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Il CBGB della discordia

Ma dove saranno i luoghi così al giorno d’oggi?

Locale storico a Manhattan il CBGB nato nel 1973, e presto diventato un punto di passaggio cruciale del punk rock newyorkese. Il suo fondatore Hilly Kristal aveva tutt’altra idea quando decise di aprire un locale dove prima gestiva un bar. L’acronimo del nome del famoso ritrovo sta infatti per Country BlueGrass Blues, il punto di partenza era quindi farci suonare band che proponessero country, blues e bluegrass genere musicale nato in America e contaminato da influenze irlandesi e scozzesi con vocalità gospel.

Molto presto però le quattro mura incastrate nell’affollato quartiere di Bowery videro passare una gran fetta della storia della musica mondiale. I Ramones erano praticamente di casa (Dove c’è Joey c’è casa), la prima formazione di Debbie Harry e poi i Blondie passarono di lì, i Rancid girarono un video (Red Hot Moon), Patti Smith esordì nel 1974 proprio al CBGB. Durante gli anni ottanta il locale però prese la piega di qualsiasi locale che propone musica innovativa e indipendente (dal sistema) quella dell’hardcore punk. Le domeniche erano dedicate infatti a questo genere, gli spettacoli erano poco costosi o ad ingresso libero e anche se durò poco a causa della violenza che scaturiva spesso da questi show, il Matinee Day durò fino agli anni novanta. La lunga carriera del CBGB e delle storiche band che hanno calcato il suo palco è documentata dai muri dei camerini e dei bagni, su cui campeggiano le firme dei gruppi ospitati.

Tralasciando forse la sua storicità in termini di esistenza per fare da tramite tra la musica un po’ fuori dal coro e i giovani newyorkesi il CBGB comincia a produrre merchandise come mai aveva fatto, sebbene già ai tempi qualcosa ci fosse come souvenir, aprendo un negozio affiancato al locale in cui spendere bene i propri dollari. Ciò sembra non essere bastato a Hilly per mantenere in piedi il suo sogno, nel 2006 dopo una lunga battaglia legale contro i proprietari causa affitto spropositatamente alto (che strano... a New York poi?) il CBGB chiude i battenti.

Hilly però non si rassegna e progetta di riaprire e riportare al vecchio “sfarzo” il progetto a Las Vegas, dichiarando di essersi impacchettato tutto, anche i cessi in cui Ramone fece pipì. Ognuno ha i suoi feticci cari amici del punk, e sebbene la manovra commerciale sembrasse degna ci si è messa la vita di mezzo, anzi la signora con la falce che nel 2007 ha portato via Hilly Kristal all’età di 75 anni. Un locale non diventa leggendario solo per le grandi star che ci suonano, si sviluppa intorno una sorta di atmosfera scura e misteriosa che attrae magneticamente ogni generazione.



Il CBGB ha avuto una vita intensa e ancora oggi non ce la fa a stare lontano dai problemi, proprio come un James Dean nell’epoca dei belli e dannati.
Recentemente si sta combattendo una sanguinosa lotta per il possesso del marchio. Da un lato l’ex moglie di Kristal, Karen e il figlio della coppia Dana, dall’altra la figlia Lisa Kristal che ha ereditato tutto il patrimonio lasciando il fratello e la madre in brache di tela. Karen sostiene che il locale fosse intestato a lei, poiché Hilly dopo aver dichiarato bancarotta non aveva molte credenziali, inoltre ribadisce di aver lavorato al CBGB sottopagata dopo aver creato e disegnato il logo.

L’ex manager dei Ramones se la ricorda bene alla porta, metteva un po’ di paura a tutti in realtà, ma non c’è dubbio che lavorasse davvero all’interno del locale con mansioni diverse. Le carte dicono che la signora cedette la proprietà al marito nel Gennaio del 2005, proprio quando il locale cominciava ad avere problemi di affitto arretrato. Chiaramente Karen non ricorda di aver firmato nessuna carta (che porta anche la firma del marito ma non di testimoni o avvocati) a riguardo anche se gli avvocati sostengono che l’ex Mrs. CB’S soffra di una sindrome che azzera la memoria a breve termine. Dunque si prospettano tempi duri e soprattutto lunghi per una risoluzione. Sembra che la pace non sia fatta per un posto così, nemmeno quando il merchandise ormai risulta stipato in un magazzino nel Jersey, abbandonato alla grande distribuzione, in una comodità che non sembra adatta.

