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su In tivù non lo vedrete – spot per il referendum contro il nucleare


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5 giugno 2011 15:59

Negli anni 1960 ho cominciato a lavorare con i primi computer, mastodontici, costosissimi, tanto che molti "che sapevano fare di conto" li ritenevano un inutile spreco, una disumanizzazioe del lavoro umano, ecc....ecc.... Con l’avvento delle telecomunicazioni poi si scatenarono altre cacce alle strege, che coinvolsero i massimi vertici della politica e dell’economia. Enormi investimenti, a supporto di genialità fortemente motivate, hanno prodotto i miracoli che oggi tocchiamo con mano. La tecnologia è immensamente avanti alle capacità di sfruttamento da parte degli utenti, i costi sono divenuti infinitesimali. Si è rischiato molto, ma in termini di denaro, e molti ci hanno lasciato le penne. Non si rischiavano però vite umane.

Oggi chi scommette nel nucleare, scommette sulla sopravvivenza dell’umanità, almeno finchè non si sia trovato un metodo di smaltimento e disattivazione delle scorie. Si sono commesse molte leggerezze su tutte le fonti energetiche, dall’idroelettrico al carbone, al petrolio, ecc, ed ancora se ne commettono enormi, spesso non note. I processi, una volta avviati, diventano difficilmente reversibili e controllabili. La immagini una centrale nucleare in mano a (omissis), quante garanzie può offrire ai paesi confinanti ed all’umanità? Il fenomeno, finchè non diviene assolutamente controllabile, deve essere arginato e limitato ad ogni costo.

Di contro faccio delle considerazioni. Io ho fatto installare un impianto fotovoltaico alcuni anni fa, che copre abbondantemente il mio fabbisogno energetico, grazie all’integrazione in una rete pubblica alimentata da fonti diversificate, la cui composizione subirà una imprescindibile evoluzione. La soluzione da me realizzata è architettonicamente molto valida, ho ricevuto molti complimenti, ho ombreggiato, creato un certo riparo e un abitat ideale per le piante. Dalle domande che tutti mi fanno capisco che c’è una grande ignoranza sull’argomento, mentre sembra che tutti sappiano tutto sulla sicurezza e convenienza dell’energia nucleare. Poveri sciocchi presuntuosi male informati. Chi è molto esperto sul nucleare, sa di non sapere niente, il fenomeno è ancora incontrollato e non se ne conoscono le implicazioni presenti e future. Le innumerevoli sciocchezze in materia di sicurezza che ogni giorno si fanno in tutti i campi dell’attività umana, non ci autorizzano a far proliferare centrali nucleari, almeno fino a quando non si sia in grado di avere assoluto controllo dei fenomeni. Non si tratta di spengere enormi roghi o tappare falle nel profondo degli oceani (già assolutamete folli). La posta in gioco è molto più alta, anche considerando i soli disastri economici, per chi antepone soldi e risparmio alle esistenze in gioco.

Oggi il mio impianto fotovoltaico mi costerebbe meno della metà e probabilmente fra pochi anni ci sono le premesse per minimizzare i costi ed aumentare di 10-100 volte i rendimenti. Siamo solo agli inizi. Ben venga una sana speculazione se crea progresso. Lotta invece alla corruzione ed ai facili guadagni a scapito della collettività e dello sviluppo delle idee. L’auto elettrica ha fatto in questi ultii due anni più progressi di sempre: auspico di poterne comprarne una ad un prezzo ragionevole che mi consenta una certa autonomia ad una velocità accettabile.

Quando si parla di ricerca, diamo sostanza e dimensione agli studi, stimoliamo gli intelletti con politiche di sviluppo ardite, ma sane e controllabili. Soprattutto smettiamo di scherzare col fuoco e si indirizzi il progresso nella giusta direzione. 


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