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Giorgio Napolitano: il pensionato da sposare. Quanto ci costano le pensioni della casta

In Italia i disoccupati censiti dall’Istat sono 2,7 milioni mentre secondo la Cgil oltre 1,6 milioni di cittadini non cerca più un lavoro o è in cassa integrazione.

Se vai a parlare con queste persone sono “incazzate nere” con la politica: non ne possono più di soffrire e pagare le tasse per mantenere il benessere di chi governa. Chiesa e Presidente della Repubblica, dinanzi all’evidenza, chiedono a bassa voce più rigore. I vari LusiBelsitoFiorito si difendono sfoggiando tutta la loro arroganza, in fondo sono dalla parte della ragione: se si sono comportati così è perché qualcuno glielo ha permesso e/o altri prima di loro hanno fatto le stesse cose. “Mani pulite” non si è tradotta in un esempio di virtù e buona politica, paradossalmente sono gli stessi politici che chiedono: “La politica dev’essere più trasparente”.

La coerenza non è una caratteristica dei nostri rappresentati. Napolitano ha firmato senza batter ciglio: lo scudo fiscale, legittimo impedimento, decreto salva-liste. Il nostro garante della Repubblica è un politico navigato: è stato eletto deputato nel 1953 e da quel momento la sua carriera non si è più arrestata. Perché non ha mai trovato parole dure sugli sprechi di denaro pubblico, sui comportamenti immorali dei suoi colleghi?
 
Anche lui gode di privilegi? Ebbene sì. In un video girato nel 2004 da una tv tedesca il giornalista chiede a Napolitano, allora europarlamentare, spiegazioni sui suoi voli low cost che vengono rimborsati per intero (l’esempio: spesa 90 euro, rimborso 800 euro, 710 “guadagno”) lui risponde stizzito: “Se non mi lasciate stare chiamo la polizia”. I cittadini comuni per sopravvivere devono contare sul loro stipendio qualsiasi altra entrata o immobile fa cumulo: viene tutto accuratamente tassato e non possono rispondere all’Agenzia delle Entrate: “Se non mi lasci vivere, chiamo la polizia”. In Italia ogni anno vengono evasi 120 miliardi di euro, ci sono soggetti sconosciuti al fisco e vivono benissimo.

Tornando a Napolitano, nel 1974 è stata varata la legge Mosca che ci costa svariati milioni di euro perché bastava una dichiarazione di un rappresentante di partito o del sindacato per aver diritto alla pensione (con tanto di arretrati a partire dal 1948). Fra coloro che beneficiano di una “pensioncina” (che si aggiunge alle altre ad es. da parlamentare): Armando Cossutta, Achille Occhetto, Franco Marini, Ottaviano Del Turco ed ovviamente Giorgio Napolitano.

Tutto l’arco costituzionale sta attento a non parlare di questo miracolo parlamentare e l’Inps chiede indietro le quattordicesime a chi ha superato di qualche spicciolo il reddito minimo (8.000 euro). Il legislatore priva i cittadini dei diritti fondamentali previsti dalla Costituzione, mentre per se stesso solo benefici e privilegi con l’avallo di dirigenti, resi compiacenti con incarichi da milioni di euro. 

Se il lavoro, la pensione, il salario erano diritti acquisiti e sono stati abrogati, allora dovrebbero essere eliminati anche i diritti acquisiti dalla casta. Se vogliamo incominciare a parlare di rigore, l’Inps dovrebbe chiedere indietro le pensioni delle 40mila persone beneficiarie della legge Mosca.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.250) 1 ottobre 2012 13:03

    E non va bene? Anzi, è ancora poco! Quando tutte queste persone decideranno di uscire dal loro torpore per porre fine a questo paradosso? Probabilmente, mai. Perchè calza a pennello a tutti il ruolo del morto di fame che con la sua stupidità alimenta un marcio sistema fondato sulla corruzione. Verosimilmente, perché essi in primis sono sicuramente più corrotti e più corruttibili di coloro che votano per rappresentarli. E allora ben vengano gli introiti dorati di Re Girgio e dsegli altri parassiti di regime. Tanto i fessi se ne staranno sempre buoni dentro le loro cucce in attesa della loro fettina di pane raffermo!

  • Di (---.---.---.110) 3 marzo 2014 09:46

    napolitano farebbe bene se si toglie dai coglioni,sono 62 anni che pesa sul gropone degl italiani,anche lui e responsabile del disastro del paese.una volta eravamo un popolo di conquistatori e di guerrieri,ora siamo un popolo di coglioni.ribelliamoci a questi bastardi di merda che sono convinti di essere i padroni dell italia...io sono pronto.

  • Di (---.---.---.191) 3 marzo 2014 12:16

    Gli Italiani non cercheranno mai di cambiare niente per le stesse ragioni per cui, in India, gli individui appartenenti alle caste inferiori, benché più numerosi, non destituiscono da centinaia di anni la minoranza di quelli appartenenti alle caste superiori (cfr. Lévi-Strauss in Tristi Tropici).
    Gli uomini al potere hanno preso il posto delle divinità. Le persone non pregano più alcun dio, ma pregano gli uomini potenti di concedergli le loro briciole (in ingl. bribery). E, d’altra parte, i potenti, coi loro comportamenti (discutono, arringano, propoagandano, chiedono il voto, e alimentano i propri privilegi), negano l’umanità dei sudditi. La diversità tra potere e sottomissione viene rimarcata continuamente nel dialogo spettacolare delle campagne elettorali e dei talk show, con lo spreco di energie comunicative che non si traducono mai in un risultato.
    I mass media hanno in questo una responsabilità enorme, avendo creato i nuovi "idoli" e avendo innescato il processo che spinge i tele-cittadini ad adorare (ascoltando, dibattendo, commentando...) proprio chi suscita l’indignazione generale.

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