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L’Effetto Farfalla nel cambiamento sociale

Quanti hanno una esatta percezione del cambiamento che avviene intorno a noi? Il cambiamento è “buono” o è “cattivo”? Coloro che se ne rendono conto possono attuare strategie difensive? Possono cavalcare il cambiamento? I disattenti sono destinati ad essere travolti? Possono lasciarsi trascinare? Perchè gli studiosi del cambiamento spesso non riescono a prevedere nemmeno le crisi più violente, quelle che ci feriscono più nel profondo, minando certezze e sicurezze? E poi che cosa c’entra la farfalla con il cambiamento?

Le domande che ci possiamo fare sul cambiamento sono particolarmente numerose e le risposte spesso possono confonderci od essere del tutto insoddisfacenti. La farfalla in questione però, può almeno in parte, rispondere ad alcune. Può farlo grazie ad una teoria affascinante, resa famosa dal cinema (in varie pellicole tra le quali, “Jurassy Park” e “Oxford Murders”), “l’Effetto farfalla“, (Butterfly effect). E’ la cosidetta “Teoria del caos”.

Edward Norton Lorenz, matematico statunitense, nel 1972, alla Conferenza annuale dell’American Association for the Advancement of Science, sostenne che un battito d’ali di farfalla in Brasile avrebbe potuto provocare un tornado nel Texas. Quella che poté sembrare al momento una teoria molto bizzarra, si rivelò ben presto una validissima teoria a sostegno dei limiti delle umane previsioni.

Si affermò, che il piccolissimo spostamento d’aria provocato dall’insetto infatti, attraverso l’interazione con le altre molecole di aria, avrebbe alla lunga, interazione dopo interazione, provocato un uragano. Il significato era che anche piccolissime variazioni, introdotte nelle condizioni iniziali di un qualsiasi sistema, fisico, chimico, biologico, ma anche economico, politico e sociale, provocano variazioni molto rilevanti nel risultato finale.

Questa teoria, purtroppo per noi, ci dice che esistono limiti molto rilevanti alla prevedibilità della evoluzione di determinati sistemi (per es. quelli meteorologici, ma anche in quelli sociali), esistendo in natura, nella realtà, infiniti elementi trascurabili ed imprevedibili in grado di interagire ed amplificarsi fino a provocare effetti catastrofici.

Non va trascurato infatti, che nella teoria si studia in laboratorio (”al coperto!”), su modelli e schemi che non interagiscono con la realtà dei fenomeni. Potremo cercare di prevedere anche l’imprevedibile, ma ci sarà sempre, da qualche parte nel mondo, una farfalla che sbatterà le ali.

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