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In morte di Zuzzurro: "Ce l’ho qui la brioche". E il Mulino Bianco partecipa!

C’è molto nel mondo dello spettacolo e della pubblicità a infastidire per la mancanza di tatto e di buona creanza. Quando qualcuno dei “loro” muore, si sprecano le espressioni di commiato e di commiserazione. In questo caso, chi scrive si unisce all’addio a un grande “vestito” da piccolo, accompagnato dal suo compagno di scena Gaspare, molto più di una semplice spalla nella vita reale come sul palco. Ebbene, il povero Zuzzurro ci lascia e appena la notizia viene ripresa dai vari siti, appare in alto, a fianco, sopra, sotto, dentro a tutto schermo, la pubblicità delle brioche o dei cornetti del Mulino Bianco.

Che la società Barilla abbia abbondantemente dimostrato, attraverso il suo proprietario, di essere insensibile agli umori della società, toccando in alcuni casi le vette della più incredibile cialtroneria, è ben noto (si vedano le recenti dichiarazioni relative ai gay), ma che si tocchi il fondo del buon gusto pubblicizzando i propri “cornetti” sulla notizia della morte del povero Zuzzurro, dovrebbe convincere ancor più le persone che non lo avessero già fatto a lasciare sugli scaffali dei market i prodotti di questa ditta.

Perché? Ricordate quale era il “tormentone” inventato dal povero Zuzzurro? “Ce l’ho qui la brioche!”, accompagnato dal palmo della mano sbattuto sulla tasca destra dei pantaloni. Ora qualche pubblicitario verrà a spiegarci che è un caso, solo un caso, che la pubblicità delle brioche Mulino Bianco, già da tempo programmata, appaia accoppiata al triste evento. Vadano a farlo credere a Babbo Natale.

Viviamo in una società cinica e cialtrona dove ogni valore, positivo o negativo, viene frullato al punto da impedire di discernere quali siano gli aspetti da assumere in positivo e quali da respingere e combattere. Per fortuna assistiamo anche alle eccezioni. Ricordate l’uomo “con i baffi” della birra Moretti? Ebbene, costoro, i Moretti, dimostrarono, nell’evenienza del decesso del loro testimonial, una tale delicatezza e sensibilità da sospendere la pubblicità del loro prodotto ben oltre le esequie, sino a trovare un valido sostituto.

Se iniziassimo a valutare le imprese in base a questi parametri e, naturalmente, a quelli sulla genuinità dei prodotti, ebbene, renderemmo un immenso beneficio a tutti noi, sia sul piano sanitario che su quello economico in via generale e, perché no, anche su quello morale. Riflettiamo.

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