Si può togliere un locale da un sobborgo urbano e fremente, ma non si può togliere il sobborgo urbano e fremente da un locale.

Commenti all'articolo

  • Di Francesco Raiola (---.---.---.123) 10 dicembre 2008 16:25
    Francesco Raiola

    Bel pezzo, e soprattutto grande storia quella del CBGB. Fantastiche le immagini che raccontano Legs McNeal e Gillian McCain in Please Kill Me...Mapplethorp costretto ad aspettare nel marciapiede di fronte assiemne alla sua compagna Patti Smith, piuttosto che leggere delle pazzie di Iggy Pop o la flemma del Duca Bianco...
    Fantastico! Ma avrebbe avuto senso riproporlo da altre parti? Secondo me no, nonostante il mitico bagno completamente pieno di scritte...

    • Di cafenoir (---.---.---.215) 10 dicembre 2008 16:34

      Secondo me a Las Vegas avrebbe preso tutto un altro piglio, niente New York niente CB. Anche se mi sconforta che l’infinita epopea dell’affitto si abbatta anche su locali storici, un po’ mettiamoci anche che non è stato rilanciato a dovere...che tristezza. Va bene che "Rent" era un musical famoso, ma percarità che non si mangi mezzo mondo questa piaga. A proposito caro Raiola, tu che sei estimatore e conoscitore del mondo sotterraneo, ce lo vedresti un locale così di tipo "storico" oggi e in Italia?

    • Di Francesco Raiola (---.---.---.123) 10 dicembre 2008 17:19
      Francesco Raiola

      "Conoscitore ed estimatore"? Troppo gentile cara Cafenoir, più estimatore che conoscitore, comunque...
      Ad ogni modo, beh ci sono locali storici in Italia (che ne so, penso all’Hiroshima a Torino, per esempio), ma onestamente uno come il CBGB, qui credo che non esista né possa esistere...almeno attorniato da quell’aurea.
      Dov’è una scena importante (anche facendo le debite proporzioni) come quella? Lì c’è passata la storia della musica (americana? Mondiale?). Insomma non può esistere un locale del genere senza qualcosa che lo renda mitico. Ricordi quando parlavo di un Mapplethorpe seduto di fronte al locale perché non facevano entare né lui né la Smith perché vestita troppo male (cavolo! ne Mapplethorpe né la Smith, e poi vestita male, come se li dentro entrassero con lo smocking)? Ecco questo intendo. Un’aurea che lo caratterizzi.

      O forse la tua era una proposta? Apriamo un locale qui in Italia? dove? :)

    • Di cafenoir (---.---.---.215) 10 dicembre 2008 19:19

      Eh perchè no? Guarda l’hiroshima ha perso molto del suo fascino, anche se hanno una buona gestione e dei bei concerti spesso...quelli dopo la mezzanotte di guppi non famosissimi non fanno il pienone, ma lì è un po’ colpa della gente... anche se mettere un gruppo sconosciuto dopo i grandi mi sembra proprio sparare contro la crocerossa o prendere a calci un uomo morto vedi tu...eheh

      Ecco, dicevo, io ci starei ad aprire un locale, però con musica decente e con live di qualità, istruire alla qualità!

    • Di Francesco Raiola (---.---.---.123) 12 dicembre 2008 18:04
      Francesco Raiola

      Beh, a napoli si è provato a fare qualcosa, ma è complicato. L’altra settimana c’è stato un exploit con Langhorne Slim e gentlemen’s agreement, 600 paganti, cose turche per quel tipo di concerto. Poi Joan as a policewoman ha fatto peggio. Cafe la situazione è strana, soprattutto a napoli, come ti dicevo in un altro post. Ora però devo vedere a parigi che si dice, penso che non sarà poi tanto male. :)
      Ciao

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