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Inglorious Basterds. Il ritorno senza gloria di Tarantino

Nella prima settimana di uscita la nuova pellicola firmata Tarantino sfonda i tetti e le porte dei botteghini incassando circa 40 milioni di dollari. Preceduto da un’incessante e diretta pubblicità ammaliante "Inglorious Basterds" prende spunto da una pellicola italiana degli anni settanta firmata Castellari, "Quel maledetto treno blindato" che negli Stati Uniti prese appunto il nome di "Inglorious Bastards".

"Non è un remake" ha precisato Tarantino, "solo un’ispirazione per la trama" che segue in parte quella del film originale per poi diventare tutta un’altra cosa. La presenza della "e" nel titolo quindi non è solo una scelta obbligata, ma una precisa direzione che porta il notissimo regista a realizzare un film divertente, pieno del suo stile pop e pulp e molto americano.

Durante gli anni dei rastrellamenti del terzo Reich nelle campagne francesi, la famiglia ebrea Dreyfus viene assassinata brutalmente dal colonnello nazista Hans Landa (Christoph Waltz). L’unica sopravvissuta, Shosanna (Mélanie Laurent), si rifugia a Parigi e sotto falso nome inizia a dirigere con tiepido successo una sala cinematografica. Nello stesso momento, ma in un luogo poco distante, il tenente Aldo Raine (Brad Pitt) mette insieme una squadra di violenti soldati facciatosta antinazisti (I Bastardi del titolo) che ha come compito quello di uccidere qualsiasi tedesco all’orizzonte privandolo dello scalpo. Il gruppo verrà in contatto poi con l’attrice tedesca Bridget Von Hammersmark (Diane Kruger) che collabora segretamente con gli alleati per assassinare le alte sfere del Reich.

La sensibilità di Tarantino nell’affrontare due tipi di violenza in questo film è sicuramente da apprezzare e lodare, gli innumerevoli film sul tema avevano predisposto gli spettatori ad un racconto sempre in punta di piedi, con il sentimento sofferente e malinconico in primo piano.

In questo caso invece la tensione, l’ingiustizia e le barbarie fanno da input per un risvolto vendicativo più profondo, messo in atto proprio dal gruppo dei "Bastardi" che si dilettano ad incidere svastiche indelebili sulle fronti dei soldati nazisti catturati e rilasciati e dalla lunga pianificazione della vendetta di Shosanna che si ritrova ad ospitare la première di un film del Reich nel suo cinema a cui presenzierà anche il Fuhrer in persona.

"Inglorious Basterds" è un modo divertente e insolito di raccontare la storia, che mira a rendere i tedeschi nazisti ora delle macchiette ignare del proprio futuro, ora delle macchine di morte astute oscurate dalla potente forza americana. Forza che il regista utilizza anche per includere se stesso nelle scene, come sempre nei suoi lavori, grazie alle inquadrature, ai montaggi arditi, alle scritte colorate che descrivono i personaggi e alla colonna sonora in cui campeggia un Ennio Morricone fischiettante come non mai a cui fanno compagnia Bowie, Bernstein e Ferrio.


Tutti gli elementi positivi riescono benissimo a distrarre da passaggi incerti della trama che dall’inizio coinvolge chi guarda nella tragedia di Shosanna, una ragazza che sopporta ingiurie, personaggi viscidi, dolori per poi attuare un piano che per lei riuscirà in modo egregio, completamente all’oscuro com’è della storia parallela che l’accompagna, mentre lo spettatore scoprirà che la sua piccola rivincita non era poi così necessaria.

Poco originale in tempi moderni sebbene molto Tarantiniano, il travestimento di Aldo Raine che per interpretare un attore siciliano gonfia la mascella, sogghigna e bisbiglia come Il Padrino di Brando, film che uscirà solo nel 1972.

Il suggerimento di procurarsi la pellicola in lingua originale, o di usufruire delle sale che propongono il servizio, mai come ora dovrebbe essere seguito, più della metà del film è in lingua tedesca con i sottotitoli, con un po’ di francese qua e là.

La prova di Brad Pitt sicuramente ne guadagnerà in credibilità, perché è stato doppiato in modo fastidioso e seccante, in più potrete godere dell’accento americano della teutonica Diane Kruger, l’unica attrice, dopo Marlene Dietrich che sa rendere delicatissima e musicale la lingua tedesca.

Un plauso va anche a Christoph Waltz, il colonnello nazista più sfigato, sopravvalutato e paraculo del pianeta, ma un attore di prim’ordine che ruba la scena a tutti (regista compreso).

Tirando le somme "Inglorious Basterds" è un bel film e non si può negare, certo non è all’altezza di altri veri capolavori realizzati anni fa dal Nostro, ha tutto: suspence, momenti riflessivi, molti dialoghi tirarisate. Io però l’ho visto in una sala che dopo ha deciso di applaudire, nemmeno fossimo al Festival di Venezia. Ecco io quello non mi sono sentita di farlo.


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