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Harry Potter e il principe mezzosangue. Il capitolo meglio riuscito. Letteratura a parte

Si può amare o detestare la saga Potteriana, ma non c’è dubbio che sia sempre remunerativa. Nove milioni di euro in cinque giorni per la sola uscita italiana di Harry Potter e il principe mezzosangue, che spazza via tutti i concorrenti, a dire il vero di qualità dubbia, al botteghino nostrano.

Penultimo capitolo dei magnifici sette libri targati Rowling, questo film riprende esattamente da dove il pubblico era rimasto alla fine del film precedente. Dopo la morte dello zio Sirius Black nella battaglia spettacolare contro i Mangiamorte, Harry (Daniel Radcliffe) sopporta in malomodo l’eccesso di popolarità, cercando di buttarsi a capofitto nella ricerca di interessi"normali" di un ragazzo della sua età: le ragazze, gli amici di sempre, i nemici scolastici, le ragazze, la birra...le ragazze. Turbolenta infatti è anche la vita sentimentale del mago toccato dal male, sempre più interessato a Ginny (Bonnie Wright), la sorella del suo svampito amico Ron (Rupert Grint), che si ritrova invece vittima della gelosia di Hermione (Emma Watson).

 Il filo conduttore rimane però sempre la lotta fra Harry e Voldemort, che dopo l’ultima battaglia ha acquistato potere tanto da arrivare a sfogarlo anche nel mondo reale abitato dai Babbani. L’esercito formato dai suoi oscuri seguaci e Bellatrix Lestrange (Helena Bonham Carter) sta infatti seminando morte e terrore a Londra e a Diagon Alley, con lo scopo di reclutare il maggior numero di maghi potenti dalla loro parte. Draco Malfoy dopo l’arresto di suo padre verrà infatti coinvolto nella battaglia, ancora in fase di ricerca e sviluppo, con un compito particolare, mentre Silente (Michael Gambon) istruirà Harry, con la speranza che possa aiutarlo a scoprire un elemento fondamentale nella vita del Signore Oscuro.
Migliorano gli effetti speciali,( la lista degli addetti ai lavori è lunga quanto quella delle accuse che piovvero su Michael Jackson), migliora la caratterizzazione dei personaggi e il tumulto interiore che tanto si attendeva, perchè si parla sì di un mondo parallelo in cui tutti sembrano trovarsi a loro agio inspiegabilmente, ma ci si è allontanati da un po’ di tempo dalla volontà di arrivare solo ad un pubblico infantile.

Da Harry Potter e il prigioniero di Azkaban infatti tutto si è scurito, il male campeggia in primo piano con colori freddi di morte, mentre il bene è sempre avvolto da luce e caldi raggi. La potenza della fotografia, diretta dal francese Bruno Delbonnel che sa bene come far spiccare i colori (Across The Universe) e dove sia giusto fare a meno di farlo (Infamous), aiuta tantissimo a dare le sfaccettature psicologiche a personaggi fino ad ora poco sfruttati cinematograficamente come quello di Draco Malfoy, interpretato da Tom Felton, quasi da applausi nella sua interpretazione, o come la svanita, ma sempre utile Luna Lovegood (Evanna Lynch), la quale scavando un po’ più a fondo risulta essere una di quelle ragazzine molto sveglie, ma che nessuno prende mai troppo sul serio.

L’onore alle bacchette però va sempre riconosciuto all’infinito Alan Rickman che ha fatto suo Severus Piton, da sempre pilastro portante dei capitoli su pellicola, sorgente di azioni subdole, e di atti fedeli, di odio profondo e comprensione umana.

Cos’avrà mai questo Harry Potter per piacere così tanto...E chi lo sa? A noi piace però.

L’ultimo film uscirà solo nel 2010, ma diviso in due parti di cui la seconda nel 2011. D’altraparte dopo tutta la sofferenza patita dal maghetto in questi anni, possiamo anche soffrire d’ansia un po’ noi.

Da tenere d’occhio: le scene iniziali, spettacolari a livello visivo, la corsa in mezzo ai vicoli di Londra ricorda quella delle navicelle da guerra in una famosa trilogia di Lucas.

Commenti all'articolo

  • Di kempest (---.---.---.102) 25 agosto 2009 02:48
    kempest

    Harry Potter piace perche’ e’ una favola che puo’ essere vista sia dai bambini sia dagli adulti.Piace ai bambini perche’ le storie di magia li hanno da sempre intrigati,soprattutto perche’ il protagonista viene dipinto non tanto come un supereroe,ma come uno di loro che si trova in una situazione incredibile quasi per caso.Piace agli adulti perche’ la trama e’ molto ben congeniata e i film della serie sono tutti ammantati (come hai giustamente rilevato) da un ambientazione dark molto intrigante.Personalmente io l’adoro.

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