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Il vero rottamatore? E’ Mario Monti

Altro che primarie, Renzi, Leopolda, e moVimenti di varia natura, la discesa in campo del Premier che da New York ha aperto ad un Monti Bis, rischia di diventare il fattore di rottamazione di tutto ciò che abbiamo conosciuto fino ad adesso: vecchi e nuovi leader, partiti e partitini compresi. Mentre gli altri parlano Mario Monti fa e tesse la sua tela. Tiene a bada lo spread, vara le riforme (quelle delle pensioni e del lavoro sono state già approvate) cerca di instaurare un dialogo nuovo e costruttivo con le parti sociali, convince la Germania e gli altri paesi occidentali, si guadagna il plauso ed il sostegno di leader internazionali: Barak Obama ed Angela Merkel in primis. Mentre gli altri si dilaniano, Bersani contro Renzi, Renzi contro D’Alema, D’Alema contro Di Pietro, Di Pietro contro Casini, Casini contro Vendola, Vendola Contro Casini, Casini contro Berlusconi, Berlusconi contro Fini, Fini contro Maroni, Maroni contro Bersani e Grillo contro tutti, Monti cerca di fare il possibile destreggiandosi nel bipolarismo da guerriglia che 20 anni di Berlusconismo ci hanno regalato, ponendo su ogni questione un punto di vista (e spesso una soluzione) di buon senso, che ci avvicina ai contesti virtuosi occidentali ed europei. 

Con un Monti Bis, che toglie ai partiti l’incombenza di governare e li relega al compito di controllori, ognuno potrebbe rifluire al proprio posto. Il PD guadagnerebbe la sua unità, Renzi dismesso il suo “gioioso camper da guerra” (ri)comincerebbe a fare il sindaco di Firenze, il PDL si spaccherebbe in due (gli ex An tornerebbero ad essere ininfluenti come erano fino a 20 anni fa), Berlusconi esaurita la sua funzione passerebbe a dirigire di nuovo le sue TV lasciando il partito ad Alfano, Casini salirebbe al Quirinale, rendendo l’UDC l’anello di congiunzione tra le parte sinistra e destra della futura maggioranza. L’opposizione sarebbe composta dalla Lega di Maroni, dal MoVimento di Grillo, dal mini-partito di Di Pietro e dalle frattaglie della sinistra, in maniera tale che una parte del Parlamento darebbe comunque voce alle istanze piu’ populiste ed antistoriche di cui la nostra società è intrisa. 

Alle parole inquivocabili del primo ministro italiano che ha dichiarato: "Spero che dopo le elezioni ci sarà un risultato chiaro con una chiara possibilità di formare una maggioranza e un governo guidato dai leader di questa maggioranza. Ma se si pensasse che potrei servire ed essere d'aiuto dopo il periodo delle elezioni, io ci sarò" sono seguiti i distinguo dei capi partito e dei politici inorriditi dalla possibilità di perdere importanza. Secondo i vari Bersani, Fassina, Alfano, Berlusconi e molti altri il prossimo presidente del consiglio dovrebbe essere indicato direttamente dagli elettori, mentre un leader uscito fuori da un accordo post elettorale, significhebbe limitare la sovranita’ popolare.

Peccato però che attualmente il popolo, a Costituzione invariata, vota per eleggere i rappresentanti di Camera e Senato ma non può indicare il primo ministro, sono quindi i partiti che non essendo stati capaci in 60 anni di riformare la nostra carta fondamentale chiedono ad altri (noi) di sopperire alle proprie (loro) mancanze, stravolgendo surrettiziamente le regole del gioco e della competizione. Un Monti Bis, non vorrebbe dire infatti togliere sovranità al popolo (il quale nomina il parlamento che sostiene l’esecutivo), ma rimetterebbe le cose nella giusta ottica, facendo in modo che il governo venga composto da persone serie e competenti e non da pedine scelte (come avviene nel 99% dei casi) per logiche sconosciute o di mera spartizione. Se la battaglia politica continua a svolgersi come si è svolta fino ad adesso, Mario Monti rischia di diventare oltre che Senatore a vita premier a vita, è ora di rendersene conto. 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.203) 29 settembre 2012 08:41

    Totalmente d’accordo .
    La normalità istituzionale di Mario Monti è la vera rivoluzione politica di questo paese degenerato .

    Un Monti bis (ma io sarei anche per un tris) non è auspicabile per quello che Monti sta facendo (largamente insoddisfacente) ma perché questa classe politica va messa "a spurgare " come le lumache nella farina .

    E’ proprio perché questa classe politica è la rappresentazione della società "cvile" che bisogna commissariarla e dare tempo agli italiani di educarsi alla "normalità " etica e morale di chi li rappresenta.

    Per dirla in breve non bisogna dare agli italiani la possibilità di eleggere la loro classe politica dirigente fino a quando non è finito il corso di rieducazione sociale.
    Una maggioranza "politica" rimetterebbe le lancette indietro.
    ciao

    • Di (---.---.---.193) 29 settembre 2012 09:15

      Grande verità, buona parte della popolazione italiana non è in grado di avere opinioni politiche.

      Io suggerirei una patente dell’elettore da concedersi in base ad un esame elementare per verificare la presenza di un minimo di cultura e di conoscenza dell’architettura istituzionale.
      Nell’antica Roma la plebe non aveva diritto di voto.
      Attualmente la presenza del popolo bue rende ingovernabile il Paese.
      CESAREZAC

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