• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > L’allarme: "Impossibile garantire la sicurezza"

L’allarme: "Impossibile garantire la sicurezza"

  • 110.000 poliziotti
  • 118.000 carabinieri
  • 68.000 finanzieri
  • 48.000 “agenti di custodia”
  • 8.500 forestali
  • 106.000 militari dell'esercito
  • 31.000 della Marina
  • 44.000 dell'aeronautica.

Un totale di 352.000 addetti alle “forze dell'ordine” e 181.000 “militari” veri e propri.

Una pletora di uomini, mezzi adibiti sempre piu alla “difesa del potere multinazionale”, dei palazzi del potere e sempre meno al ruolo tutelare al “servizio del cittadino”. A partire da Genova 2001 persino la Guardia di Finanza è sempre piu adibita a "Servizio d'ordine" piuttosto che a ricercare i grandi evasori e le schifezze dei bilanci delle grandi imprese.

Sempre meno ai ruoli costituzionali per i quali sono stati istituiti e sempre piu a protezione, per la difesa della classe. Veri mercenari, provenienti dalle classi meno abbienti, dalle zone del paese piu povere e inquadrati sia per bisogno che diventa ideologia fascista a difesa dei loro nemici di classe "di fatto".

Ora il capo della polizia Alessandro Pansa solleva un allarme: "Impossibile garantire la sicurezza". Amplificato e fatto proprio dal giornale scalfariano, timoroso che da questo fronte potrebbero venire delle defezioni, delle crepe.

Ma salvaguardare chi?

Unico fronte non facente parte dei Palazzi, ma che è a salvaguardia dello stesso. Finora i privilegi, le indennità, le regalie, le coperture, le omissioni sui soprusi, le impunità sulle violenze gratuite perpetuate da questi corpi, sopratutto durante il servizio di Ordine pubblico, li hanno tenuti buoni. Mentre per gli altri lavoratori "normali" veniva decurtato salario e pensioni a questi "lavoratori" veniva lasciato il due per uno, l'abbuono a 35 anni di servizio, il diritto alla pensione con minimo 6 anni di contributi, la regalie degli ultimi cinque anni di servizio, le indennità che vengono conteggiate sul computo ai fini pensionistici e così via discorrendo. E mentre per la Sanità, per la Scuola, per tutti gli altri comparti della Pubblica amministrazione vengono falcidiati dai licenziamenti, agli ufficiali dell'esercito viene concesso lo "scivolo d'oro".

Le grida d'allarme del capo di Polizia sono credibili? Non metto in discussione che dal punto di vista dei mezzi e delle attrezzature in dotazione qualche problema potrebbe anche esserci. Ma è la carne da macello che serve al Potere e alla sua difesa.

E se anche sono dei lavoratori "privilegiati", sono pur sempre dei salariati che fanno una vita e un lavoro di merda. Ma a loro non spetta gridare "allarme", bensì prendere coscienza di chi sono. Per chi prestano la loro forza lavoro, al servizio dei cittadini o al servizio di chi affama i cittadini e loro stessi? Quando picchiano i manifestanti, loro fratelli, amici, sorelle e figli che stanno contribuendo a dare loro una speranza, stanno dalla loro parte o stanno partecipando alla carneficina e alla mattanza? Fino a che non si porranno questa domanda e non si saranno dati una risposta non avranno comprensione né solidarietà.

Che gridino pure, che lancino allarmi. Rimarra solo una questione fra servi e padroni. Non ci riguarda!

Commenti all'articolo

  • Di Il Gufo (---.---.---.115) 4 dicembre 2013 11:39

    Ognuno tira acqua al suo mulino, fa specie notare come un uomo delle responsabilità di Pansa non colleghi l’aumento dei reati contro il patrimonio (furti, rapine, scippi, truffe) al semplice perdurare della crisi economica.
    Se la gente non ha più da mangiare va a rubare, anche se ci fosse un poliziotto ad un ogni incrocio.

  • Di Zag(c) (---.---.---.14) 4 dicembre 2013 11:53
    Zag(c)

    Pansa è un burocrate di Stato , E’ uomo di potere e di apparato. Non è ne sociologo ne è nelle sue corde capire i fenomeni che deve fronteggiare. Lui deve solo reprimere. E gli basta! E uomo di "panza" verrebbe da dire! Se facesse queste considerazioni potrebbero scattare in lui delle conclusioni che non si può permettere, Potrebbe guardare ai manifestanti con altri occhi, con altra attenzione e non se lo può permettere, non gli conviene consentirselo, non è nelle sue corde.
    Si è vero ognuno porta l’acqua al suo mulino sopratutto quando questa acqua per il suo mulino è abbondante. E chi se ne frega se per il suo vicino l’acqua è poca!

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares