicolo quanto sciagurato e dannoso.

In sostanza attingendo dalle nostre origini e dalla nostra Storia, dalla saggezza contadina che tanto ha aiutato l’Italia nella sua crescita, dobbiamo imparare a badare alla sostanza e non ai fronzoli così sarà possibile uscire rafforzati dall’attuale crisi finanziaria e con una maggiore consapevolezza della pericolosità intrinseca al culto dell’apparenza. 

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