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Il Governo Berlusconi - Scilipoti vorrebbe l’Italia fuori dall’Europa. E dalla storia

Secondo il saggio del politologo statunitense Francis Fukuyama “The End of History and the last man” ("La fine della storia e l'ultimo uomo") in seguito all’affermazione degli stati liberali e con la sconfitta dei totalitarismi di destra e di sinistra, il processo di evoluzione dell’umanità si sarebbe concluso alla fine del XX secolo, generando una significativa stabilizzazione delle democrazie occidentali. Il primo decennio del XXI secolo ha smentito in pieno questa tesi. L’11 settembre, l’affermarsi del fanatismo religioso, la ribalta su scala mondiale di potenze per lungo tempo dormienti come Cina ed India ha provocato l’inizio di nuove sfide che le democrazie occidentali devono affrontare con lucidità e self control.

Il Risorgimento democratico che ha investito gli stati nord-africani e ci riguarda molto da vicino, in questi ultimi mesi rappresenta un altro dato che segnala la continuazione della storia dell’umanità che si dipana tra forze divergenti, spesso contrapposte.

I processi ai quali assistiamo sono di una complessità senza precedenti. Come conciliare infatti la crescente voglia di libertà ma soprattutto di benessere che investe fasce sempre più ampie di popolazioni non compiutamente libere con una piena attuzione di diritti e doveri civili che le moderne democrazie prevedono? Come salvaguardare ciascun individuo, sia esso un libero cittadino, immigrato o clandestino non intaccando i diritti gia’ acquisiti nei paesi occidentali?

Le risposte sono varie e le più disparate, non univoche. Costituiscono il nucleo centrale della politica portata avanti dagli Stati nazionali. Sono fonte di dibattito in tutta Europa che rimane il nostro ambiente sociale e politico di riferimento.

Il governo Berlusconi – Bossi –Scilipoti dinanzi agli effetti delle rivolte in Nord-Africa ed ai conseguenti sbarchi in massa avvenuti sul territorio italiano, ha oscillato tra posizioni inconcludenti e palesemente populiste. Utili solo per fini mediatici ed elettoralistici.

Prima della crisi, il governo italiano invece di promuovere in campo europeo un piano necessario a gestire l’emergenza dell’immigrazione clandestina ha portato avanti univocamente una strategia di accordi con il discutibile leader libico Gheddafi, che pattugliava il mare mediterraneo e rinchiudeva i migranti in inumani centri di detenzione. Sotto il tacito assenso del governo italiano e l’indifferenza della stampa.

Allo scoppiare della guerra civile nel paese e con la conseguente perdita di potere del Rais, l’italia si è fatta trovare divisa ed impreparata, dinanzi all’invasione di disperati che solcavano il Mediterraneo.

Ha prima seguito l’inconsistente strategia leghista del “fori da' 'i ball”, poi nel constatare i vari fallimenti e lo spettacolo inumano dell’isola di Lampedusa che affondava per il peso dell’emergenza ha incominciato a coinvolgere le regioni italiane. Prima investendo del problema solamente le regioni meridionali poi dopo varie pressioni anche quelle settentrionali.

Una situazione completamente fuori controllo che oltre agli immensi disagi causati ai cittadini italiani e agli immigrati è costata le dimissioni del Sottosegretario Mantovano (poi revocate).

Dinanzi ad una situazione di totale inadeguatezza e caos generate da Bossi e Berlusconi come avrebbe fatto l’Europa ad intervenire? Avrebbe dovuto commissariare il governo italiano, come ha fatto con quello di Atene durante la crisi economica?

Una risposta europea nei momentidi crisi stenta a concretizzarsi. Soprattutto perché il nostro continente sconta gli egoismi degli Stati Nazionali e delle varie Cancellerie. Berlusconi schiacciato dai suoi fallimenti gioca la carta dello scarica barile e minaccia di uscire dall’Europa, ma non si rende conto che il mondo si va sempre più organizzando per macro aree. L’Italia da sola non ha una massa critica sufficiente per competere nello scacchiere mondiale. Il Governo Berlusconi – Scilipoti minaccia di uscire dall’Europa ma così facendo ci sta cacciando fuori dalla realtà e dalla storia.

Commenti all'articolo

  • Di poetto (---.---.---.74) 11 aprile 2011 10:17

     L’idea di uscire fuori dall’Europa è una delle ultime stupidaggini, che mi auguro, per il bene del nostro Paese, non venga attuata, del nostro premier.

    Che dire? Oramai si è detto talmente tanto, sull’inadeguatezza politica del Nostro, che ogni altra parola non fa altro che saturare il mare di parole già dette.

    Posso solo augurarmi che alle prossime votazioni la gente mandi a casa lui e tutta la sua bella ciurma.

  • Di (---.---.---.168) 11 aprile 2011 15:30

    l’idea di uscire fuori dall’Europa ?     

     potrebbe essere la ciliegina sulla torta per BERLUSCONI . 
     
    senza interferenze da parte della comunità Europea , potrebbe gestire L’ITALIA
    come più gli aggrada.   Una volta portata a termine la riforma della giustizia 
    può dare vita al suo sogno.
     Trasformare in Paradiso per Mafiosi tutta L’ITALIA. NESSUNO1°

  • Di (---.---.---.241) 12 aprile 2011 01:46

    SONO D’ACCORDO CON IL GOVERNO!!!
    L’ITALIA FUORI DALL’EUROPA!!!!!
    CHE SENSO HA L’EUROPA???
    CI HANNO SEMPRE DERISO... I PRIMI I FRANCESI E I TEDESCHI
    E POI GUARDATE COME CI HANNO TRATTATI ULTIMAMENTE
    MA CHI SE NE FREGA DELLA STORIA
    SALVAGUARDIAMO L’ITALIA
    CHE CI HANNO ROVINATO CON L’EURO....
    CHE SCHIFO!!!!!!!!!!

  • Di pv21 (---.---.---.191) 17 aprile 2011 18:09

    Fuori limite >

    Afferma categorico Tremonti: “In Italia ci sono 4 milioni di immigrati e non mi risulta che tra i giovani immigrati ci sia disoccupazione. Tutta gente che lavora tantissimo”.

    Allora è fatto tutto di “lavativi” quel 29% di giovani italiani che lamenta di essere ancora disoccupato.
    Allora è “procurato allarme” quello di Maroni che pretende l’aiuto dell’Europa per l’emergenza “umanitaria” di qualche migliaio di giovani nord-africani sbarcati in Italia.

    Tutto si confonde quando si perde il senso ed il valore di Parola e merito

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