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Il partito della nazione: Renzi e Berlusconi

Chi si somiglia si piglia, dice il detto. E Renzi e Berlusconi, che giocheranno il futuro partito della nazione, di cose in comune ne hanno parecchie. Lasciamo perdere la spavalderia, l'arroganza, i voltafaccia e la capacità di fare comunicazione (pubblicitaria).

Entrambi hanno approfittato di un buco politico nelle loro aree politiche di provenienza: Berlusconi ha usato il vuoto politico di mani pulite e la perdita di potere di DC e PSI per presentare il suo progetto politico di lustrini e pailettes. Vestendolo con la facciata di quella rivoluzione liberale che non c'è mai stata. Semmai, l'unica rivoluzione è stata nel malcostume della politica che ha permesso lo sdoganamento di fascisterie varie. Il risultato sono i venti anni di leggi ad personam e impunità fatte sotto la luce del sole.


Lo stesso vale per Renzi: anche lui ha approfittato della debolezza e del vuoto politico del fu centrosinistra, di quel partito democratico che ha tradito le sue origini. Un centrosinistra che non ha mai fatto seria opposizione a Berlusconi, che ha coltivato i suoi conflitti di interesse (nascosti dietro quelli del cav.), i suoi padroni delle tessere, gli appalti da spartire tra coop bianche e rosse.

Renzi contro i vari D'alema, Bersani, Finocchiaro ha buon gioco. Perché ora lui è saldamente in sella a palazzo Chigi e ha fatto il botto alle europee. Perché ora lui può rinfacciare a quelli che fanno opposizione nel PD le solite parole: io faccio le riforme che voi non avete fatto. Io vinco mentre voi perdevate.
Chi se ne frega se le riforme non sono quelle con cui il PD si è presentato una vita fa davanti gli elettori.
Chi se ne frega se le riforme sono approvate da un parlamento delegittimato e coi voti dell'opposizione (e sarebbe quel tradimento dell'elettorato su cui strepitano i berlusconiani).

Quanto durerà questo nuovo asse politico? Un altro proverbio dice che non possono starci due galli nel pollaio. Forse ora è tempo del gallo più giovane. Di certo i polli siamo noi.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.193) 23 gennaio 2015 19:43

    Tutto calcolato >


    OGNI discussione aperta sull’Italicum ha per oggetto le modalità di svolgimento del 1° turno di votazioni, mentre vengono del tutto “ignorate” alcune sostanziali implicazioni del susseguente ballottaggio.

    A cominciare dalla totale esclusione di ogni forma di collegamento-apparentamento tra liste.


    Nello specifico.

    Salvo future mutazioni dello scenario conosciuto, è più che improbabile che una sola forza politica (lista) riesca, al 1° turno, a toccare quella soglia del 40% di consensi prevista per l’assegnazione del premio di maggioranza.

    COSI’ diventerà decisivo l’esito del ballottaggio.

    Vincente potrà allora essere anche una lista che ha come sua base “naturale” SOLO il 25% del corpo elettorale. Con la maggioranza assoluta (340 seggi) dell’UNICA Camera legiferante e tramite il suo Governo, potrà quindi decidere, in PIENA autonomia e per 5 ANNI, il futuro e lo stile di vita di tutti i cittadini.

    Salvo impreviste defezioni interne, le restanti (75%) forze d’opposizione non potranno MAI intaccare e “condizionare” detto processo deliberante. Potranno soltanto ricorrere al referendum ABROGATIVO.


    Doverose riflessioni.

    FAVORIRE la governabilità non significa snaturare il principio Costituzionale di democrazia rappresentativa. Appare evidente che BERLUSCONI e RENZI, con questo Italicum, PUNTANO in realtà a confrontarsi in sede di BALLOTTAGGIO.

    Entrambi convinti della loro capacità di calamitare le più consistenti liste di centrodestra e di centrosinistra.


    E’ il maggioritario inteso come ANTICAMERA del presidenzialismo.

    Tutto già calcolato. Una applicazione concreta del ricorso a Riflessi e Riflessioni forvianti ma funzionali a … http://www.vogliandare.it/nat/nc1.html

    • Di (---.---.---.207) 24 gennaio 2015 09:40

      C’è però un elemento in questo disegno che non si considera, e la cosa è ben visibile in questi giorni. Se anche il PD, per esempio, prendesse la maggioranza dell’unica camera rimasta, dovrebbe fare i conti con la minoranza interna - come sta succedendo in questi giorni.

