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Il Paese ha bisogno di "gente perbene"!

Il Paese ha bisogno di "gente perbene"!

Dalle urne delle regionali verranno fuori tre indicazioni. Il partito del non voto sarà il primo partito d’Italia, il serbatoio da cui attingere futuri consensi! La destra non potrà più fare a meno della Lega, primo partito del Nord, così come dall’altra parte, il partito democratico da solo, senza l’altra sinistra, non ce la farà mai a compiere il sorpasso! Bersani non ha la ’stazza’ del leader! D’Alema, il "ragazzo-prodigio di Botteghe Oscure", si è rivelato il maggior responsabile della disfatta-rossa! Una "potenzialità-inespressa" vittima della propria ’supponenza’: ha fatto ’carachiri’ e s’è bruciato ’da solo’! Veltroni, Fassino, Franceschini sono acqua passata e a nessuno piacciono le minestre riscaldate!
 
Comunque... aspettando il leader che verrà, Bersani dovrebbe almeno essere in grado di mettere in sicurezza i propri voti, per poi consegnarli al Leader prossimo venturo. Una cosa, infatti, è certa: chi attualmente è alla guida il Pd non è in grado di sottrarre consensi al Popolo delle Libertà! Chi potrebbe riuscire nella titanica impresa - dal momento che Berlusconi ha perso lo smalto dei giorni migliori, anche se non ha alcuna intenzione di ritirarsi, anzi punta dritto al Quirinale - è quella ’fronda’ che va da Fini a Follini, dai cattolici a disagio nel Pdl come Pisanu a quelli delusi dall’egemonia diessina nel Pd, e che ovviamente comprende Casini, Rutelli, Tabacci. L’Italia e gli Italiani che campano di stipendio e pensione, quelli che ancora pagano il canone rai, il bollo auto e tutti gli altri balzelli statali, CHIEDONO UN PARTITO NUOVO!
 
Ma un nuovo partito, dal momento che il Pd ’rovinosamente’ non intende muoversi in questa direzione, ovvero schierarsi apertamente, esplicitamente e concretamente dalla parte della "Gente", un partito così concepito ha senso solo se riesce non tanto a staccare correnti o pezzi di nomenklatura ai partiti maggiori, quanto a raccordarsi con i settori poco rappresentati nella politica attuale. Lavoratori dipendenti stanchi di essere superati in autostrada dai Suv o affumicati al mare dagli yacht degli evasori cui pagano le medicine e le scuole ai figli, indignati con un governo che per gli evasori ha una spudorata simpatia e delusi da una sinistra che nel 2006 aumentò l’aliquota Irpef proprio al ceto medio dipendente! Giovani medici, avvocati, ingegneri, farmacisti, restii ad adattarsi ai meccanismi corporativi.
 
Ricercatori, insegnanti, neolaureati a disagio in un Paese dove è sempre più marcata la distanza tra ricchezza e cultura, tra benestanti semianalfabeti e persone che hanno studiato una vita senza riuscire a mettere su casa e famiglia perché condannati a restare precari e sottopagati. Il nuovo partito dovrà schierarsi con i ceti e le categorie cui l’Italia com’è oggi non sta bene e non conviene. Molti italiani trarrebbero vantaggio da una politica che facesse rispettare le regole che ci già ci sono, senza sfornarne sempre di nuove quanto inutili, premiasse il merito e l’onestà, imponesse la responsabilità, ripristinasse il senso del dovere e lo spirito di apparteneza alla Nazione e allo Stato nel rispetto delle istituzioni, che riconoscesse i diritti, ma pretendesse anche l’osservanza dei doveri. Nel Paese c’è voglia di onestà, di legalità, di giustizia sociale. Il Paese ha bisogno di "gente perbene"!

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