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Intervista al costituzionalista Alberto Russo

A margine della tavola rotonda di venerdì u.s. sul tema “Investitura diretta del premier e ruolo del Parlamento”, tenutasi presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Messina e di cui il vostro reporter vi ha relazionato in altro articolo, breve intervista al suo organizzatore professore Alberto Russo; per cercare di capirne di più.

Professore, sia nel corso della tavola rotonda dell’anno passato sul tema "Voto di preferenza, liste bloccate o che altro?" sia nel corso di quella odierna si è accertato al di la di ogni ragionevole dubbio che le ripetute modifiche alla legge elettorale sono in conflitto con la Costituzione Repubblicana. Orbene, Le chiediamo perché in questo caso non è mai entrata in funzione la tutela rappresentata dalla Corte Costituzionale.

Vi è in effetti un problema tecnico che di fatto ne impedisce l’intervento.

Omettendo una serie di dettagli squisitamente tecnici, possiamo dire che la Corte Costituzionale può essere chiamata a pronunciarsi su una legge o per via incidentale (vale a dire su richiesta del giudice nel corso di un processo) o in via di azione (su ricorso di una regione, se si tratta di legge statale o dello Stato se si tratta di legge regionale). In quest'ultimo caso il ricorso deve aver luogo, a pena di decadenza, entro 60 giorni dalla pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale.

Quanto all'impugnabilità delle leggi elettorali delle Camere, esse non possono essere impugnate, ovviamente, in via di azione, non trattandosi di competenza rivendicabile da parte delle regioni, ma soltanto in via incidentale, vale a dire dal giudice competente, nel corso del processo che si instaura in caso di ricorso.

E qui sta l'inghippo: il giudice competente a giudicare sui ricorsi per le elezioni delle Camere, ai sensi dell'art. 66 della Costituzione, è costituito... dalle Camere stesse! Vi sembra possibile che le Camere sollevino la questione di legittimità costituzionale contro una legge da loro stesse decisa ed approvata? Stando così le cose, è di fatto impossibile che questo accada, non essendosi ancora verificato in natura il caso in cui un soggetto ha dato torto a se stesso. Che Dio salvi questo Paese!

* * *

Ringraziamo il professore Alberto Russo per averci fatto comprendere un meccanismo che evidenzia ancora una volta la necessità di intervenire sulle regole fondamentali che disciplinano le nostre Istituzioni; facendo anche comprendere meglio il senso delle recenti parole del cardinale Bagnasco «Siamo angustiati per l’Italia che scorgiamo come inceppata nei suoi meccanismi decisionali, mentre il Paese appare attonito e guarda disorientato».

Al cittadino non resta che confidare nell'attuale fermento culturale sui temi dell'Ingegneria Costituzionale ed Istituzionale, ivi comprese le iniziative della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Messina. 

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