      Data la bellicosità e la scarsa onestà della classe politica, il risultato sarebbe sempre lo stesso - ingovernabiità.

      I fautori di questa parola magica, "governabilità", mentono due volte sapendo di mentire. E molti boccaloni ci credono. Con una legge come questa la classe politica può solo peggiorare, e una classe politica peggiore può solo fare danni maggiori.

    • Di (---.---.---.193) 25 gennaio 2015 19:46

      A Renzi non servirà un partito del 40%, ma solo un gruppo di "fedelissimi" con cui raggiungere quota 25%. Così le "defezioni interne" saranno di fatto impreviste.

      Ripeto: tutto calcolato

    • Di (---.---.---.193) 25 gennaio 2015 19:52

      A RENZI non servirà un partito del 40%, ma un gruppo di "fedelissimi" con cui raggiungere quota 25%. Così le "defezioni interne" saranno di fatto impreviste.

      Ripeto: è tutto calcolato

  • Di (---.---.---.210) 25 gennaio 2015 01:05

    In questo momento negli Stati Uniti il presidente è un esponente del partito democratico e il congresso è a maggioranza repubblicana. In queste condizioni si usa dire che il presidente è un’anatra zoppa, perché le sue risoluzioni in certi campi, non in tutti, debbono tenere conto dell’opinione della maggioranza congressuale. In altre parole le decisioni presidenziali che necessitano dell’appoggio congressuale sono frutto di mediazioni e compromessi, ma questo non significa che il presidente sia impossibilitato a governare, che il paese sia diventato ingovernabile.

    Dalle nostre parti invece decenni di propaganda hanno imposto un significato al termine "governabilità" per cui si ha governabilità quando governo e parlamento sono espressione dello stesso partito, o coalizione di partiti, altrimenti non si ha governabilità, cioé il paese è ingovernabile.
    Questo significato è falso e tendenzioso, e implica una visione e un progetto totalitario antidemocratico, incostituzionale.

    Nel nostro ordinamento il governo è espressione del parlamento, a differenza che negli USA, tuttavia esso è espressione del parlamento una sola volta: all’investitura. Una volta insediato esso entra nella pienezza dei suoi poteri e non ha più bisogno di ulteriore investitura, o fiducia. E’ la stessa costituzione ad escludere che il governo debba dimettersi qualora un provvedimento del governo venga bocciato dal parlamento.
    Il parlamento può sfiduciare il governo, costringendolo alle dimissioni, solo seguendo le procedure stabilite nella costituzione stessa.

    Questo è perfettamente coerente con l’architettura costituzionale, secondo la quale parlamento e governo hanno compiti e attribuzioni diverse: il parlamento legifera; il governo amministra conformemente alla legislazione. 
    Non vi sono dunque sovrapposizioni tali da giustificare la necessità che l’uno e l’altro siano espressione di uno stesso partito o coalizione di partiti.

    Per questo motivo il governo può adottare, garante il presidente della repubblica, provvedimenti aventi forza di legge solo in caso di necessità e urgenza.

    La cosiddetta esigenza di "governabilità" è dunque un inganno finalizzato a coartare lo spirito e la lettera della costituzione al fine di concentrare nelle mani di un solo soggetto politico il potere esecutivo e legislativo. Ed è questo che si stanno ingegnando a fare con la nuova legge elettorale i due maggiori partiti politici italiani: istituzionalizzare e rendere permanente lo stupro della costituzione che deriva dall’uso del governo a legiferare per decreto senza i necessari requisiti e alla subordinazione del parlamento al governo: entrambi espressione della stessa forza politica, cioé dello stesso leader.

    Quello che sta passando, in altri termini, è un progetto che punta a riscrivere la costituzione in senso totalitario. Promotori sono Renzi e Berlusconi, con il M5S a fare da muro di protezione.

  • Di (---.---.---.207) 25 gennaio 2015 10:54

    Complimenti per la precisione dell’esposizione.

    Più conosco la nostra Costituzione, e più imparo ad apprezzarla. Più conosco i nostri politici (M5S a parte), e più imparo a disprezzarli.

