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Partita Iva, neolaureata, cassintegrato: il Natale di chi non viene raccontato mai

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Volevo scrivere un post di Natale per “L’isola dei cassintegrati”. Mi sono detto, potrei parlare delle 40 vertenze industriali mai risolte che Matteo Renzi spaccia per grandi successi. Oppure, del dramma delle partite Iva e di come può vivere una giovane donna che ha deciso di aprirla con mille difficoltà. Si potrebbe scrivere di tutte le occupazioni e i presidi in Italia. Poi su Facebook mi è arrivato il messaggio di Anna, una giovane neolaureata. E il commento di Alfredo, della fabbrica Sangalli Vetro di Manfredonia. Le loro parole mi hanno colpito e le riporto qui sotto col loro consenso.

C’è una parte d’Italia che, ancora nel 2014, non viene raccontata. E quando succede, è sempre perché fa comodo, sempre in maniera superficiale, sempre a dare la versione del più forte. Sapere che per tutti gli altri, per chi non viene raccontato, L’isola dei cassintegrati è un punto di riferimento e motivo di grande orgoglio. Da gennaio su L'isola dei cassintegrati ci saranno grosse novità. Buon natale a chi non viene raccontato mai. 

*   *   *

Anna: “Caro Michele, è passato un anno da quando è uscito questo articolo e, anche se non ci conosciamo, e con il rischio di sembrare un po’ fuori luogo, ci tenevo a scrivere un messaggio. Perché mi son resa conto che un anno fa questo articolo, proprio questo, ha cambiato qualcosa. Questo, e poi a seguire tutto il progetto de “L’isola dei cassintegrati” (sì, ci sono arrivata un poco in ritardo, lo ammetto) e tutto il lavoro incredibile che fate e fai, sempre preciso, puntuale, dettagliato.

Credo sia una questione di punto di vista: vedere e scrivere dalla parte di chi non viene mai raccontato, e dovrebbe essere invece il centro delle attenzioni e degli sforzi di tutti. Le storie dei lavoratori, ignorate, seppellite dall’informazione spicciola che lascia spazio all’indifferenza di chi non si sente toccato, ed etichetta tutto come “battaglia ideologica”. Che lascia spazio ai: “Con Marchionne senza se e senza ma”.

Al pensiero dominante che rende accettabile persino questo Jobs Act rivoltante, che dice tutto e non dice niente – perché i sindacati non sono credibili, perché i lavoratori si lamentano sempre, perché gli studenti a novembre in piazza scendono ogni anno. Il punto è che credo che se tutti conoscessero i fatti – la vera storia della Fiat, dell’Agile Eutelia, dell’Electrolux, le condizioni delle partite Iva, cosa c’è scritto davvero nel Jobs Act… credo che in questo paese potrebbe anche – magari solo un pochino – cambiare qualcosa.

Cambierebbe se per tutti essere super partes non volesse dire essere privo da ogni condizionamento, sì, ma condizionamento semplicemente da parte della realtà delle cose. Vado al dunque, per me questo è quello che fate. E che, aspettando di convincere tutti gli altri, ha sicuramente aiutato moltissimo me. Ed è quello che mi sta guidando ora che devo un po’ scegliere cosa fare nella vita, e mi perdo sempre negli stessi discorsi: quanto devo tenere in considerazione questa beneamata “spendibilità” della laurea, come posso evitare di pesare sulle spalle dei miei genitori per sempre, se posso permettermi di studiare filosofia anche se non posso campare di rendita, ma soprattutto, più di tutto, come posso essere utile. Buon natale, buona fortuna e grazie”.

Alfredo: “Quante storie intrecciate e tristi, che finora molti di noi non ne hanno mai sentito parlare. Probabilmente ed egoisticamente solo quando condividi gli stessi problemi ti accorgi veramente cosa ti circonda. Forse è la società moderna che alla fine ti rende cieco e a volte insensibile. Io personalmente e lo dico con molta onestà è quasi un anno che non seguo più neanche un Tg, perché quando sentivo i titoli di apertura ascoltavo in un minuto: arresti per truffe da parte di chi dovrebbe amministrare questo bel paese, delitti…… arrivi a un punto che diventi apatico su tutto. Forse è arrivato il momento di invertire la rotta, questo che sta succedendo a noi mi sta riportando indietro di tanti anni quando avevo voglia di spaccare tutto. Arriva il momento che l’anima addormentata si risveglia e prende coscienza. Il diritto alla vita da persona dignitosa spetta a tutti. Buon Natale”.

 

Michele Azzu

Questo articolo è stato pubblicato qui

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