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Il governo Monti ha fatto i "compiti" della Bce

Erano i primi di agosto dello scorso anno quando la Banca Centrale Europea, a firma Mario Draghi e Jean-Claud Trichet, inviò al governo Berlusconi la famosa "lettera" con le indicazioni principali sul percorso di riforme che l'Italia avrebbe dovuto avviare nel più breve tempo possibile, pena la totale sfiducia delle istituzioni UE e dei mercati finanziari.

Il contenuto della missiva non lo conosceva nessuno e venne svelato solo due mesi più tardi, innescando una serie di polemiche sulla "sovranità nazionale limitata" e acutizzando i contrasti tra il premier e l'allora ministro dell'Economia Giulio Tremonti.

Il programma della Bce si presentava molto incisivo nei contenuti e nessuno all'epoca pensava che sarebbe potuto diventare realtà nell'arco di pochi mesi. La fragile coalizione di centro-destra aveva appena varato due importanti manovre e non sembrava assolutamente in grado di portare avanti le riforme richieste. 

Oggi con il governo Monti i "compiti" della Bce sono stati compiuti quasi integralmente, non solo nei contenuti ma persino nella forma dello strumento legislativo. Scriveva il duo Trichet-Draghi: "Vista la gravità della situazione, le misure siano prese con decreto legge". Detto, fatto. Quasi tutti i provvedimenti del "Salva Italia" sono approdati in Parlamento con la corsia rapida del decreto. 

Persino la riforma delle pensioni, un traguardo storico, considerando che non era stato raggiunto un accordo con i sindacati e furono fatte solo tre ore di sciopero. La lettera della Bce chiedeva di "rendere più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità", oltre che innalzare l'età di pensionamento delle donne nel settore privato. Punto realizzato. Anche il decreto "Cresci-Italia" va incontro alle richieste di "liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali", mentre sono ancora inattuate le misure di "privatizzazione su larga scala" sulla fornitura dei servizi.

Inoltre sta arrivando il "ridisegno dei sistemi fiscali" sempre caldeggiato dalla Bce per accrescere il potenziale di crescita. Anche il doloroso capitolo del lavoro segue le direttive della lettera di agosto:"Dovrebbe essere adottata un'accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione ed il licenziamento stabilendo un sistema di assicurazione della disoccupazione", che è proprio quanto portato avanti dal ministro del Welfare Elsa Fornero, con la proposta di revisione della flessibilità in entrata, modifiche all'articolo 18 con l'eliminazione del diritto al reintegro nei casi di licenziamenti "economici" e l'introduzione di una assicurazione sociale per l'impiego che dal 2017 sostituirà l'indennità di mobilità. Infine, l'anticipo al 2013 dell'obiettivo del pareggio di bilancio e il suo inserimento in Costituzione (siamo alla terza lettura).

Ciò che ancora manca all'appello è la stretta sul pubblico impiego, che la Bce ha richiesto sotto forma di "significativo taglio dei costi, se necessario, riducendo gli stipendi". Su questo punto sono arrivati stop agli aumenti contrattuali, mentre è ancora in stand by la decisione di fissare un tetto agli stipendi dei super-dirigenti del settore pubblico. Inoltre, non sono ancora state abolite le Province ma solo ridotte al rango di organi rappresentativi e non più elettivi.

Nel complesso però si può dire che la lettera della Bce è stata ampiamente messa in pratica e si è rivelata più efficace nei fatti di qualsiasi vaga promessa di campagna elettorale.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.118) 24 marzo 2012 19:25

    Alibi Bce >
    Nessuno dubita che Monti trovi le ragioni del suo mandato nella Lettera della Bce (agosto 2011). Veniamo dunque ai fatti.

    Per assicurare la “sostenibilità” delle finanze pubbliche si suggerivano “ulteriori interventi” sul nostro sistema pensionistico. Di certo non si pretendeva da noi di stabilire il record europeo.
    Eppure, dopo la riforma Monti, è Bruxelles a certificare che già nel 2020 l’età di pensionamento in Italia sarà la più alta in Europa. Supererà sia quella della Danimarca che quella della Germania. Non solo.
    Oltre 300mila ex-lavoratori, “esodati” con il vecchio sistema, non hanno più reddito in attesa di accedere, tra qualche anno, alla pensione.

    Sempre nella Lettera Bce si rimarcava l’esigenza di “misure significative” per il rilancio della crescita.
    In merito al mercato del lavoro si suggeriva la revisione delle norme di “flessibilità” della forza lavoro, del sistema di assicurazione dalla disoccupazione, nonché l’adozione di “politiche attive” per la riallocazione delle risorse verso le aziende più competitive.
    Oggi la disoccupazione viaggia sopra il 9% e la domanda di Cassa Integrazione è cresciuta del 17%. Ordini e fatturato dell’industria sono calati del 4,4%.
    La discussione sulle misure per la crescita non è stata ancora avviata.
    Le risorse per gli ammortizzatori sociali sono da trovare.

    Unica “urgenza” (dettata da Bce?) è riscrivere l’art.18. C’è voluto l’intervento di Napolitano per passare ad un disegno dL demandato alla discussione parlamentare.
    La “realtà” di una crisi non è spettacolo da teatrino di Pantomima e Rimpiattino

  • Di (---.---.---.135) 24 marzo 2012 22:02

    Fu visto come il salvatore... e sicuramente da Berlusconi ci ha salvato, ma cosa potevamo aspettraci da un Bocconiano??

    sono 30 anno che l’ Italia decresce e che una pletora di Bocconiani la dirigino nel pubblico e nel privato.
    Come possiamo essere cosi’ stolti?? se gli alunni hanno cosi mal gestito l’ economia del paese i loro maestri come saranno??

    Noi societa’ civile (e pagante le tasse) dobbimo REAGIRE SUBITO!!

    cominciamo a protestare contro il cambiamento dell art 18.

    mandiamo miliono di mail ai siti istituzionali!!

    e poi sciopero generale

  • Di (---.---.---.111) 25 marzo 2012 16:12

    io sono contro la violenza ma vedo che con le buone non solo non si ottiene ma ci fanno letteralmente morir di fame e di debiti PROTESTIAMO ITALIA PROTESTIAMO FERMAIMO TUTTO!

  • Di (---.---.---.215) 23 aprile 2012 11:52

    ma non diciamo cavolate.
    La bce aveva detto di intervenire con il taglio della spesa pubblica improduttiva e non con maggiori tasse mentre Monti ha messo soltanto una marea di tasse.
    I tagli alla politica e alla spesa improduttiva sono nulli.
    Infatti i mercati hanno già capito e fra poco ci ritroveremo con lo spread a 500 e una marea di nuove tasse. I parassiti statali e politici sono ancora tutti lì a succhiare mentre le imprese chiudono e delocalizzano.
    Ma dove vivete su Marte?

  • Di Libero Mercato (---.---.---.118) 23 aprile 2012 17:20
    Libero Mercato

    Nella parte finale dell’articolo si parla proprio dell’appello mancato, relativo alla riduzione della spesa pubblica improduttiva. 

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