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Intervista a O’Zulù; a Benevento tornano in scena quei “Cattivi Guagliuni” dei 99 Posse

Ripetutamente 99 Posse. O’Zulù, JRM, Marco Messina, Sacha Ricci, Speaker Cenzou e Valerio Jovine; “Cattivi Guagliuni” che in un anno, dall’uscita dell’album del ritorno, hanno ripreso a fare i concerti nelle piazze e nei centri sociali e il 30 dicembre hanno entusiasmato il pubblico del CSA Depistaggio di Benevento. Un live in cui i “vecchi” classici come “Curre curre guagliò”, “Ripetutamente”, “'O documento” e tanti altri non potevano mancare, accompagnati dalle nuove canzoni dell’album tra cui l’emozionante “Mai più io sarò saggio” che racconta l’esperienza del G8 di Genova del 2001.

“Cattivi Guagliuni” dunque, un album carico dei temi sociali e politici che da sempre hanno caratterizzato i 99 Posse e che ha riscosso un grande successo tra i vecchi e nuovi fan del gruppo napoletano. Prima del live abbiamo incontrato Luca Persico, in arte 'O Zulù. 

Iniziamo naturalmente dall’album “Cattivi Guagliuni”. È passato più di un anno dall’uscita del disco. Com’è andata, come sta andando?

Sta andando benissimo. Siamo ripartiti da zero e non ci aspettavamo lo stesso seguito che avevamo prima, anche perché sapevamo che alcuni recettori idealistici e di lotta si erano allentati rispetto a 15 anni fa. Ciò che però ci ha sorpreso e soddisfatto, oltre alle 10.000 copie vendute e scaricate di “Cattivi Guagliuni”, è il fatto che ho notato un cambiamento generazionale nei centri sociali; molti militanti non li conosco, la centralità politica e culturale non è più nel centro sociale ma i movimenti ci sono e si fanno sentire ancora.

Tante collaborazioni, come quelle con Caparezza e Clementino, tanto seguito di pubblico ma pochi passaggi in radio, non è servito neanche essere “Bravi Guagliuni” per farvi ascoltare al pubblico di massa?

Di questo non mi sorprendo affatto. In passato per riuscire ad entrare in determinati circuiti non è stato facile, abbiamo dovuto sfondare diverse porte, conquistare le piazze che riempiendosi in maniera spropositata ci davano la possibilità di farci notare. I network e la radio non potevano non invitarci o passare la nostra musica; oggi, invece, visto che siamo tornati a suonare in circuiti che possiamo definire più underground e la cosa non ci dispiace affatto, hanno richiuso tutte le porte ma l’album è piaciuto, i ragazzi cantano le nostre canzoni a memoria, in rete “Cattivi Guagliuni” è scaricatissimo e ascoltatissimo e quindi di ciò che passano le radio non ci interessa più niente.

Parliamo di politica. Un vostro pezzo significativo del nuovo album è “Confusione totale”? Credi davvero che ci sia così tanta confusione di ideali, valori morali. E che ne pensi di questo grande ritorno dei moderati in grande stile DC, del MV5 stelle, degli arancioni, della sinistra?

Sinceramente la politica dei palazzi, dei sondaggi e dei grandi partiti non gode della mia attenzione e credo che nessuno possa rappresentarmi. Non supporto e sostegno questa forma di politica perché credo nell’autorappresentazione, nel controllo dal basso del potere. Movimenti, partiti etc dovranno sempre adattarsi a fare compromessi con chi ha comandato e comanderà; noi continuiamo a lottare cercando altri spazi, facendoci sentire con le nostra musica, riaffermando la voglia di cambiamento della società e senza contrattare con il nemico. E’ chiaro che la confusione è totale; c’è un crisi profonda degli ideali politici e culturali, è proprio lo spessore intellettuale, il movimento alternativo che manca, ma noi abbattiamo e ricostruiamo finchè ciò che abbiamo calibrato nei nostri obiettivi si realizzi fino in fondo.

Politica internazionale. Mi dai un tuo punto di vista sulla situazione mediorientale e sulle cosiddette “primavere arabe”?

Io ho vissuto un periodo in Palestina e la situazione mi sembrava irreale. Miseria, povertà, le dure lotte del popolo palestinese; ma non ho mai visto la vera idea di rivolta. Lo stesso per le “primavere arabe”. Non ho mai pensato che fosse possibile una ribellione così forte in quei paesi, anche perché in alcuni casi significa ribellarsi, oltre che al potere temporale, anche a quello spirituale in contesti in cui la religione conta tantissimo. Il problema è che in questi piccoli spazi costruiti con le lotte, il sangue, la ribellione, sono pronti sempre ad infilarsi gli U.S.A. i servizi segreti, le grandi lobby di potere e le multinazionali dell’energia che contano di sfruttare le risorse di quel determinato paese.

Un’ultima domanda: credi che da questa crisi o presunta tale dei grandi sistemi economici mondiali il capitalismo ne sia uscito rafforzato o indebolito?

Non ho studiato economia ma spero vivamente che qualche breccia nel grande sistema capitalistico si sia aperta. Ora sta a noi, a chi è stanco di un determinato modello di società che è arrivato il momento di far comprendere a chi lavora, a chi è confuso, a chi è stanco, che è giusto autodeterminarsi, individualmente e collettivamente.

'O Zulù tornerà, in provincia di Benevento, sabato 5 gennaio a San Leucio del Sannio con il Dj Set. Per ascoltare il live dei 99 Posse: sabato 12 gennaio suonano a Officina 99 a Napoli, a conclusione del “Cattivi Guagliuni” Tour.

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