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Il Pdl, Cicchitto e le vacanze

Ogni onesto lavoratore, senza troppi santi in paradiso, fa in media 14 gioni di vacanza continuativi annuali e li matura con il sudore della fronte ed i giorni effettivi di lavoro.

Le ferie vengono limate, e programmate in base alle esigenze economiche, delle famiglie o del singolo, ed anche se i giorni di vacanza non appaiono mai abbastanza, il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo, già consigliere economico del gruppo parlamentare del PDL, famoso per aver auspicato, in diretta radio, l’elezione di Berlusconi al Quirinale, ha dichiarato, qualche settimana, fa che per guadagnare un punto di PIL era necessario che gli italiani rinunciassero ad una settimana al mare.

A non pensarla come Polillo, però sempra essere proprio il primo partito della maggioranza che sostiene il governo di cui Polillo fa parte. Due giorni fa, infatti,  il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto ha tuonato alla Camera contro l‘esecutivo «Se ci volete far stare qui fino al 12-13 di agosto, sono problemi vostri, ma non ci sarà nessun altro. A quel punto ve la dovrete trovare voi una maggioranza: in bocca al lupo». Ma come il governo di Monti chiede sacrifici a tutti, ed i primi che non sono pronti a fare gli straordinari e votare i 13 decreti in scadenza sono gli stessi deputati della maggioranza?

Le vacanze, si sa, sono un tema sensibile per il Pdl. L’anno scorso, in piena emergenza spread Francesco Mitto Palma, attualmente segretario del partito in Campania, appena nominato Ministro della Giustizia , fu costretto ad annullare le sue vacanze di un mese in Polinesia per il montare delle polemiche e dei partiti che lo volevano a Roma. Intervistato sull’accaduto, prima che rimandasse il suo viaggio da sogno, rispose al Corriere della Sera «Non sono né il ministro dell' Economia, né il ministro dell' Interno. Non capisco perché sia tanto indispensabile che io rimanga qui». Sempre alla fine dell’estate del 2011, lo stesso Fabrizio Cicchitto rivendicava come giusta la decisione di chiudere la Camera dei Deputati per un più di un mese (dal 3 agosto al 13 settembre), in quanto molti parlamentari, sia di destra che di sinistra, dovevano partecipare ad un pellegrinaggio, organizzato dal ciellino Maurizio Lupi in Terra Santa. Cicchito ecumenico sentenziò: «valutazione giusta, dal momento che la prima settimana di settembre circa un centinaio di parlamentari fanno un pellegrinaggio. Per rispetto verso di loro abbiamo ritenuto di iniziare le sedute dell'Aula la settimana successiva». Un po' di rispetto per gli italiani no?

Di questi tempi, l'anno scorso l’attuale capogruppo del PDL al Senato Maurizio Gasparri dalla festa di Mirabello andava oltre. Allarmato per la tenuta del governo del Cavaliere dichiarava : “A luglio e agosto si va in vacanza, non si fanno crisi di governo”. Nel pdl hanno uno strano concetto di vacanza e di senso del dovere. Entrambi non collimano con il comune sentire della maggioranza degli italiani. Il popolo delle libertà non doveva essere il partito del popolo?

Ma cosa ci può aspettare da un movimento che ha come presidente, colui che elesse a residenza di Stato la propria seconda casa, e fino a qualche anno fa, accoglieva i leader mondiali nella sua villona sarda, indossando la bandana?

Tutti hanno diritto alla ferie anche i politici, la demagogia certo non aiuterà a farci uscire dalla crisi, ma è legittimo chiedersi se queste tanto agognate ferie Cicchitto se le sia meritate. Visto i disastri che combina il Popolo delle liberta’ in Parlamento (da ultimo lo stop al taglio dei parlamentari), il problema non sono soltanto le vacanze ma quello che il Pdl fa il tutto il resto dell’anno.

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