  • Di (---.---.---.76) 26 gennaio 2015 09:42

    Non ne ho molta di fantasia Perché credo che l’utopia sia la luce per un domani migliore. 
    Per fare si che questo entri nelle menti va alimentata e credimi faccio molta fatica perché io appartengo alla generazione nata ne l’era fascista dove gli analfabeti erano la maggioranza siamo sopravvissuti al fascismo alla distruzione della guerra ma il sogno utopico non ci a mai abbandonato con sacrificio abbiamo ricostruito L’ITALIA da consegnare ai nostri figli per un domani migliore. L’ignoranza credevamo fosse la nostra debolezza i fatti ci hanno smentito. Noi senza licenza elementare abbiamo avuto come insegnante l’esperienza che ci ha fatto capire che le ideologie non esistono sono solo create ad arte dalla classe dominante per creare fazioni da sottomettere al proprio volere Ti domanderai ma dove vuole arrivare? Ci arrivo subito al sogno utopico che se venisse coltivato è l’unica salvezza L’utopia unica luce per un domani migliore senza partiti che fanno chiacchiere da 66 anni Utopia per un popolo coeso a l’interesse comune non dei pochi come avviene da sempre con la sparizione di tutto ciò che sino ad oggi ci a ingannato per il loro tornaconto 
    Sfruttando credenze politiche e religiose hanno approfittato dell’ignoranza per gettare radici cosi profonde del male da ingannare anche chi ignorante non è 
    Tutto questo ha fatto il suo tempo per questo più li lasceremo al potere e più si avvicinerà la fine fa da spia la crisi mondiale creata dalla cupidigia anticamera della fine di tutto 
    L’unico antidoto? è il sogno utopico che diventa realtà rispecchiando cosi il volere di chi ha creato un mondo perfetto. Dominato dalla gente più imperfetta che esiste sulla faccia della terra L’utopia è il messia del terzo millennio dove quell’uno per cento che domina il mondo cederà il passo al nuovo privo dell’interesse dei pochi a beneficio di tutto il mondo unito in un solo credo la fratellanza . scusami se ti ho annoiato ma noi ignoranti con pochi vocaboli ci ripetiamo allungando lo scrivere per spiegare il nostro pensiero. 

    PS Non c’è nessuna differenza fra ( Democrazia e Comunismo)
    Sino a che nel Mondo prevarrà la cupidigia 
    il Popolo sarà Sempre sfruttato dalla classe dominante.

    La differenza ci sarà quando il credo delle forze Politiche
    Si completerà fondendosi a formare un solo credo ( EGUAGLIANZA SOCIALE)
    Vittorio.A

  • Di paolo (---.---.---.52) 26 gennaio 2015 18:51

    Tanto per fare un po’ di memoria storica . La situazione politica attuale , che ci porta dritti come fusi al "Partito Unico Italiano" (PUI) non solo nei patti sottoscritti ma via formale costitutiva ,tra il PD di Renzi e Forza Italia e i centurioni NCD (sono già iniziate le operazioni di attracco ) ha come unico responsabile " la sinistra italiana ".Più specificamente nelle persone di D’Alema ,Veltroni ,Fassino ,Finocchiaro ,La Torre ecc...
    Questi capitani litigiosi di lungo corso ,incapaci di trovare una leader da proporre al popolo , che fosse esente dal fattore "K " ,ovvero l’esser comunisti e quindi antidemocratici , si sono affidati ad un democristiano , anche lui di lungo corso ,come Romano Prodi . La faccia pulita e rassicurante dell’Ulivo .

    Al traino di Prodi sono arrivati nel PDS ,DS ,PD i transfughi democristiani che non si riconoscevano in Silvio (per via dei suoi peccatucci non veniali) .
    Si sono accasati alla chetichella nel PD ,poi lo hanno divorato dall’interno come un corpo alieno e alla fine se ne sono impadroniti .

    Oggi Renzino e i suoi seguaci democristiani ,tutti cattolici ,ex boy-girl scout ,scuole salesiane o gesuitiche , parrocchie ed ammenicoli vari ,e possibilmente toscani , sono diventati i padroni unici del PD (Partito Democristiano 2.0 ) . Fuori gli ex comunisti ,sfrattati dal loro ex partito , magari a confluire con i Tsipras italici .Insomma a cagare ! per usare un eufemismo.
    Manca l’ultimo passo che i novelli democristiani stanno tentando ,ovvero mangiarsi anche i berluschini per dare origine alla Democrazia Cristiana 3.0 .
    Fine della storia. Si ritorna al 1948 . Il giro dell’oca in sess’antanni .
    Sinistra a ramengo , rimane da sperare solo in quegli obnubilati del M5S che hanno un concetto della strategia come Napoleone a Waterloo ,il che è tutto dire .
    saluti

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