• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Il referendum sul legittimo impedimento e Montesquieu

Il referendum sul legittimo impedimento e Montesquieu

Non avrebbe avuto dubbi Charles Louis de Secondat barone di Montesquieu se fosse stato chiamato a dare il suo voto nella recente consultazione referendaria sul legittimo impedimento: sarebbe stato un entusiasta, come lo è stato per la quasi totalità della cittadinanza chiamata alle urne. E non avrebbe potuto essere diversamente per il filosofo teorico della divisione e della equilibrata contrapposizione dei poteri dello Stato (quello legislativo, quello esecutivo e quello giudiziario).

A prima vista la domanda referendaria sembrava un richiamo al principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge ed invece andava ben oltre. Quello che era messo in discussione era l’aspirazione ad un potere personale sempre maggiore da parte del premier; mentre il pensatore dell’illuminismo francese ritiene che il potere più è grande più corrompe e che il potere assoluto corrompe assolutamente. La norma abrogata aveva come obiettivo quello di svincolare il capo del Governo dagli obblighi di rispetto per il Potere Giudiziario che tutti dobbiamo avere e che lui deve avere in misura ancora maggiore secondo il pensiero di Montesquieu.

Dunque non era la legalità l’argomento di questo referendum, ma la struttura istituzionale dello Stato.

Dal rispetto della volontà popolare espressa nell’urna, consegue l’obbligo per la classe politica di ricercare quell’equilibrio istituzionale mai compiutamente realizzato nel nostro Paese dopo la fine del fascismo e della monarchia, all’interno della forma democratica abbracciata dopo il Ventennio di totalitarismo. Nella cosiddetta Prima Repubblica il Potere Legislativo era preponderante su quello Esecutivo, nell’attuale Seconda Repubblica accade il viceversa, con in sovrappiù una quasi totale assenza di principi democratici nella scelta dei parlamentari ; inoltre il Potere Giudiziario non è soggetto né a procedure né ad organismi di auto-governo di conclamata efficienza, entrambi essenziali per il suo buon funzionamento (anzi, a dire il vero il sistema di legalità è praticamente allo sfascio).

Il governo porterà sicuramente a termine la legislatura e sono grotteschi gli strilli dell’opposizione affinché si dimetta : in un sistema bipolare le elezioni di medio termine hanno questo esito solamente nel caso di una brillante affermazione dell’Esecutivo, che con le dimissioni cerca di aver rinnovato il mandato popolare per un’intera altra legislatura. Non è proprio questo il nostro caso.

Il voto popolare sul referendum sul legittimo impedimento richiederebbe, invece, una attenta rilettura del Lo Spirito delle Leggi, il capolavoro di Charles Louis de Secondat barone di Montesquieu.

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares