• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Il Csm: "Il premier denigra la magistratura. A rischio l’ordinamento (...)

Il Csm: "Il premier denigra la magistratura. A rischio l’ordinamento democratico"

 In un documento che dovra’ essere ratificato dal plenum, l’organo di autogoverno della Magistratura lancia un grido d’allarme senza precedenti nell’Italia repubblicana.

Il Csm: "Il premier denigra la magistratura. A rischio l'ordinamento democratico"

Questa volta le toghe lo dicono chiaro e a voce alta. Sembra un grido d’allarme.
 
"Episodi di denigrazione e di condizionamento della magistratura e di singoli magistrati" sono "del tutto inaccettabili" perché cosi’ si mette "a rischio l’equilibrio stesso tra poteri e ordini dello Stato, sul quale e’ fondato l’ordinamento democratico di questo Paese". 
 
Questo uno dei passaggi più salienti del documento appena votato all’unanimità dal Csm e che dovrebbe essere presto ratificato diventando ufficiale; esso è stato stilato in difesa di quella magistratura accusata dal premier Berlusconi di agire per finalità politiche ( Ansa, 9.3.10).
 
L’egoarca da quando, per difendere i suoi affari, è sceso personalmente in politica, ha intrapreso una guerra personale contro la Magistratura, utilizzando il suo tremendo volume di fuoco mediatico per lavare il cervello agli italiani, cercando di convincerli del fatto che i giudici sono "comunisti", "antropologicamente diversi dal resto della razza umana".
 
Sempre Berlusconi ha (recentemente) affermato che alcuni Pm sono "talebani" ed "eversivi".
 
E’ così che si esprime il premier, riferendosi a una delle più importanti istituzioni del Paese. Facendoci sommamente vergognare di essere italiani.
 ........................
 
Del resto il recente decreto "salvaliste", architettato venerdi notte a Palazzo Grazioli e che avrebbe dovuto imporre (senza successo) ai giudici dei Tar la regolarizzazione delle liste elettorali irregolari del centro destra, fa capire piuttosto bene in quale considerazione il premier tenga i giudici della Repubblica. Li vorrebbe i notai dell’esecutivo.
 
In Lombardia la sentenza del Tar è stata favorevole. Nel Lazio no. Vedremo se l’autocrate rispetterà tale sentenza o se viceversa prenderà altri provvedimenti come l’ennesimo decreto d’urgenza, lo spostamento delle elezioni, l’annullamento del risultato delle stesse, lo scatenamento della piazza sobillata mediaticamente. Lo vedremo ma da questa "cupola" che usurpa l’appellativo di "consiglio dei Ministri" ci aspettiamo di tutto.
 
Del resto lo stesso post fascista La Russa aveva, pochi giorni fa, sibilato la sua minaccia: " Non vorrei fare la parte dell’eversivo" (excusatio non petita... ndr) "ma non accetteremo mai una sentenza che impedisca (...) di votarci alle regionali. Se ci impediscono di correre siamo pronti a tutto".
 
 .................
 
Il documento, per ora votato all’unanimità dalla Prima Commissione del Csm si rivolge a tutte le istituzioni perché "sia ristabilito un clima di rispetto dei singoli magistrati (evidentemente anche quelli coi calzini color turchese), che hanno subito il killeraggio mediatico delle tv del premier - ndr ) e dell’intera magistratura".
 
"Il discredito gettato sulla funzione giudiziaria nel suo complesso" continua il documento "può produrre nell’opinione pubblica la convinzione che la magistratura non svolga la funzione di garanzia che le è propria".
 
Nel grido d’allarme del Csm c’è poi un passaggio fondamentale che suona come un sinistro presagio dove si dice testualmente: "Non è ammissibile una delegittimazione di una istituzione nei confronti dell’altra, pena la caduta di credibilità dell’intero assetto costituzionale".
 
Come dire: attenzione, senza la magistratura viene meno la divisione dei poteri classica (Montesquieu) e senza la divisione dei poteri la forma politica dello stato non è più la "democrazia" bensì un’altra forma di governo, che i testi giuridici definiscono "dittatura".
 
 ....................
 
E vorremmo qui essere chiari. L’Italia berlusconiana è già, per la nostra analisi, una dittatura sostanziale.
 
Non si vede come potrebbe essere diversamente definita una situazione come quella nostrana in cui un plutocrate tra i più ricchi del pianeta, padrone di una concentrazione mediatica tra le più sterminate del pianeta, a capo di un esecutivo tra i più volgari, bugiardi e corrotti del pianeta, spadroneggia con fiducia e decreti.
 
Regolarmente eletto, dirà qualcuno. Certamente.
 
Anche Putin è regolarmente eletto. Anche Mubarak è regolarmente (e costantemente) eletto. Da circa vent’anni, (traguardo alla portata di Formigoni). Ma pochi sosterrebbero che la Russia o l’Egitto siano delle democrazie.
 
Il problema è sempre lo stesso. La riluttanza ad applicare a noi stessi lo standard che usiamo per l’ "altro".
 
Anche Hitler è stato regolarmente eletto... Ricordiamocelo sempre.
 
Come sostiene Noam Chomsky, I dittatori adorano le elezioni.
 
 ....................
 
Con la sottomissione della magistratura al controllo del governo (risultato questo definito dalla propaganda governativa come "riforma della giustizia"), non si avrebbe il "passaggio" alla dittatura bensì la sua "formalizzazione" legislativa. Con la "separazione delle carriere" e il conseguente controllo ministeriale sui Pm si avrebbe la cancellazione della tripartizione dei poteri. Il regime de facto otterrebbe la sua sanzione legislativa.
 
E come la mafia prima di ammazzarti ti fa terra bruciata intorno, così il regime dell’egoarca di Arcore massacra mediaticamente la magistratura e si fabbrica quel consenso che userà per soggiogare l’unico potere che si frapponga al suo dominio assoluto sulle masse catodicamente eterodirette, quello della Magistratura.
 
Il documento del Csm appena approvato dalla prima Commissione mette implicitamente in guardia da ciò e ci ricorda che delegittimando la divisione dei poteri si sfascia la democrazia e si torna a regimi politici che credevamo (sbagliando) di esserci ormai lasciati alle spalle.
 
Ciò che trattiene questo sventurato Paese dal baratro dell’aperta dittatura "legalizzata" del regime berlusconiano è proprio la Magistratura. L’unico potere dello stato che lo psiconano non è riuscito a far "eleggere" né a soggiogare, né a corrompere.
 
Per questo la insulta e ne vuole distruggere l’indipendenza.
 
Per questo i magistrati hanno scritto questo documento.
 
 ....................
 
Vorremmo concludere questo pezzo ricordando cosa rappresentano, e da lungo tempo, i giudici in altri Paesi (più civili dell’Italia), nella prosa di un autore liberale. Un liberale autentico.
 
"Presso tutte le nazioni civili d’Europa i governi hanno sempre mostrato una grande ripugnanza a lasciare la giustizia ordinaria libera di risolvere questioni che li interessano. Questa ripugnanza è naturalmente più grande quanto più il governo è assoluto. Via via, invece, che la libertà aumenta, la cerchia delle attribuzioni dei tribunali si allarga sempre più; ma ancora nessuna nazione europea ha pensato che ogni questione giudiziaria possa essere affidata ai giudici del diritto comune. In America è stata messa in pratica questa teoria. La Corte Suprema degli Stati Uniti è l’unico tribunale della nazione. Nelle mani dei sette giudici federali stanno la pace, la prosperità, l’esistenza stessa dell’Unione. Senza di loro la Costituzione sarebbe lettera morta; a loro si appella il potere esecutivo per difendersi dalle usurpazioni del legislativo, e questo, per difendersi dagli atti dell’esecutivo; l’Unione per farsi obbedire dagli stati; gli stati per respingere le pretese esagerate dell’Unione; l’interesse pubblico contro l’interesse privato(...) Il potere di questi giudici e’ illimitato, ma e’ un potere morale. Essi sono onnipotenti finche’ il popolo accetta di obbedire alla legge; non possono nulla quando la disprezza (...)I giudici federali non devono dunque soltanto essere buoni cittadini, uomini istruiti e probi, qualità necessarie ad ogni magistrato, bisogna anche che siano uomini di stato; è necessario che sappiano discernere lo spirito del loro tempo, affrontare gli ostacoli che si possono vincere e uscire dalla corrente quando il flutto minaccia di trascinare con loro la sovranità dell’Unione e l’obbedienza dovuta alle sue leggi.
Il presidente può sbagliare senza che lo stato ne soffra, perché ha solo un potere limitato; il Congresso può errare senza che l’Unione perisca, perché al di sopra del Congresso sta il corpo elettorale, che può cambiarne lo spirito cambiandone i membri. Ma se la Corte Suprema venisse mai ad essere composta da uomini imprudenti o corrotti, la Confederazione dovrebbe temere l’anarchia o la guerra civile(...)Gli americani hanno dunque affidato ai loro tribunali un immenso potere politico. Non so se ci sia bisogno di dire che presso un popolo libero come l’americano, ogni cittadino ha il diritto di accusare i funzionari pubblici davanti ai giudici ordinari, e che tutti i giudici hanno il diritto di condannare i funzionari pubblici, tanto la cosa mi sembra naturale.
 
Non è un privilegio permettere ai tribunali di punire gli agenti del potere esecutivo quando violano la legge; al contrario sarebbe toglier loro un diritto naturale il proibirglielo (...).
 
Avveniva spesso, nell’antica monarchia, che il Parlamento decretasse l’arresto di un funzionario pubblico colpevole di qualche delitto e che l’autorità regia, intervenendo, facesnse annullare il procedimento. Il dispotismo si manifestava allora apertamente, ed obbedendo ci si sottometteva soltanto alla tirannia.
 
(Alexis de Tocqueville, "La democrazia in America", 1835)
 
Crediamo che queste parole, nel loro insieme, conservino un valore innegabile ed eterno e le dedichiamo alla lotta contro il regime di tutti i magistrati italiani edi tutte le donne e gli uomini sinceramente, ostinatamente democratici.
 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares