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 Home page > Attualità > Cronaca > Il bel paese del " te possino stupra’ "

Il bel paese del " te possino stupra’ "

 «Vorrei, cara onorevole, che una sera rientrando a casa, fosse stuprata e pestata a sangue da un branco di romeni, vorrei che le lasciassero segni indelebili nel corpo e nella mente, vorrei che ciò accadesse ai suoi figli se ne ha, vorrei che i suoi cari magari anziani fossero aggrediti in casa e malmenati con bastoni e seviziati con coltelli da un branco di extracomunitari feroci». (dalle email inviate a Rita Bernardini)

‘E’ punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizione di libertà’. (Costituzione della repubblica italiana, articolo 13 comma 4)

Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani, si è recata nei giorni scorsi nel carcere dove sono rinchiusi i quattro rumeni responsabili dello stupro di Guidonia. Il motivo della visita era verificare se fossero vere le voci sui pestaggi subiti dagli imputati in sede di interrogatorio e in carcere. Le sevizie di qualunque tipo sui reclusi sono proibite dalla nostra Costituzione.
"Quello che abbiamo potuto constatare è che risultano confermate le segnalazioni di maltrattamenti che ci hanno portato ad effettuare la visita ispettiva. Su uno di loro, che zoppicava vistosamente, erano visibili i segni di percosse su un occhio, sulle gambe e sull’anca destra. Altri due avevano gli occhi pesti, ma affermavano, uno di essere caduto e l’altro di essersi picchiato da solo per la disperazione. Da quanto abbiamo potuto ascoltare, il pestaggio sarebbe avvenuto, a più riprese, nelle celle di sicurezza della caserma dei Carabinieri di Guidonia. (…) Proprio nei casi di reati del tipo in questione, riteniamo che la forza e la credibilità delle istituzioni risieda nel rispetto più rigoroso della legalità e del rispetto dei diritti umani delle persone accusate. Su questi fatti i deputati radicali presenteranno oggi stesso un’interrogazione urgente ai Ministri della Difesa e della Giustizia". (Comunicato di Radicali Italiani, 30 gennaio 2009)
E’ giusto che dei parlamentari controllino che le leggi vengano rispettate, soprattutto da parte di chi è preposto a difendere l’ordine pubblico e la legalità

Al di là della rabbia o della vera e propria furia di vendetta che provocano certi reati, e del "li ammazzerei con le mie mani" che viene in mente, a caldo, anche al gandhiano più convinto, chi è investito di potere non ha mai il diritto di trascendere. Sia quando si tratti di manifestanti inermi che dormono in una scuola, sia quando ci si trova di fronte quattro bastardi di stupratori che magari non sono nemmeno pentiti di ciò che hanno fatto.

Possiamo discutere fino a domani sulla lentezza del processo penale e sulla difficoltà di giungere in tempi rapidi alla piena giustizia per le vittime, con la lucidità di Massimo Fini, oppure si può sfruttare come al solito la situazione per continuare la propria crociata personalistica contro i giudici, come ha fatto Berlusconi che ha parlato di "scarcerazione degli stupratori" quando si trattava soltanto dei domiciliari concessi ai loro fiancheggiatori.

La legge viene applicata, almeno quella dei paesi civili, non quella della giungla che sembrerebbe la più gradita dai nostri connazionali brava gente. Infatti coloro che hanno materialmente commesso lo stupro rimangono in carcere. Quelli rumeni, perchè l’italiano dello stupro di Capodanno invece è agli arresti domiciliari, va beh.

Orbene, ciò premesso, dopo la visita della Bernardini al carcere di Guidonia nella sua veste di parlamentare, è successo il finimondo. La sua mail si è riempita di ogni tipo di improperi e minacce, fino all’augurio di subire la stessa sorte della ragazza di Guidonia, come nell’esempio che ho riportato all’inizio.

Un sedicente comico, in un programma di RAI1, ha criticato la scelta della Bernardini facendo delle battute all’olio di ricino, con la conduttrice che gli diceva pure bravo e il pubblico che applaudiva.

Non sono mancate, megafonate da esponenti del PDL, le reazioni piccate di settori delle forze dell’ordine che in questi casi danno sempre l’impressione di mal sopportare i controlli della politica e di voler fare repubblica a parte. Non accettano lezioni da D’Elia perchè pregiudicato, non si possono criticare le forze dell’ordine che fanno il loro dovere (che non comprende però pestare le persone) ecc. Non vogliono rispondere nemmeno ai dettami Costituzionali? Mi pare eccessivo. E’ giusto indagare se i quattro sono stati pestati dai compagni di carcere o dalle guardie, in quanto tra le due cose c’è una notevole differenza.

Anche questo episodio comuqnue, ossìa il vilipendio a mezzo web di un parlamentare, forse vilipeso più facilmente in quanto donna, e il tentativo di delegittimazione dell’azione di controllo dei rappresentanti del popolo sulle istituzioni, è un altro esempio dell’attuale progressivo imbarbarimento della nostra società.

Cloro ha riproposto oggi un campionario delle sconcezze che uscirono dalla bocca degli italiani che telefonarono in diretta a Radio Radicale nel lontano 1991 durante un memorabile filo diretto a base di rutti e bestemmie liberi.

