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 Home page > Attualità > Ambiente > In tivù non lo vedrete – spot per il referendum contro il nucleare

In tivù non lo vedrete – spot per il referendum contro il nucleare

Diffondiamolo ovunque possibile. In TV non ce lo faranno vedere.

Il 12 e 13 giugno vai a votare perché a decidere dev’essere chi vota.

Il tuo «Sì» contro il ritorno del nucleare, contro la privatizzazione dell’acqua da bere, contro una giustizia fatta su misura per qualcuno.


Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.88) 20 maggio 2011 22:56

    Speravo di trovare spot anche per gli altri referendum, cmqe, molto meglio questo che niente: speriamo ne arrivino tanti altri!

    Geri

  • Di Renzo Riva (---.---.---.224) 21 maggio 2011 00:52
    Renzo Riva

    Quanta malafede e mistificazione!
    Il fotogramma del filmato mi ricorda la stessa scena ripetuta centinaia di volte durante il terremoto del Friùli.
    Cosa centri poi volerlo proporre come conseguenza della solo precauzionale evacuazione per i guasti ai reattori da la misura della mistificazione strumentale certe "verità" che si vogliono inculcare.

  • Di Renzo Riva (---.---.---.224) 21 maggio 2011 00:54
    Renzo Riva

    Quanta malafede e mistificazione!
    Il fotogramma del filmato mi ricorda la stessa scena ripetuta centinaia di volte durante il terremoto del Friùli.
    Cosa c’entri poi volerlo proporre come conseguenza della solo precauzionale evacuazione per i guasti ai reattori da la misura della mistificazione strumentale di certe "verità" che si vogliono inculcare.

    • Di (---.---.---.21) 21 maggio 2011 20:43

      L’unica fonte di sviluppo energetica in Sardegna è il folto voltaico, soprattutto se si tiene in considerazione che è il simbolo della genuinità dei prodotti e rievoca nei turisti l’immagine di un luogo primitivo e incontaminato. Porre una o più centrali equivarrebbe a determinare il suicidio di questa immagine positiva che ci siamo creati. Per quanto riguarda l’aspetto occupazionale, crea molti più posti di lavoro il solare che non le centrali, oltre a non determinare problemi di scorie e emissioni radiattive che comunque si registrano in tutte le centrali. 
      Per quanto riguarda il costo dell’energia, sarebbe molto più basso se si tenessero in considerazioni gli utili da miliardi di euro che le società come l’ENEL, società partecipata dallo Stato, fanno a discapito di noi italiani. 

  • Di Renzo Riva (---.---.---.89) 21 maggio 2011 13:54
    Renzo Riva

    Comincio con il dire che Cappellacci antinuclearista ma "scelto/nominato" da Berlusconi a "governatore" della Sardegna la dice lunga sui collaboratori che si è portato in politica.

    Pertanto, caro Berlusconi, va "a dar via ‘e ciapp".

    Ora veniamo alle note dolenti per tutti noi che dobbiamo mantenere le fabbriche energivore della Sardegna.

    Ricordate ALCOA?
    Si, quell’azienda per la lavorazione dell’alluminio che aveva già deciso d’abbandonare l’Italia per i costi energetici proibitivi?
    Ebbene saprete anche come è andata a finire: tutti i clienti della distribuzione elettrica, ovvero io e voi utenti elettrici, dobbiamo pagare più cara l’energia per permettere allo sgoverno attuale di offrire l’energia elettrica ad ALCOA a prezzi competitivi europei, anche se ad onor del vero tali accordì materialmente li firmò l’allora (eterno pro-tempore) Scajola.

    Ebbene con il risultato sul nucleare votato dai sardi: non solo dei votanti che furono del 97% ma pure dell’intero corpo elettorale per la registrata affluenza alle urne del 59%, pertanto con una maggioranza larga (97*59= 57%), sordi persino alle esigenze di sviluppo del loro territorio; a noi, non clienti di questo governo, ma dei fornitori elettrici che ce ne frega delle esigenze occupazionali dell’isola?

    http://www.pubblicaamministrazione....

