• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > L’Italia della in-dignità: dimissioni

L’Italia della in-dignità: dimissioni

Siamo minacciati. Ormai sotto assedio. Si mimetizzano, entrano nei giornali, nelle televisioni, nei tribunali. Si travestono con toghe e con giacche da giornalisti. Hanno facce comuni, qualcuno azzarderebbe da culo, ma comunque comuni. Sono in mezzo a noi, attorno a noi, magari ci camminano accanto. Non si distinguono apparentemente ma, ad un certo punto, si fanno palesi. E tutti, in gruppo e in coro, attaccano una sola persona. Una povera e sola persona. Una persona buona, pia quasi, che per noi ha fatto tanti tantissimi sacrifici e che a noi concede il tempo. Lui è il nostro imperatore, Silvio I da Arcore, gli altri, quei manigoldi un po’ bastardi, sono i comunisti.

L’ultima impresa di questa schifo di etnia è stata la sentenza del processo Berlusconi-Mills (da noi chiamato solo Mills, in quanto è il corrotto che va bastonato e non il corruttore, almeno che il corrotto non sieda in parlamento) che condanna l’avvocato inglese a 4 anni e 6 mesi. Motivo: corruzione in atti giudiziari, in quanto "ha agito certamente da falso testimone da un lato per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse, o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute sino a quella data, dall’altro ha contemporaneamente perseguito il proprio ingente vantaggio economico". In poche parole il nostro imperatore mediatico comprò il Sig. Mills per 600mila dollari, un prezzo ritenuto onesto da entrambi. Tanti soldi per fare in modo che "la condotta di Mills era dettata dalla necessità di distanziare la persona di Silvio Berlusconi dalle società off shore, al fine di eludere il fisco e la normativa anticoncentrazione, consentendo anche, in tal modo, il mantenimento della proprietà di ingenti profitti illecitamente conseguiti all’estero, la destinazione di una parte degli stessi a Marina e Piersilvio Berlusconi".

Questo l’ultimo attacco alla rispettabilità del nostro gerarca. Un attacco vergognoso secondo i berluscloni. Il leccavoce Bonaiuti parla di giustizia ad orologeria, l’avvocato pidiellino Ghedini parla di giustizia di parte, gli altri sottomessi si ergono a difensori dell’onestà imperiale. Non hanno tutti i torti. In effetti nuove indiscrezioni arrivano da Milano. Il giudice Gandus è colpevole. Figlia di Togliatti e nipote, tra l’altro preferita, di Stalin. Tessera di partito n° 1000. Il PD non ne ha parlato. Forse avevano la coscienza sporca. A dire il vero il PD si è pure dimenticato di chiedere le dimissioni del premier. Vabbè poco male, ci penserò io, ora: dimissioni, dimissioni, dimissioni. In Israele, paese vita natural durante in guerra, c’è voluto molto meno perchè Olmert rassegnasse le proprie. In Inghilterra sono bastate poche migliaia di sterline come rimborso spese, per creare uno scandalo incredibile. Noi parliamo di corruttori e corrotti e nulla succede. Abbiamo perso la dignità.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares