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Impegno del governo per restituire l’Agenzia alimentare a Foggia... Sarà vero?

“Sarebbe un vero e proprio record se la burocrazia italiana riuscisse a tagliare un ente che non è mai entrato in funzione” ha detto Gianni Letta incontrando la delegazione foggiana composta dal sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, dai presidenti del Consiglio comunale e provinciale, Raffaele Piemontese ed Enrico Santaniello, dall’assessore regionale Dario Stefàno e dai parlamentari Antonio Pepe (nella doppia veste di deputato e presidente della Provincia) e Antonio Leone del Pdl, Colomba Mongiello del Pd, Angelo Cera dell’Udc.

L’Agenzia per la sicurezza alimentare sarà salvata nella manovra finanziaria, promessa di Gianni Letta e il sindaco di Foggia, che è una brava persona, ci ha creduto, anzi ha invitato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio a tagliare il nastro inaugurale quando l’Agenzia sarà pronta a entrare in funzione.

Bene questi sono i fatti, ma perché è interessante questa storia?

E’ interessante perché si è aperta una crepa in quanto gli esponenti del partito di maggioranza insieme a quelli dell’opposizione hanno difeso gli interessi del territorio; ora a parte Fini nessuno sì è mai permesso di protestare o di esprimere dissenso all’interno del popolo delle libertà.

Come è nata questa storia?

Questa storia è nata dall’arroganza della lega, l’ex Ministro Zaia ha cercato in tutti i modi di portare la sede dell’Authority dopo che era stata istituita a Verona, nell’impossibilità ad averla l’hanno fatta rientrare negli enti inutili, con l’appoggio di tutto il partito.

Ma Foggia avrà l’Agenzia alimentare?

Un’intera provincia mobilitata e nessun organo di informazione che abbia riportato la notizia, a parte la stampa locale, il Presidente del consiglio che si fa notare a destra e sinistra ma che non poteva incontrare le istituzioni foggiane, quindi ha mandato Letta, il quale non può fare un torto al suo amico Bossi, ma lo può fare agli altri. Caro Sindaco lo so che lei è una brava persona, prenda esempio da Bossi, se capitava a Bergamo o a Varese una cosa del genere sarebbero usciti i fucili dalla val “membrana” a sostenere i diritti leghisti.

Non avrete niente, giusto una presa in giro, tanto per cambiare.

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