Il medioevo della chiesa non ha fine

Religione e fede come punizione per essere cristiano? Basta.
"Le catastrofi sono talora esigenza della giustizia di Dio, della quale sono giusti castighi”. Roberto De Mattei riporta quello che pensa del terremoto in Giappone Monsignor Mazzella, arcivescovo di Rossano Calabro. “Le grandi catastrofi sono una voce paterna della volontà di Dio, che ci richiama al fine ultimo della nostra vita – scrive Mazzella - se la terra non avesse catastrofi, eserciterebbe su di noi un fascino irresistibile, e non ricorderemmo che siamo cittadini del cielo. In secondo luogo, le catastrofi sono i giusti castighi di Dio. Alla colpa del peccato originale si aggiungono le nostre colpe personali e quelle collettive, e mentre Dio premia e castiga nell’eternità, è sulla terra che premia o castiga le nazioni".
Sono stufa. Stufa davvero. Possibile che la religione e la fede debbano essere sempre esercitate come minaccia e punizione?
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Se usi il preservativo violi le leggi di Dio, invece di pensare che fai un atto di responsabilità e di maturità.
- Se sei omosessuale sei da condannare perché in realtà Dio ha creato solo l’uomo e la donna. E quindi chi è diverso da questa tipizzazione si è creato da solo? Ah dimenticavo, sono malati. Bisogna che si curino.
- Se tuo marito/tua moglie ti lascia, allora non puoi neanche prendere la comunione perché vivi fuori dalla grazia di Dio. Poco importa se alla fine tu sei “cornuto e mazziato”.
E ora cosa leggo? Che le catastrofi sono punizioni divine e quindi vanno accettate come cosa buona e giusta!
Ma
Resto ancora una volta senza parole.
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