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I mercati della settimana: bancari e Fiat spingono Milano

La Borsa di Milano ha chiuso in rialzo anche l'ultima seduta della scorsa settimana grazie ad acquisti nel finale nel settore bancario. L'indice FtseMib è salito dello 0,7% con un guadagno nella settimana del 4,4% e del 6,3% dall'inizio dell'anno, il che fa di Piazza Affari la migliore Borsa mondiale del 2011.
 
Sabato Parigi è salita dello 0,3%, Francoforte ha chiuso invariata e Londra è scesa dello 0,4%. L'indice complessivo europeo Stoxx 600 ha guadagnato nella settimana l'1% e dall'inizio dell'anno segna un progresso del 2,9%.
 
La giornata è stata a lungo caratterizzata dall'incertezza, con gli operatori resi prudenti da dati in chiaroscuro sull'economia americana: a dicembre i consumi sono cresciuti meno delle attese (+0,6% invece di +0,8%) e la fiducia dei consumatori non è salita come previsto, anzi è calata (da 74,5 a 72,7).
 
Altro fronte di preoccupazione è quello dell'inflazione: in Usa a dicembre è salita all'1,5%, contro attese di 1,3%.
 
In Cina la banca centrale ha alzato di 50 punti percentuali la riserva obbligatoria delle banche, una mossa che mira a frenare l'espansione del credito e la crescita economica.
 
In Germania a dicembre l'inflazione è salita all'1,7%, il livello più alto degli ultimi due anni, facendo scattare l'allarme della Bce e del suo presidente Jean Claude Trichet.
 
L'ipotesi di un possibile rialzo dei tassi in Europa ha sostenuto venerdì il rialzo dell'euro, che l'idomani è sceso leggermente a 1,332 contro il dollaro.
 
Le banche hanno sostenuto in settimana il rialzo di Piazza Affari e della Borsa di Madrid, dopo il successo del collocamento dei titoli di Stato di Spagna, Portogallo e Italia.
 
Anche sabato sul mercato secondario dei titoli di Stato è proseguito il calo dei rendimenti dei Btp, con il decennale sceso al 4,63% e lo spread con il Bund tedesco si è ulteriormente ridotto a 163 punti base. Martedì era salito a 204 punti.
 
Le banche hanno guidato il rialzo finale di Piazza Affari, incoraggiate dai buoni risultati di JP Morgan: Intesa (ISP.MI) ha guadagnato il 2,5%, Unicredit (UCG.MI) +0,8%, MontePaschi (BMPS.MI) +1%, Ubi (UBI.MI) +3,1%.
 
Chiusura negativa per BancoPopolare (BP.MI) -3,4%: lunedì ha preso il via l'aumento di capitale da 2 miliardi di euro, con l'offerta in opzione ai soci di 7 nuove azioni ogni 5 vecchie possedute al prezzo di 1,77 euro l'una.
Focus particolare su Fiat (F.MI), che chiude con un rialzo del 2,7% a 7,99 euro. Sabato mattina sono stati diffusi i dati sulle immatricolazioni di auto a dicembre in Europa.
 
Il mercato nel suo complesso si è ridotto del 3,2% a 1,05 milioni di veicoli a causa, in particolare, dei declini registrati da Ford, Fiat e Toyota.
Nell'intero 2010 il calo è stato pari al 4,8% a 13,8 milioni di veicoli.
 
Per quanto riguarda il gruppo Fiat, a dicembre il calo è stato del 19,1%. Nel 2010 la flessione è stata pari al 17%. La Fiat vede così scendere la propria quota di mercato al 7,6% dall'8,7% rispetto al 2009.
 
Considerato l'esisto del referendum su Mirafiori, con il 53% dei dipendenti dello stabilimento che hanno votato il piano Marchionne, aspettiamo la risposta positiva dei mercati durante la settimana appena cominciata.
Dallo spin-off del 3 gennaio FIAT ha guadagnato il 19%.

Sauro Dozzini

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