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Il paese dei B.’allocchi

Agli occhi di tutto il mondo siamo sempre di più il paese della pizza, della mafia e dei B.’allocchi. Crediamo anche che una giovane prostituta sia la nipote di Mubarak o la reincarnazione di Tutankamon rinato in Marocco.

Le vicende internazionali e gli scandali degli ultimi mesi hanno concentrato l’attenzione su fatti certamente gravissimi ma distraendo da quello che risulta essere un totale fallimento politico.

Berlusconi sembra avere 7 vite come i gatti, le vicende personali e quelle internazionali relative alle amicizie con Putin, Ben Alì, Mubarak e Gheddafi lo indeboliscono ma lui resiste abbarbicato al suo posto di potere. Nel frattempo agli occhi di tutto il mondo l’Italia appare come il paese della pizza, della mafia e dei B.’allocchi, (e cioè degli allocchi che credono a tutte le balle di B.) si vorrebbe far credere persino che Ruby è la reincarnazione di Tutankamon in Marocco.

Ricordiamo alcune promesse della sua campagna elettorale: un milione di posti di lavoro in più, una politica di sviluppo e di aiuto alle aziende, risoluzione del conflitto di interessi, meno tasse per tutti, una scossa che rilancerà di nuovo lo sviluppo (forse riferita all’elettroshock che si usava in psichiatria). E ancora: sconfiggerò il cancro, il problema dei rifiuti in Campania sarà risolto in tre giorni, a l’Aquila tutti gli abitanti sono sistemati (per le feste), la crisi non esiste, la crisi non toccherà l’Italia grazie alla classe dirigente più brava del mondo, ecc…

Volendo elencare tutto ci vorrebbe un’intera enciclopedia. I risultati sono vistosi. La crisi ha toccato l’Italia e non certo accarezzandola. Un milione di posti di lavoro ha cambiato segno aritmetico (meno). Molte aziende scappano all’estero, riducono il numero dei dipendenti o chiudono battenti e qualcuno drammaticamente arriva al suicidio. L’imposizione fiscale è aumentata mentre diminuisce costantemente il potere d’acquisto. Le scelte del governo B. sono tutte in favore dei più ricchi mentre la strategia è molto semplice e consiste nell’utilizzo dei mezzi di informazione di sua proprietà e di quelli da lui controllati per fare apparire l’esatto contrario della realtà.

Qualche esempio e qualche dimostrazione? Il conflitto di interessi è stato risolto in modo molto semplice: con una delle tantissime leggi fatte per il premier si è stabilito che il conflitto non esiste. In Italia sono aumentate le vendite di gioielli, auto di lusso e alta moda mentre sono diminuiti i consumi di generi alimentari e questo è solo un indice dimostrativo dei risultati di 10 anni di questo governo, senza parlare delle leggi sul falso in bilancio e sui capitali all’estero. B. vanta continuamente il sostegno degli elettori sovrani senza dire che i voti ricevuti erano comprensivi degli ex AN che non ci sono più e soprattutto che si tratta di voti ottenuti grazie ad un elenco interminabile di promesse disattese. La colpa per non essere riuscito a portarne a buon fine neanche una, naturalmente, a suo dire, è sempre degli altri, dell’Unione Europea, della crisi mondiale, dei PM, dei giudici, dei comunisti, di Fini, degli scarsi poteri a lui attribuiti.

Ora vorrebbe apportare modifiche alla Costituzione. La modifica dell’art. 41 ad esempio non ha minimamente a che fare con gli obbiettivi annunciati. Ancora una volta si tratta di fumo negli occhi perché per attuare la modifica degli articoli costituzionali occorrono anni ed un’ampia maggioranza ora inesistente. Tutto ciò dovrebbe permettere al Premier di scaricarsi di dosso, ancora una volta, la responsabilità di non essere riuscito a realizzare nulla di quanto annunciato. B. fino alla rottura con Fini ha potuto attuare qualunque suo progetto grazie ad una maggioranza che contava 100 parlamentari in più. Ha fatto passare a colpi di fiducia una serie di leggi per tutelarsi e sfuggire alla giustizia, anche le più oscene, ma nessun provvedimento per attuare il programma elettorale propagandato. Gli spot televisivi sono tutti formulati con lo stesso stratagemma: dire mezze verità che nascondono realtà totalmente diverse. Alcuni esempi? B. ha vantato con enfasi l’abolizione della tassa di successione, l’abolizione dell’ICI sulla prima casa, l’introduzione della social card, ecc…

Le verità nascoste sono che la tassa di successione era stata già abolita dal governo precedente ma B. ha esteso l’esenzione alle case di lusso favorendo i ricchi proprietari. Stesso discorso vale per l’ICI già abolita dal governo precedente ed estesa dall’attuale governo alle abitazione di valore più alto. La social card è stata utilizzata per fare una grande campagna pubblicitaria ma di fatto interessa poche grandi città e pochissimi utilizzatori. Chi ha occhi per vedere e orecchie per sentire, che non siano totalmente condizionati dalle TV del premier (TG1 rai compreso) e dai suoi giornali, si accorge che questi trucchi sono utilizzati continuamente e costantemente. Non mi meraviglierei neanche dell’esistenza di messaggi subliminali utilizzati per manipolare le menti.

