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Intesa tra le autorità italo-cinesi contro la criminalità organizzata

Un nuovo accordo è stato sottoscritto tra le autorità cinesi, rappresentate dalla figura del vice Governatore della provincia dello Zhejang. Liu Liwei, e il Ministro dell’Interno italiano Anna Maria Cancellieri.

La collaborazione tra il Governo cinese e quello italiano è volta a contrastare il fenomeno dell’illegalità diffusa e della criminalità organizzata che interessa i due Paesi.

In una nota diffusa dal Viminale infatti si parla apertamente di un protocollo congiunto che l’Italia e la Cina hanno sottoscritto, allo scopo di impedire il diffondersi di atti illegali messi in pratica dal crimine organizzato. La contraffazione di marchi industriali, l’immigrazione illegale, con le conseguenze ed i danni ad essa connessa, i finanziamenti illeciti e il traffico di sostanze stupefacenti, figurerebbero all’interno della lista dei reati di cui si rende colpevole la criminalità organizzata cinese in collaborazione con quella italiana.

L’intesa prevede, oltre all’attuazione delle misure che possano impedire il diffondersi dei comportamenti criminosi, anche l’ipotesi di distacco di alcuni agenti della polizia cinese presso i dipartimenti delle forze dell’ordine italiani, allo scopo di poter collaborare in materia investigativa e per gli accertamenti della nazionalità. Un nuovo protocollo dunque, che intende debellare la criminalità organizzata italo-cinese in ogni sua forma. L’intesa prende le mosse da un preliminare incontro avvenuto tra il Ministro dell’Interno Cancellieri e il vice Governatore della provincia dello Zhejang Liwei, nella giornata dell’8 febbraio scorso. In quella data il Ministro dell’Interno italiano aveva voluto esprimere la vicinanza personale e del Governo alla comunità cinese, per l’omicidio di Zouh Zheng e della figlioletta Joy, avvenuto a Roma il 4 gennaio scorso.

In quella occasione inoltre, il Ministro Cancellieri aveva garantito il massimo impegno delle autorità italiane per assicurare alla giustizia i responsabili del duplice delitto. Il tema della sicurezza dei Paesi rimane dunque cruciale all’interno della agende politiche internazionali. Il mutamento perenne delle rotte della droga e l’emergere di nuovi temi come l’immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani, pongono dei nuovi interrogativi a cui le autorità ed i Governi devono al più presto cercare di trovare una risposta risolutiva. Il protocollo sembra proprio essere stato ratificato per cercare di porre un freno allo strapotere della criminalità organizzata. Accanto agli episodi di microcriminalità, di cui spesso si rintracciano i responsabili, troppo semplicisticamente, negli immigrati, l’intesa sembra piuttosto indirizzata alla prevenzione ed al contrato della criminalità organizzata internazionale. La speranza è che possa presto raccogliere i suoi frutti.

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