Gruppo Fb contro Gelmini: come lo sfogo di un liceale diventa notizia
“Su Facebook minacce al ministro", titola il Corriere della Sera a pagina 31. Sono «oltre 400» a volere il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini «legata, mani e piedi, e imbavagliata». Titolo del gruppo: «Uccidiamo la Gelmini».
E’ un film già visto. Ma è ugualmente «Immediata la solidarietà del mondo politico»: intervengono Valducci, Casellati, Pasquali e molti altri del Pdl, Rusconi del Pd e Reguzzoni della Lega Nord. La Cgil e gli “Studenti per la libertà”. E d’accordo, ricevere minacce di morte non è mai piacevole. Ma quanto gravi sono queste minacce, in particolare?
Per Cicchitto il ministro è «oggetto degli inaccettabili attacchi e delle gravissime minacce diffuse a mezzo internet su Facebook», di «gesti e azioni (!?) vili» che possono «minare l’agibilità democratica». Bonaiuti parla di «pesanti minacce» e di «intimidazioni». Per il vicepresidente del Senato Nania «bisogna tenere alta la guardia e indagare su questi spargitori di odio». E per Roccella i social network diventano per l’ennesima volta «catalizzatori di odio e megafoni per minacce e insulti». Da ultimo, il ministro Prestigiacomo definisce le minacce di «inaudita violenza» (del resto «l’odio per l’avversario dilaga su internet»).
Ne siamo sicuri? Ecco alcune di queste “gravissime” minacce e intimidazioni di possibili futuri attentatori, talmente coraggiosi da avere immediatamente cambiato il nome del gruppo in “x ki odia la gelmini":
Altri rivelano di essersi iscritti solo per aver sentito parlare del gruppo al Tg5 o su Italia1(…)
Certo, ci sono gli inviti a «cadere e romperti il kollo» e qualche parola grossa, ma siamo sicuri quotidiani come il Corriere, telegiornali e l’intero mondo politico non abbiano di meglio da fare che occuparsi degli sfoghi di qualche liceale?
Ps: Ecco da dove nasce il tutto:
Aggiungeteci un pizzico di pigrizia e di moralismo e il gioco è fatto.
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