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 Home page > Attualità > Politica > Il Testamento "ideologico"

Il Testamento "ideologico"

L’altroieri al Senato è stato approvato il testo per quello che è stato definito il "Testamento ideologico". E’ stato ancora una volta ribadito il concetto che il corpo non appartiene a chi lo possiede a chi ne è il portatore, ma ai medici ed allo Stato.

Certo che per un governo ed a forze politiche che si definiscono liberali questo è proprio il massimo della coerenza. Ma tant’è. Il Vaticano premeva e di fronte alla ragion di stato le ideologie si vanno a fare un bagno. I veri, pochi, sinceri "liberal" all’interno del PDL hanno messo la coda tra le gambe pur di assicurarsi un posto non dico al sole, ma almeno un posto punto. I democratici, pure. Hanno annunciato il loro sconcerto, il loro sdegno, ma di iniziative concrete, manco a parlarne. Ieri a Piazza Navona, - uno dei pochi luoghi ancora consentiti per poter manifestare a Roma, dopo la regolamentazione voluta da Alemanno con il consenso dei sindacati e dei democratici(sic) -, una sparuta minoranza, i famosi tre gattini, fra radicali, Uaar, e "cani sciolti" hanno tenuto un sit-in. Erano presenti i leader storici della pattuglia radicale, quelli di Luca Coscione, alcune bandiere, ma nulla di più. Un collegamento, un pò precario con Radio Radicale, l’intervento sul palchetto di alcuni senatori scesi in attesa della votazione e la promessa del ricorso alla Corte Costituzionale, ma ben sapendo il nulla di fatto si preparano alla raccolta di firme per il referendum.



Ritengo che la situazione a cui siamo arrivati siano stati i cattivi consiglieri di Peppino Englaro. Giusta, sul piano dei principi, la sua battaglia per il riconoscimento della libertà di scegliere se sottoporsi alle cure mediche, nel momento di impedimento di intendere e di volere. Errato scegliere questo momento politico per portare avanti questa battaglia. Una legge su questi argomenti, con un Papa di siffatta ideologia, con un Vaticano tutto proteso all’attacco politico sul fronte dell’affermazione di principi religiosi retrogradi e reazionari, con un governo e una maggioranza parlamentare bulgara, perfettamente allineato a quei principi , non poteva che finire come è finita. Con l’aggiunta che Berlusconi e la sua compagine governativa è sempre più in affanno nel fronteggiare la crisi, e quindi è da sempre alla ricerca di diversivi, di argomenti, temi politici e non, scontri istituzionali, per deviare il dibattito politico ed annunci e annunci ad effetto, pirotecnici. Il tema del testamento biologico ha rappresentato un ottimo diversivo che per qualche tempo ha tenuto banco ed in più ha fatto incassare un bel pò di punti regalategli dal Vaticano.

Le foto le puoi trovare su Zag(c)

 

Commenti all'articolo

  • Di Giorgio Floris (---.---.---.186) 28 marzo 2009 16:07

    Ma che c’entrano Peppino Englaro, il momento politico, Ratzinger e la maggioranza bulgara.
    Eluana Englaro era incoma dal 1992, Peppino Englaro era già apparso a Porta a Porta nel 2001 (se non ricordo male) e conduceva da tempo la sua battaglia legale, nel 1999 la corte d’appello aveva già sentenziato il rifiuto alla richiesta interruzione delle cure e nel 2001, a seguito di numerose richieste e manifestazioni sul caso Englaro, l’allora ministro alla sanità Veronesi ha istituito una commissione che, studiato l’argomento, espresse parere favorevole per l’interruzione dell’alimentazione alle persone in stato vegetativo permanente di cui si possa dimostrare la volontà di non restare in questo stato.
    Vi risparmio tutta la storia che vi potete leggere qui:
    blog.panorama.it/italia/2008/11/13/eluana-englaro-tutte-le-tappe-della-vicenda/
    e qui
    it.wikipedia.org/wiki/Eluana_Englaro
    9 lug 2008 - la Corte d’appello di Milano riesamina la vicenda e autorizza la sospensione dell’alimentazione.
    Cosa doveva fare il Sig. Englaro? Rinunciare perchè il momento politico non era favorevole?

    • Di Zag(c) (---.---.---.135) 29 marzo 2009 10:37

      Infatti, io ho detto che Englaro ha fatto quello che doveva fare, lui ha voluto condurre una battaglia di libertà e di principio. Molti altri ogni giorno, in tutta italia si trovano e si sono trovati nelle condizioni di Peppno, ma hanno scelto e scelgono la strada più in ombra, più silenziosa , ma più efficace. In accordo con i medici lasciano morire i loro cari in silenzio. Ora forse , grazie a questa legge ,non potranno farlo più, o forse lo dovranno fare essendo fuorilegge. La responsabilità, di questo ulteriore degrado della giustizia formale e della dignità umana, è di coloro che hanno voluto alzare la bandiera di legalità e di democrazia con una pochezza di lungimiranza politica. Quando si fanno le battaglie i generali devono aver chiaro le possibilità di vittoria o di sconfitta. Le battaglie poi si affrontano non sul terreno preferito dal nemico , ma su quello proprio. Questi elementi sono stati tutti dimenticati o tenuti in nessun conto. Ora ci troviamo a dover inseguire in una lotta impari . La Corte Costituzionale??? La corte europea??? Il referendum ?? Ancora raccolte di firme??? Abbiamo perso un’altra battaglia per colpa dell’inneficienza dei nostri generali e noi , la gente che vive i drammi quotidiani pagheranno le conseguenze.

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