Allora se ne parlò molto in termini sociologici, dimenticando che quando si è protetti dall’anonimato telefonico e si ha il permesso di "sfogarsi", chiunque di noi può prodursi in una sequenza molto stereotipata e prevedibile di luoghi comuni sessuali, scatologici e blasfemi.

Potremmo definire quell’esperimento un festival del tourettismo, innescato da un gioco di ruolo tra nordisti e sudisti. Un caso di pandemia di disinibizione frontale.
Oggi non so come andrebbe la ripetizione dell’esperimento. Sicuramente sarebbero tutti più cattivi, vendicativi e violenti.

Siamo un paese sempre più cattolico e sempre meno cristiano
. Macchè porgere l’altra guancia, qui assistiamo ad un fenomenale revival dell’occhio per occhio. Possibilmente da strappare all’avversario a mani nude.


La vignetta di Vauro su Eluana.
 

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.156) 7 febbraio 2009 16:12
    Damiano Mazzotti

    Perderesti il controllo pure tu se in paese dove si arrestanp ladri e stupratori ogni giorno, questi vengono messi in libertà il giorno dopo per rispettare leggi che hanno fatto principalmente per liberare i politici corrotti... Se non vivessimo in un paese di burattini e burattinai le forse dell’ordine non perderebbero il controllo... Secondo voi perchè hanno ancora la faccia tosta di violentare e rubare anche in pieno giorno e in gruppo dove ci sono molti testimoni? Sanno benissimo che male che vada si fanno un giorno o due al caldo a spese dello stato e poi ritornano in libertà.... Imparate ad andare in piazza anche per difendere le vittime e non solo i criminali..

    • Di glosa (---.---.---.110) 7 febbraio 2009 17:21

       Caro Damiano.

      E’ vero, la certezza della pena, è un deterrente che in Italia funziona ben poco. 
      Quando però si parla di extracomunitari penso, penso ci siano altri fattori in gioco.
      Crediamo sia normale fare aspettare giorni interi degli extracomunitari per ottenere, forse, un permesso di soggiorno. Crediamo sia normale offenderli pubblicamente, offendere il loro credo religioso e le loro culture.
      Sono stato uno straniero in una terra molto più accogliente dell’Italia, che tratta gli stranieri ed anche gli extracomunitari in modi molto più dignitosi, ma ti posso garantire che uno straniero poche volte riesce a scernere l’indigeno buono da quello cattivo, come noi spesso non riusciamo a differenziare quelli onesti ma diversi da quelli disonesti. Credo che ogni gesto o offesa si paghi, putroppo quasi mai la paga chi l’ha pronunciata. L’unico modo per evitare che ciò accada è attraverso un processo che ne favorisca l’integrazione, o meglio la conoscenza reciproca e il rispetto delle reciproche culture. Un processo che favorisca l’integrazione permette anche di scoprire prima la presenza di elementi ’pericolosi’, favorire l’integrazione significa anche confrontarsi con le proprie paure, risentimenti, angoscie, rabbie... prima che questi sfocino in gesti irreparabili.
      Se continueremo ad impedire, ad esempio, l’apertura di moschee, ad additarli come esseri inferiori, continueremo ad ampliare il divario tra noi e loro, li renderemo ancora più alieni, li autorizzeremo a farci del male. 

      Spero di essere riuscito a spiegarmi.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.148) 7 febbraio 2009 19:54
    Damiano Mazzotti

    Quelli erano dei criminali incalliti primi di tutto.... che agivano in un paese straniero, sapendo di agire in un paese con leggi di merda... Io sono stato in Tunisia anni fa e mi sono trovato benissimo, ma di questi tempi non ci tornerei... Per quanto riguarda le moschee, disognerebbe agire così: il primo imam che vuole aprire uno moschea deve trovare un paese straniero islamico dove aprire una chiesa... e poi si inizia insieme a costruire entrambi gli edifici: questa e reciprocità... Io quando sono all’estero sto molto attento a come mi comporto...

    • Di glosa (---.---.---.110) 7 febbraio 2009 20:03

       Non capisco perchè affermi che per costruire una moschea ci vorrà la disponibilità a costruire una chiesa nel loro territorio.

      Vorrei che ti chiedessi se credi nella libertà religiosa.

      Se in alcuni Paesi negano tale libertà perchè dovrei fare altrettanto io?

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.148) 8 febbraio 2009 01:36
    Damiano Mazzotti

    Per il semplice motivo che sei dai una mano, gli altri ti portano via anche il braccio... Lo scambio è la base dei rapporti umani... Nessuno si deve sentire a credito o a debito... Altrimenti in periodi di crisi scattano qeui conflitti che causano tanti problemi e tanti morti.... E poi i luoghi di culto sono un simbolo di potere... Ce ne sono già troppi.. In Ex Jugoslavia facevano a gara a chi aveva il campanile più alto o più grande e per prendersi i posti milgiori... La gente può può pregare benissimo anche a casa... Ma io non faccio testo perchè sono misantropo... Odio pure i concerti... La gente quando è troppa non è in grado di pensare... E io "odio" chi non vuole ragionare....

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