    Ripeto a Berlusconi: ha visto l’esultanza del suo cagnone Cappellacci che lo ringhia e morde nel sedere?

    Questa Italia va smembrata ed ognuno sul suo territorio faccia la minchia che crede.
    Ovviamente ritornando anche alle vecchie guerre fra i vari Staterelli.

    Per cominciare: staccare tutti i cavi d’alimentazione ELETTRICA alla Sardegna; che vadano a EOLICO visto il grande spreco di risorse dei contribuenti italiani e attualmente sotto la lente degli inquirenti.

    NESSUNO SCONTO A NESSUNO SULL’ISOLA
    MEN CHE MENO SULL’ENERGIA ELETTRICA

    SE VOGLIONO IL RITORNO
    ALLA VITA BUCOLICA E SILVESTRE DELLA PASTORIZIA
    AFFARI LORO

    E NON CI ROMPANO PIÙ I MARRONI CON I DISCORSI
    DELLE AREE SVANTAGGIATE E SOTTOSVILUPPATE

    SI TENGANO STRETTO IL MODELLO DESCRITTO DA GAVINO LEDDA
    CON IL CONSEGUENTE DEGRADO ECONOMICO, MORALE E SOCIALE

    Cappellacci ricordati di Trilussa
    QUANDO SEI NELLA MERDA NON CANTARE

    http://forumilgiornaledelfriuli.blo...

    Nella tornata elettorale che vide brunetta candidato sindaco a Venezia, Formigoni, Polverini, Zaia e compagnia cantante del Pdl per le presidenze regionali (governatori impropriamente detti) nonché i candidati sindaci
    del PdL della recente tornata amministrativa, Moratti una per tutti, tutti si sono sperticati nel loro "atto di fede" antinucleare.

    Che razza di beoti si è incamerato Silvio Berlusconi?

    L’unico che si trasse da quest’impiccio con signorilità fu Stefano Caldoro in Campania che disse d’affidarsi ai tecnici ed alle loro indicazioni.

  • Di paolo (---.---.---.115) 22 maggio 2011 19:56

    Se le cose stanno come dice l’articolista , allora siamo a cavallo .

    Quindi per prima cosa cessiamo l’importazione di quella quota pari al 16% del fabbisogno di energia elettrica di origine nucleare , è una questione di coerenza e avreste dovuto inserirlo nel referendum .
    Poi , sempre per una questione di coerenza ecologista , dovreste pretendere la dismissione (anche progressiva) delle centrali a combustione dei fossili (inquinano e ammazzano anche senza incidenti , molto più del nucleare ,soltanto che lo fanno con molto meno clamore ). Fatte queste proposte e dopo avere ricoperto il paese con torri eoliche e pannelli fotovoltaici , se le cose stanno come voi dite , dovremmo essere ancora un paese industrializzato .Si vedrà se avete avuto ragione.

    Chiudo con una osservazione di carattere tecnico . Produrre 2 GW in un sito ben localizzato e produrli con 600 torri eoliche da 5 MW alte 100 mt oppure 5.000.000 di mq di fotovoltaico , non è tecnicamente la stessa cosa . La potenza nominale sarà anche la stessa ma i costi , dovuti alla gestione , la logistica , la manutenzione e l’asservimento delle linee si moltiplica per cinque senza considerare gli aspetti legati a quella piccola quisquiglia tecnica che si chiama " fattore di carico ".
    La scelta antinucleare , allo stato attuale ,non può essere figlia di argomenti tecnici , ma ,unicamente ,figlia di una filosofia o scelta di vita . Da rispettare , per cui invito tutti ad andare a votare i referendum.Punto.Gli italiani non vogliono il nucleare e sia cosi’ , amen .
    Infine una considerazione . Continuare a dire che il nucleare è una tecnologia superata è una delle perle di incompetenza che girano sui siti e di cui non si capisce il senso . Anche i motori delle auto si basano su tecnologia vecchia di oltre 100 anni ma sfido chiunque a dire che la fiat Topolino del 1950 è paragonabile alla 500 di oggi . Argomento ridicolo ,bocciato. 

