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 Home page > Attualità > Cultura > L’Italia che vorrei

L’Italia che vorrei

Diciamo insieme basta!

Troppe cose sono andate perse, in nome dei soldi e del potere.

Troppe cose sono diventate importanti a discapito di quelle che lo sono davvero.

Troppe persone hanno smesso di farsi domande e cercano di sopravvivere invece che di vivere dignitosamente.

Troppe persone hanno spiccato il volo solo perché vendono il proprio corpo alla ricerca di fama e ricchezza.

Non voglio dover scegliere una facoltà seguendo la legge del profitto, invece che una mia inclinazione personale.

Non voglio dovermi accontentare di un contratto precario e ringraziare che almeno qualche soldo a fine mese riesco a portarlo a casa.

Non voglio accettare che non posso fare la giornalista perché non ho il cognome giusto o la conoscenza adeguata.

Non voglio pensare che i contributi che sto versando oggi non serviranno ad una pensione che scomparirà quasi del tutto.

Non voglio vedere la mia scuola distrutta da riforme che acclamano tagli come unica soluzione possibile.

Non voglio sentire sciocchezze come quella che gli insegnanti sono troppi, ecco perché vengono pagati poco.

Non voglio pensare che la riforma della giustizia sia un atto di dispotismo e non una tutela per i cittadini.

Non voglio pensare che non ci sia più una giustizia a cui appellarsi e che valga per tutti allo stesso modo.

Non voglio dovermi vergognare di dire che sono meridionale e non voglio neanche che il Nord sia l’unica possibilità per me di lavorare.

Non voglio molto altro.

Quello che vorrei è una sola cosa però: basta avere paura di cambiare e fare finta che vada tutto bene.

Non è così. Basta semplicemente guardare al di là del nostro naso

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