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Giustizia alternativa: gli italiani scelgono la "Mediazione"

Secondo l'ottavo rapporto Isdaci presentato giovedì scorso alla Camera di Commercio di Milano, la mediazione è lo strumento alternativo di risoluzione delle controversie civili che registra una crescita esponenziale.
 

E' stato presentato giovedì 1 ottobre a Milano presso la Camera di Commercio l'ottavo rapporto Isdaci sull'utilizzo in Italia dei sistemi ADR, ovvero i metodi di risoluzione delle controversie alternativi al Tribunale. I dati si riferiscono all'anno 2014.

Il dato che balza maggiormente all'occhio è quello relativo all'impressionante crescita, definita esponenziale, del ricorso alla mediazione come metodo privilegiato rispetto all'arbitrato (nel 2014 non era ancora entrata in vigore la "negoziazione assistita", altro metodo di risoluzione delle controversie disciplinato dalla riforma della giustizia civile voluta dal ministro della giustizia Andrea Orlando).

Nel 2014 il numero di domande di mediazione registrate è risultato pari a 179.587, oltre il doppio rispetto alle domande registrate nel 2013, anno in cui non vigeva l’obbligatorietà del tentativo di mediazione quale condizione di procedibilità della domanda giudiziale, a causa della Sentenza n. 272/2012 della Corte Costituzionale.

In relazione alla modalità di avvio della domanda, la mediazione obbligatoria (e quindi ai sensi dell’art. 5, comma 1 bis, D.Lgs. n. 28/2010) rappresenta l’83,8% del numero complessivo di mediazioni (nel 2013 costituiva il 57,5%), mentre la mediazione volontaria il 10% (il 41,9% nel 2013), la mediazione disposta dal giudice, il 5,6% (rispetto al 2% del 2013) e la mediazione attivata in forza di clausola contrattuale, lo 0,6% (contro l’1,5% del 2013).

Per quanto riguarda la collocazione geografica, il 45% delle domande si concentra al Nord, il 20% al Centro, il 25% al Sud e il 10% nelle isole.

La materia che riguarda il maggior numero di mediazioni risulta quella dei contratti bancari con il 25,1% del totale complessivo, seguita dai diritti reali con il 13,1%. La locazione riguarda l’11,6% delle domande, il condominio il 10,7%, il risarcimento del danno da responsabilità medica il 6,7%, i contratti assicurativi il 6%, le divisioni dei beni il 4,7%, le successioni ereditarie il 4%, i contratti finanziari il 2,9% e il comodato l'1,3%.

Infine, l’11,9% delle domande risulta di "altra natura" (che, presumibilmente, riguardano prevalentemente la mediazione volontaria e la mediazione avviata in forza di clausola contrattuale).

Il valore medio delle mediazioni è di € 110.556 (contro i 156.464 euro dell’anno precedente).

La durata media di una procedura è pari a 63 giorni (-33% rispetto ai 94 giorni del 2011-2012), qualora l’aderente sia comparso e non sia stato raggiunto un accordo, mentre nel caso in cui l’accordo sia stato raggiunto, la durata media risulta di 83 giorni.

Il dato cambia se si considerano le mediazioni gestite unicamente dagli organismi espressione del Sistema camerale, che hanno una durata media pari a 42 giorni.

Nel 63% dei casi chi propone la domanda di mediazione, partecipa all’incontro facendosi assistere da un avvocato mentre gli aderenti si fanno assistere nel 73% delle procedure.

Risulta in crescita, rispetto al 2013, la percentuale di adesione della parte chiamata in mediazione (40,5% contro il 32,4%) e, contestualmente, è diminuita la percentuale di mancate adesioni (56,7% contro il 57,3%).

Quando la parte chiamata alla mediazione compare, l’accordo viene raggiunto solo nel 24,4% dei casi (in calo rispetto al 42,4% dell’anno precedente). Il tasso di accordi raggiunge il 47% quando le parti non si fermano al solo primo incontro, in particolare, il 67% nelle mediazioni volontarie, il 45% in quelle obbligatorie e il 33% nelle mediazioni demandate dal giudice.

Recentemente il Ministro della Giustizia Orlando ha annunciato lo stanziamento di incentivi per far conoscere e utilizzare le procedure alternative al giudizio. Lo scopo è quello di deflazionare il carico giudiziario delle aule dei tribunali ma anche quello di favorire accordi concilianti e soddisfacenti per le Parti in tempi certi e costi ragionevoli. Alla luce dei dati del rapporto Isdaci si evince quindi chiaramente come la mediazione sia uno strumento valido ed efficace su cui il Governo dovrà puntare l'attenzione.

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