    ciao a tutti 
  • Di (---.---.---.229) 5 giugno 2011 15:59

    Negli anni 1960 ho cominciato a lavorare con i primi computer, mastodontici, costosissimi, tanto che molti "che sapevano fare di conto" li ritenevano un inutile spreco, una disumanizzazioe del lavoro umano, ecc....ecc.... Con l’avvento delle telecomunicazioni poi si scatenarono altre cacce alle strege, che coinvolsero i massimi vertici della politica e dell’economia. Enormi investimenti, a supporto di genialità fortemente motivate, hanno prodotto i miracoli che oggi tocchiamo con mano. La tecnologia è immensamente avanti alle capacità di sfruttamento da parte degli utenti, i costi sono divenuti infinitesimali. Si è rischiato molto, ma in termini di denaro, e molti ci hanno lasciato le penne. Non si rischiavano però vite umane.

    Oggi chi scommette nel nucleare, scommette sulla sopravvivenza dell’umanità, almeno finchè non si sia trovato un metodo di smaltimento e disattivazione delle scorie. Si sono commesse molte leggerezze su tutte le fonti energetiche, dall’idroelettrico al carbone, al petrolio, ecc, ed ancora se ne commettono enormi, spesso non note. I processi, una volta avviati, diventano difficilmente reversibili e controllabili. La immagini una centrale nucleare in mano a (omissis), quante garanzie può offrire ai paesi confinanti ed all’umanità? Il fenomeno, finchè non diviene assolutamente controllabile, deve essere arginato e limitato ad ogni costo.

    Di contro faccio delle considerazioni. Io ho fatto installare un impianto fotovoltaico alcuni anni fa, che copre abbondantemente il mio fabbisogno energetico, grazie all’integrazione in una rete pubblica alimentata da fonti diversificate, la cui composizione subirà una imprescindibile evoluzione. La soluzione da me realizzata è architettonicamente molto valida, ho ricevuto molti complimenti, ho ombreggiato, creato un certo riparo e un abitat ideale per le piante. Dalle domande che tutti mi fanno capisco che c’è una grande ignoranza sull’argomento, mentre sembra che tutti sappiano tutto sulla sicurezza e convenienza dell’energia nucleare. Poveri sciocchi presuntuosi male informati. Chi è molto esperto sul nucleare, sa di non sapere niente, il fenomeno è ancora incontrollato e non se ne conoscono le implicazioni presenti e future. Le innumerevoli sciocchezze in materia di sicurezza che ogni giorno si fanno in tutti i campi dell’attività umana, non ci autorizzano a far proliferare centrali nucleari, almeno fino a quando non si sia in grado di avere assoluto controllo dei fenomeni. Non si tratta di spengere enormi roghi o tappare falle nel profondo degli oceani (già assolutamete folli). La posta in gioco è molto più alta, anche considerando i soli disastri economici, per chi antepone soldi e risparmio alle esistenze in gioco.

    Oggi il mio impianto fotovoltaico mi costerebbe meno della metà e probabilmente fra pochi anni ci sono le premesse per minimizzare i costi ed aumentare di 10-100 volte i rendimenti. Siamo solo agli inizi. Ben venga una sana speculazione se crea progresso. Lotta invece alla corruzione ed ai facili guadagni a scapito della collettività e dello sviluppo delle idee. L’auto elettrica ha fatto in questi ultii due anni più progressi di sempre: auspico di poterne comprarne una ad un prezzo ragionevole che mi consenta una certa autonomia ad una velocità accettabile.

    Quando si parla di ricerca, diamo sostanza e dimensione agli studi, stimoliamo gli intelletti con politiche di sviluppo ardite, ma sane e controllabili. Soprattutto smettiamo di scherzare col fuoco e si indirizzi il progresso nella giusta direzione. 

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