Anche i tentativi di chiudere le parafarmacie favorendo le lobby dei farmacisti e delle case farmaceutiche sono ispirate da una politica che favorisce le fasce più ricche e gli esempi possono continuare all’infinito. Intanto gli averi di Berlusconi si moltiplicano, lievitando 10 volte rispetto al momento del suo ingresso in politica ed è pronta anche la sua villa ad Antigua del valore di 22 milioni di euro, per ora inutilizzata ma che potrebbe tornargli presto utile se dovesse trovarsi nelle stesse condizioni del suo amico statista Craxi (il significato di statista è evidentemente cambiato sul vocabolario italiano).

Il DDL lavoro in compenso tende a ridurre i diritti dei lavoratori e rendere più facili i licenziamenti. Secondo gli ultimi annunci televisivi del Premier anche il Parlamento ed il Presidente della Repubblica sono ostacoli e appesantimenti che gli impediscono di attuare i suoi voleri. Con incredibile faccia tosta B. vorrebbe far credere che gli italiani hanno come priorità una riforma della giustizia realizzata attraverso il “processo breve” e la “legge sulle intercettazioni". Si vorrebbe di fatto far decadere i processi anziché velocizzarli con adeguati strumenti, con l’intento di mandare in prescrizione alcuni dei suoi stessi procedimenti penali. Le intercettazioni sono certamente scomode ma per chi? Vorrebbe farci credere che siamo tutti spiati. Personalmente non me frega niente di essere intercettato visto che, come la maggior parte degli italiani, non ho reati da nascondere. Chi ha interesse a limitare le intercettazioni sono quelli come lui ed i suoi amici che di magagne da nascondere ne hanno molte, ad esempio tutto ciò che è emerso sulle cricche e sul giro di prostituzione. Si vorrebbe impedire alla gente di sapere, di conoscere i fatti e per questo si attaccano i giornalisti e la stampa.

Io penso invece che i politici dovrebbero essere costantemente esposti alle telecamere anche nella vita privata, come un “grande fratello” della politica, perché dovrebbero essere trasparenti agli occhi dei loro elettori. La reintroduzione dell’immunità parlamentare è uno scempio. A mio parere dovrebbero essere eliminate anche le norme che prevedono l’autorizzazione del Parlamento per le perquisizioni e per gli arresti perché, come abbiamo visto negli ultimi mesi, vengono utilizzate dai politici corrotti e condannati per sottrarsi alla giustizia. Intanto, guarda caso, restano ferme nei cassetti da anni quelle leggi che riguardano appunto la lotta alla prostituzione e la ineleggibilità dei parlamentari sottoposti a certi procedimenti penali. La democrazia è in serio pericolo a causa dei continui tentativi dell’apprendista duce mentre sempre più italiani entrano nella fascia di povertà. Nel momento in cui l’opposizione è inadeguata, incapace e frammentata per scongiurare l’emergenza democratica in atto, solo la mobilitazione di massa può difendere la legalità ed i principi democratici della Costituzione prima di arrivare ad una guerra civile così come sta succedendo intorno a noi. E’ nostro diritto e dovere difenderci utilizzando ogni forma legale possibile, il voto in primo luogo. Forse non riusciremo a trasformare l’Italia nel paese dei balocchi ma almeno evitiamo di essere il paese dei B.’allocchi.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.50) 28 febbraio 2011 18:26

    Dal “ghe pensi mi” a premier “imbrigliato” >

    Nel 2001 Berlusconi, leader del “ghe pensi mi”, sottoscriveva impegni tipo ridurre le tasse e dimezzare la disoccupazione.

    Ancora un anno fa il Governo approvava quel Decreto anti-corruzione di cui si sono perse le tracce. Ora la Corte dei Conti constata che la corruzione, nel 2010, è cresciuta del 30%. Evasione fiscale, corruzione e sprechi di denaro pubblico fanno un “malloppo” da 290 miliardi all’anno.

    Ma oggi Berlusconi, da premier “imbrigliato”, vede un’unica priorità: tagliare le unghie a quel potere Giudiziario che attacca e mortifica libertà e democrazia.
    Prioritario è per lui riformare la Giustizia (divisione carriere, prescrizione “breve”, taglio intercettazioni) e la Corte Costituzionale.
    Per lui è essenziale impedire che i “nominati”, votati dal popolo, siano sottoposti a processo penale (immunità).

    Intanto la crisi, la ex-ripresa passata a "semi-crescita", continua a pesare su imprese e famiglie come Se fosse Stagnazione

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