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Iran. Lettera aperta di un prigioniero politico a Renzi

Dopo la sua visita dello scorso 12 aprile al regime Iraniano, occasione in cui i due Paesi hanno discusso accordi commerciali dal valore di miliardi dieEuro, il primo ministro Italiano Matteo Renzi deve far appello alla sua coscienza a fronte delle gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

In una lettera aperta destinata a Renzi, il prigioniero politico Reza Akberi Monfared ricorda a Renzi delle gravi carenze in ambito di diritti umani e di come il popolo Iraniano soffra sotto al regime dei Mullah.

Nella sua lettera (tradotta in francese dal portale di notizie del Consiglio Nazionale di Resistenza dell'Iranlo scorso mercoledì) denuncia la sua esperienza personale.

Come esempio delle violazioni dei diritti umani, Mr Akberi Monfared narra a Renzi di come quattro membri della sua famiglia siano stati uccisi, ed egli stesso mandato in prigione. Nelle parole dello stesso Akberi - “questo spietato regime ha reso martiri quattro membri della mia famiglia per aver supportato i Mujahideen del Popolo Iraniano (POMU / MEK)” - il maggior movimento di opposizione - “senza alcuna possibilità di un processo o assistenza di un avvocato”.


Condannato dal regime e adesso un prigioniero politico, il crimine di Akberi Monfared consiste nell'aver parlato al telefono con un membro della sua famiglia. Nella sua lettera, racconta di come “sono stato condannato a cinque anni e mezzo in prigione per il solo motivo di aver avuto due conversazioni al telefono con mio fratello”.

A riguardo del modo barbaro in cui viene applicata la legge costituzionale, Mr Akberi Monfared invita il primo ministro Italiano a considerare il volume di violazioni dei diritti umani perpetuate dal regime Iraniano, aggiungendo che sotto il controllo del presidente Rouhani, salito al potere nel 2013, “oltre 2300 persone sono state giustiziate”.

Mr Monfared si domanda se una visita di cosi' alto profilo possa effettivamente avere un effetto sulla situazione dei diritti umani in Iran. Nonostante le sue speranze, la Commissione Affari Esteri del NCRI ritiene che la visita di Renzi possa solo “incoraggiare il regime dei mullah a perpetuare questi crimi”.

Come Mr Akberi Monfared nota nella sua lettera al primo ministro Italiano, questa regime fondamentalista ha mostrato più e più volte che “data la sua natura, non possono e non vogliono collaborare con il resto del mondo. Le parole “moderazione” ed “equilibrio” hanno un suono sordo, come slogan vuoti.
 

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