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su Il partito della nazione: Renzi e Berlusconi


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25 gennaio 2015 01:05

In questo momento negli Stati Uniti il presidente è un esponente del partito democratico e il congresso è a maggioranza repubblicana. In queste condizioni si usa dire che il presidente è un’anatra zoppa, perché le sue risoluzioni in certi campi, non in tutti, debbono tenere conto dell’opinione della maggioranza congressuale. In altre parole le decisioni presidenziali che necessitano dell’appoggio congressuale sono frutto di mediazioni e compromessi, ma questo non significa che il presidente sia impossibilitato a governare, che il paese sia diventato ingovernabile.

Dalle nostre parti invece decenni di propaganda hanno imposto un significato al termine "governabilità" per cui si ha governabilità quando governo e parlamento sono espressione dello stesso partito, o coalizione di partiti, altrimenti non si ha governabilità, cioé il paese è ingovernabile.
Questo significato è falso e tendenzioso, e implica una visione e un progetto totalitario antidemocratico, incostituzionale.

Nel nostro ordinamento il governo è espressione del parlamento, a differenza che negli USA, tuttavia esso è espressione del parlamento una sola volta: all’investitura. Una volta insediato esso entra nella pienezza dei suoi poteri e non ha più bisogno di ulteriore investitura, o fiducia. E’ la stessa costituzione ad escludere che il governo debba dimettersi qualora un provvedimento del governo venga bocciato dal parlamento.
Il parlamento può sfiduciare il governo, costringendolo alle dimissioni, solo seguendo le procedure stabilite nella costituzione stessa.

Questo è perfettamente coerente con l’architettura costituzionale, secondo la quale parlamento e governo hanno compiti e attribuzioni diverse: il parlamento legifera; il governo amministra conformemente alla legislazione. 
Non vi sono dunque sovrapposizioni tali da giustificare la necessità che l’uno e l’altro siano espressione di uno stesso partito o coalizione di partiti.

Per questo motivo il governo può adottare, garante il presidente della repubblica, provvedimenti aventi forza di legge solo in caso di necessità e urgenza.

La cosiddetta esigenza di "governabilità" è dunque un inganno finalizzato a coartare lo spirito e la lettera della costituzione al fine di concentrare nelle mani di un solo soggetto politico il potere esecutivo e legislativo. Ed è questo che si stanno ingegnando a fare con la nuova legge elettorale i due maggiori partiti politici italiani: istituzionalizzare e rendere permanente lo stupro della costituzione che deriva dall’uso del governo a legiferare per decreto senza i necessari requisiti e alla subordinazione del parlamento al governo: entrambi espressione della stessa forza politica, cioé dello stesso leader.

Quello che sta passando, in altri termini, è un progetto che punta a riscrivere la costituzione in senso totalitario. Promotori sono Renzi e Berlusconi, con il M5S a fare da muro di protezione.


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