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Grave lutto per la cultura italiana (già in affanno economico e di idee). Muore Suso Cecchi D’Amico

È morta Suso Cecchi D’Amico, qualcuno ha scritto che con lei è morto il cinema italiano. Se non è morto, di sicuro ha perso una perla, un gioiello di assoluto valore.

Suso Cecchi D’Amico aveva 96 anni, ha attraversato dunque le grandi stagioni del cinema italiano (e non solo), ha lavorato coi più grandi fra i registi, gli attori, i musicisti, gli scrittori e sceneggiatori.

Non è stata una donna nota fuori del suo cerchio, è stata una donna fortunata, come dice lei stessa, che non ha cercato il successo e che ha goduto del suo lavoro, ma pronta a rinunciare a tutto per un valore per lei più alto la sua famiglia: i genitori, i fratelli, il marito, i figli. Dice queste cose tra l’altro in un’intervista fatta alla nipote, Margherita.
 
Sì, è stata una donna fortunata, fortunata a nascere in una famiglia dove il padre è stato grande critico e la madre musicista; a sposare un importante musicologo, figlio d’un grande critico musicale. Insomma ha avuto le possibilità di fare qualcosa di importante, poteva anche non coglierle, invece lei, senza parere, le ha accolte in pieno.
 
Ha sceneggiato, sia da sola, che con altri illustri colleghi (Flaiano, Zavattini) innumerevoli film. Quando ho letto la sua filmografia mi sono stupita perché tra i più bei film che ho mai visto e che ricordo con vivezza e rivedo volentieri ci sono i suoi, poi mi sono stupita per l’arco di tempo che ha abbracciato il suo lavoro e quindi per la sua capacità di seguire e interpretare i tempi mutati, infine per la sua versatilità: ha sceneggiato Visconti e Monicelli, commedie e drammi, film di costume e di denuncia sociale.
 
Ha lavorato con tutti, un curriculum impressionante. Certo è stata fortunata anche per la salute e la lunga vita, ma è lei che ha saputo sfruttare le sue doti e riempire i lunghi anni.
 
Non so quanti la conoscano, ne abbiano sentito parlare: lo sceneggiatore non è noto come il regista, il quale spesso è meno noto dell’attore, il che dimostra che l’apparire alla fine è ciò che nell’immediato colpisce, ma non ciò che nel tempo resta.
 
Io vorrei onorarne la memoria con due sue affermazioni che mi hanno colpito molto, la prima è sul ruolo dello sceneggiatore, un ruolo particolare, un lavoro difficile, un lavoro spesso nell’ombra, ecco la citazione: “Come scrive il mio collega Carrière, la sceneggiatura è il bozzolo, e il film la farfalla. Il bozzolo ha già in sé il film, ma è uno stato transitorio destinato a trasformarsi e a sparire. Lo sceneggiatore deve quindi impadronirsi al meglio della materia da trattare, e lavorarci poi con il regista e con i colleghi per trarne una proposta valida in assoluto, mirata a sfruttare al massimo le possibilità del regista ed evitando il pericolo di fare letteratura. Lo sceneggiatore non è uno scrittore; è un cineasta e, come tale, non deve rincorrere le parole, bensì le immagini. Deve scrivere con gli occhi”.
 
La seconda è una risposta alla domanda della nipote, Margherita, dopo aver sottolineano come la nonna non si sia mai messa in mostra, abbia vissuto una vita appartata e “normale”, le chiede quale sia la sua dote più importante e la nonna, la nonna famosa, Leone d’oro alla carriera, le risponde: “la pazienza”.
 
La pazienza una dote molto sottovalutata e difficile.
 
Io aggiungerei che la pazienza in Suso Cecchi d’Amico ha avuto come compagne: l’intelligenza e una modestia che nei grandi ne esalta le virtù molto più della ostentazione.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.4) 6 agosto 2010 16:15

     Vorrei che da lassù la Signora SUSO CECCHI D’AMICO sappia che avrei voluto conoscerla..........................Purtroppo il Signore mi ha solo lasciato la possibilità di sapere che l’aveva chiamata a se.........Spero farle onore lo stesso con questo slogan premiato............E’ il frutto di una meditazione davanti ad una candella una sera di luglio...........

    [email protected]

    A: MENTELOCALE MENTELOCALE Cc:

    [email protected]

    Oggetto: concorso Ricevuto il: 31/07/10 16:33

    L’ARTE E LA CULTURA SONO LA LUCE EDIFICANTE DELL’OMBRA DEI TUOI DIRITTI

    Buonasera,

    con la presente le comunichiamo che la sua frase sui diritti umani relativa al concorso indetto con la community di Mentelocale
    “La cultura e lo spettacolo portavoce dei diritti Umani” è stata selezionata dagli organizzatori di Palco sul Mare Festival; pertanto ha vinto un abbonametno gratuito alle tre serate Human Rights Show che si svolgeranno all’Arena del Mare del Porto Antico di Genova i giorni 6-7-8 agosto ore 22.

    Alleghiamo breve presentazione delle tre serate.
    Questo il link del sito del porto Antico di Genova con le indicazioni stradali, se ne avesse bisogno. www.portoantico.it/index.aspx?codpage=comeraggiungerci&lang=ita

    Per ritirare gli abbonamenti, dovrà rivolgersi la sera stessa degli spettacoli alla security all’entrata dell’Arena del Mare o alla biglietteria, che le daranno indicazioni più dettagliate.
    Se ci inviate i vostri nominativi, (nome cognome e numero di cellulare) rendete l’ ingresso la sera stessa dello spettacolo.

    Grazie per aver partecipato e complimenti.

    Manuela Stella
    Ufficio Stampa
    Videobox
    0103770806
    3358359921

    POSSA IL MONDO CONOSCERE QUESTO SLOGAN...................................
    NE SONO FIERA

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