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L’Ilva uccide solo d’estate

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“Ma l’Ilva ucciderà anche noi?”

“Tranquillo. Ora siamo in primavera. L’Ilva uccide solo d’estate”.

Risponderei così – citando il film di Pif – a un operaio dell’Ilva e degli appalti che si preoccupa della sua sicurezza. O a una delle 386 persone morte nell’arco di 13 anni per colpa delle emissioni industriali, come stabilisce la relazione di tre epidemiologi realizzata per la procura di Taranto.

Risponderei così ma solo per rassicurare, perché non sarebbe vero.

Scrive il sindacato di base Usb, che 6 mesi fa scavalcava la Fiom affermandosi come secondo sindacato dopo la Uil, sullo sciopero di oggi:

A seguito dell’ennesimo infortunio che vede coinvolto un lavoratore dell’appalto il collega Teodoro Tamburriello, operaio della Transervice, ricoverato in gravissime condizioni presso il nosocomio locale, dopo essere caduto dal pianale di un rimorchio del Tir su cui lavorava, la scrivente proclama per il giorno 11/04/2013 ventiquattro ore di sciopero in tutto lo stabilimento Ilva Taranto.

Ieri è stato fatto uno sciopero. E siccome l’Usb non ha firmato gli accordi sulle comandate può partecipare chiunque. Hanno scritto: “Scioperiamo per tutelare la nostra salute e la nostra sicurezza, scioperiamo per tutelare la nostra vita”. Hanno ragione? Ecco una breve cronologia di infortuni e morti recenti all’Ilva di Taranto.

Il 26 febbraio 2014 Gabriele Scialpi, operaio di 28 anni, dipendente della ditta Semat in appalto Ilva, è rimasto ferito riportando la frattura delle gambe. Gabriele è caduto mentre in un cestello eseguiva un’operazione di manutenzione.

L’8 febbraio 2014 Andrea Incalza, operaio di 22 anni di un appalto Ilva, rimase coinvolto in un grave incidente sul lavoro avvenuto all’interno dello stabilimento di Taranto. Andrea guidava un carrello che si è ribaltato e lo ha travolto. Gli hanno dovuto amputare le gambe.

Il 28 febbraio 2013 è morto Ciro Moccia, operaio di 42 anni manutentore del reparto dell’area a caldo, mentre Antonio Liddi, 46 anni dipendente di una ditta in appalto, rimaneva gravemente ferito. I due lavoratori sono precipitati da un’altezza di circa dieci metri, subito dopo un intervento di manutenzione. Otto persone sono indagate per omicidio colposo.

Il 30 novembre 2012 Francesco Zaccaria, operaio Ilva di 29 anni, veniva portato via dalla tromba d’aria che si abbattè su Taranto, dalla gru in cui lavorava. Il suo corpo è stato trovato solo pochi giorni dopo.

Il 30 ottobre 2012 Claudio Marsella, operaio di 29 anni addetto al movimento ferroviario, è morto intorno in un incidente nell’area portuale dell’Ilva. Claudio è probabilmente caduto dalla piattaforma della motrice durante le operazioni di aggancio di un carro ferroviario. 20 giorni dopo si sarebbe dovuto sposare.

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