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Il crollo delle tessere nel PD: crisi del partito o crisi della politica?

Gli oligarchi del PD volevano il partito liquido? Ecco i risultati del partito liquido: un crollo di 400.000 tessere, nella rossa Emilia; solo 58.000 persone alle primarie per la scelta del candidato a Governatore della regione.

Manca un progetto collettivo e dove non c’è un progetto collettivo, un luogo di elaborazione e formazione di iniziative politiche, non c’è partito. E se non c’è partito, non ci sono gli iscritti.

La trasformazione e smantellamento del PD è un’operazione che viene da lontano, è il prodotto della fine delle ideologie, della personificazione della politica, dello spostamento a destra del partito, del teatrino della politica.

Un’operazione che è iniziata con D’Alema, proseguita da Bersani e perfezionata da Renzi.

Tutto iniziò quando “baffino”, per fare il governo D’Alema, corteggiò la Lega di Borghezio e si alleò con Cossiga e Mastella, simboli della peggiore destra democristiana. In quel momento i principi, i valori del partito, i suoi elementi ideologici ed identificativi, vennero sacrificati sull'altare del potere. In quel momento entrò in crisi il principio dell'appartenza.

Prese piede, così, quella deriva che ha trasformato il partito da strumento di servizio della gente, a strumento di conquista del potere, a comitato elettorale. E allora oggi c’è Renzi e non il PD, c'è il pragmatismo e non l'ideologia, c’è la destra e non la sinistra, c’è il teatro e non la politica, un comitato elettorale e non un partito.

E gli iscritti? Gli iscritti sono spettatori e non partecipi, subiscono le scelte del partito e non le costruiscono. Sono persone che ci credono e per crederci hanno bisogno di una fede laica, che si chiama ideologia. Ma oggi nel partito c’è il pragmatismo, si decide giorno per giorno, scompare il programma, la visione prospettica dei problemi.

Gli iscritti del PD sono per lo più di sinistra, ma oggi il partito si è spostato a destra, ha rotto con i sindacati, sta realizzando la svolta autoritaria, vuole abolire l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Oggi è il tempo della personificazione della politica.

Gli iscritti vogliono partecipare, formare, condividere la linea politica e invece sono costretti ad assistere ma non a partecipare. Ma oggi c’è il teatro della politica. L’alleanza con Berlusconi, la svolta autoritaria, l’abolizione dell’articolo 18, sono state volute dalla classe dirigente, da Renzi e subite dal partito.

Oggi, nel Pd, c’è un uomo solo al comando.

 

Foto: Palazzo Chigi, Flickr

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