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L’Isis, terrorismo e propaganda. La distruzione dei nostri valori: la rabbia e il dolore

Daesh ha minacciato la distruzione dei nostri valori, ma essa è già in atto. Già ora i nostri valori sonoinviluppati in contraddizioni da cui non riescono ad uscire.

Hollande che annuncia di voler derogare, alla convenzione europea dei diritti dell’uomo, e poi la stampa e la tv.

La stampa e la tv che diventano criminali, quando provocano aggressioni agli immigrati, e lotte fratricide. La libertà di opinione, la dialettica politica, che diventano complici di Daesh, quando spingono ragazzi mediorientali, anche occidentali, nel buco nero del terrorismo. Intanto la forza attrattiva dell’ISIS procede a pieno regime, sulle ali di una lotta di frange fasciolegiste, contro l’accoglienza e l’integrazione.

E a fronte di tutto ciò, la rabbia per questa linea suicida figlia ed erede degli umori di Oriana Fallaci. La rabbia per “l’orgoglio e la rabbia” di questa grande giornalista, così fuori tempo, in un mondo globale, eppure cosi penetrante e pervasiva, che tanta gente ha indottrinato, sull’ islam che è uno, uno solo, e domabile unicamente con le bombe “intelligenti”.

La rabbia per i suoi discepoli, politici, giornalisti e conduttori che imperversano ogni giorno in tv, invocano la guerra, e blaterano che gli islamici sono tutti eguali, radicali e moderati, tutti terroristi.

Un lavaggio del cervello giornaliero, giocato sulla paura delle persone.

Trasmissioni quotidiane ci indottrinano sul fastidio, disagio e pericolo creato dalla presenza islamica in Italia, e mettono sullo stesso piano mussulmani radicali e mussulmani moderati: sono fabbriche di odio razzista.

Una sferzata di dolore per tutto ciò che questo provocherà, per quello che ci sta accadendo, e per quello che ci aspetta, per il male che si rovescerà addosso, a noi ai nostri figli alle nostre famiglie.

Sono questa stampa, questa TV, questa politica che ha armato gli skineads che hanno assaltato dieci centri della caritas, e i balordi di Aversa che hanno pestato a sangue un marocchino. Sono questa stampa,questa TV, questa politica, che sospinge verso il baratro del terrorismo gli islamici moderati, ma anche gli occidentali, mette in pericolo, la vita nostra e dei nostri figli.

Il ragazzo aggredito, e i tanti bistrattati, isolati e sfruttati, con molta probabilità, troveranno un coltello da usare o diventeranno guerriglieri ISIS,e porteranno sangue e morte nelle nostre città.

E noi? Per noi solo rabbia e dolore.

 

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