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Immigrazione: "Fate presto, prima che la speranza diventi rabbia"

Fate presto, governi e classe dirigente europea, prima che la speranza diventi rabbia.

Fate presto a cambiare questa Europa, la sua natura, la sua funzione, a rovesciare il rapporto tra finanza e bisogni dell'uomo, a mettere al centro, la solidarietà e i diritti umani.

Non riducete le vostre decisioni a piccoli compromessi, intenti a garantire l’equilibrio tra gli stati, più che a risolvere il problema. Non riducete l’immigrazione ad un peso, un fastidio, un costo.

Impedite che si fomenti l’odio razziale.

Intimate all’Ungheria di abbattere il muro della vergogna, per spazzare via ogni equivoco sui valori di civiltà fondanti la UE, e sulla sua linea politica che a tali valori si uniforma, anche nella gestione della immigrazione.

Sciogliete i comuni razzisti, chiudete i giornali e le trasmissioni razziste.

Non escludete dalle sedi decisionali le comunità di rifugiati direttamente interessate, i paesi direttamente intreressati al problema, e tenete conto dei desideri dei migranti. 

Ritrovate la capacità politica di coinvolgere, condividere e guardare avanti, di scoprire nella questione immigrazione una risorsa.

Stabilite che sia l'Europa, e non i singoli stati, a farsi carico di rispedire in patria i rifugiati che non hanno diritto ad aver ospitalità Stabilite che la UE sviluppi interlocuzioni e dialoghi con i paesi africani da cui vengono i profughi, per una proficua collaborazione nella gestione del problema.

Ma sopratutto decidete un asilo europeo per tutti, per quelli che sfuggono alla morte per fame, per quelli che sfuggono la morte per guerra. 

Se l’Europa non diventa un'Europa politica, solidale edemocratica non risolverà mai il problema dell'immigrazione.

E allora non girate intorno al problema, andate al cuore del problema e rovesciate come un calzino, questa vecchia, arida Europa, che ha smarrito le radici della suo presente, del suo passato e del suo futuro.

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