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Il calcio italiano con Tavecchio e Lotito non uscirà dalla crisi

Il calcio italiano è in evidente crisi. I risultati della nazionale sono insoddisfacenti, così come quelli delle squadre migliori nelle coppe europee.

E al di là dei risultati a livello internazionale, la situazione finanziaria di molti club, nei campionati professionistici, è difficile e sempre maggiore è il numero delle società che falliscono.

A me sembra che gran parte della dirigenza di enti come la Fgci (federazione gioco calcio) e delle Leghe, è inadeguata per affrontare con efficacia i notevoli problemi del nostro calcio.

E, per essere più precisi, dirigenti come Tavecchio, presidente della Fgci o come Lotito, che non ha incarichi di presidenza ma che influenza molto sia la Fgci che la Lega Calcio e la Lega Pro, non sono in grado di realizzare le notevoli riforme di cui ci sarebbe la necessità per superare la crisi del calcio italiano.

E probabilmente questi dirigenti non vogliono nemmeno che quelle riforme siano attuate perché, altrimenti, verrebbe meno il loro attuale potere.

Dovrebbe invece essere promosso e realizzato un programma organico di interventi, che produca effetti probabilmente non nel breve periodo ma almeno nel medio periodo, che affronti alla radice i problemi del calcio.

E se i dirigenti degli organismi citati non sono in grado o non vogliono predisporre un programma simile, quegli organismi dovrebbero essere commissariati o dal Coni o dallo stesso governo.

Del resto i problemi del calcio italiano sono molti, una parte dei quali, seppur gravi, sono oggetto di scarsa attenzione quanto meno dai mass media.

Ad esempio è sufficiente leggere il libro di Lamperto Gherpelli, “Qualcuno corre troppo, il lato oscuro del calcio”, pubblicato da edizioni Gruppo Abele, nel quale si esamina l’abuso di sostanze e farmaci da parte dei calciatori.

Per il momento, però, non sembra che ci si voglia incamminare nella direzione che ho indicato.

A maggior ragione un intervento del governo sarebbe probabilmente indispensabile.

Ma non è detto però che il governo intervenga, purtroppo, efficacemente.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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