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Giustizia: cambia il vento in parlamento e nel governo

Ad un anno ed un giorno da quel fatidico 14 dicembre 2010 in cui Berlusconi riuscì a racimolare i voti per rimanere a Palazzo Chigi altri 11 mesi, il vento che spira in parlamento è profondamente cambiato. E’ bastato che il Pdl perdesse la leadership politica nelle Camere, e che Bossi desse il benservito a Berlusconi affinché il garantismo “interessato” della precedente maggioranza si sciogliesse come neve al sole.

Ieri, con 9 voti ad 8 e con l’apporto determinante dei due deputati leghisti la Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio, ha infatti acconsentito all’utilizzo delle intercettazione riguardanti l’ex ministro Saverio Romano indagato a Palermo per corruzione, aggravata dal favoreggiamento a Cosa Nostra. Ora spetterà al plenum dell’aula esprimersi sulla vicenda.

Per la prossima settimana (dovrebbe essere il 21 dicembre) invece è atteso il parere della giunta sulla richiesta di arresto del deputato Nicola Cosentino partita dalla Procura di Napoli. Il coordinatore del Pdl campano rischia grosso. Accusato di aver favorito la camorra non gode più del sostegno politico che aveva un tempo. Pd, IDV, Fli ed UDC si sono già espressi per l’arresto in sede di Giunta, mentre la Lega non si è ancora espressa. Con la crescente voglia di smarcarsi dal Pdl è molto probabile che i padani almeno in Aula (che è la votazione che conta veramente) replicono il voto che riservarono nel luglio scorso all’altro Onorevole del PDl Alfonso Papa, decretandone l’arresto.

Il patto che vincolava le due maggiori forze del precedente governo si è irrimediabilmente rotto, ed il primo comparto a farne le spese nella visione di impunità berlusconiana è la giustizia. Non valgono più a nulla le accorate arringhe difensive dell’avvocato ufficiale del Pdl in Parlamento Maurizio Paniz (nella foto), il ritorno leghista ad una piana libertà di giudizio, senza vincoli di coalizione miete e mieterà vittime eccellenti.

Altra notizia che non può passare inosservata è che dopo un colloquio con la ministro della Giustizia Paola Severino Arcibaldo Miller capo degli ispettori del Ministero di via Arenula lascia il suo incarico. Il magistrato si trovava nell’occhio del ciclone dopo che il suo nome era entrato nell’ambito dell’inchiesta P3. Il CSM aveva avanzato forti perplessità riguardo al comportamento di Miller che avrebbe partecipato ad una cena in casa del coordinatore del pdl Denis Verdini per studiare una strategia volta ad influenzare la decisione sul “lodo Alfano” della Corte Costituzionale. Visto l’aria che tira l’ex capo degli ispettori tornera’ alla sua vecchia professione di semplice magistrato. Era ora.

Il via libera all’uso delle intercettazioni di Romano, il probabile arresto di Cosentino, le dimissioni di Miller sono tutti segnali che decretano come l’orientamento politico su alcuni temi correlati alla giustizia stia cambiando. Tutti gli italiani onesti non possono che rallegrarsene.

Se consideriamo inoltre che la neo Ministro Severino ha annunciato per domani, 16 dicembre, il varo del cosidetto “decreto svuota-carceri” che al di là delle riduzioni giornalistiche potrebbe rappresentare una risposta concreta all’ormai insostenibile sovraffollamento delle carcerci, senza passare per l’irrealizabile amnistia, qualcosa si sta muovendo veramente. Non sarà facile ma una regia politica (non poi così tanto occulta) sta cercando di togliere quel senso di ingiustizia e impunità che pervadeva gli italiani fino a pochi mesi fa. O meglio tenta di arginare l’indecenza.

Avanti così.

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