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Giampilieri: li hanno dimenticati

1 Ottobre del 2009 a Giampilieri, piccolo paesino in provincia di Messina un forte alluvione lo devasta. Giampilieri non sarà il solo paese che in quella notte del 1 Ottobre sarà invaso dal fango e dall'acqua. I paesini a valle delle montagne sulla costa ionica saranno fortemente colpiti (Scaletta Marina, Altolia, Molino, Santo Stefano di Briga, Pezzolo, Guidomandri ed Itala). Il numero di vittime sarà 37 alla fine, con Giampilieri il più disastrato tra tutti. Il territorio fortemente a rischio idrogeologico è stato già protagonista di simili eventi passati, infatti era già noto anche nelle cronache nazionali. Nulla e poco si è fatto in questi anni a favore di questi territori, vistosamente a rischio idro-geologico, complice spesso un'edilizia speculativa inappropriata e fuori controllo.

L'evento franoso e lo straripamento di molti corsi d'acqua ha ostruito la Statale 114 Orientali Sicula, l'autostrada A18 e la ferrovia Messina-Catania. I paesi isolati e disastrati sono tanti e Altolia fu raggiunta solo il 3 di ottobre dai Soccorsi. Secondo il Dipartimento della Protezione Civile, in alcune delle zone colpite sono caduti fino a 220/230 millimetri di precipitazioni nell'arco di 3-4 ore.

Le vittime 37, il cordoglio nazionale e il lutto nazionale non sono serviti assieme alla numerose iniziative promosse in tutta Italia per aiutare gli sfollati e ricostruire le cittadine. Nulla è bastato ad ultimare i lavori e a dare una casa a tutti ancora. Ancora oggi c'è gente senza casa, ancora oggi la zona non è messa in sicurezza come dovrebbe e poco è stato fatto. Di chi sia la colpa a chi importa? Importa che si intervenga. Oggi ad un anno da questo tragico evento le cronache nazionali parlano di altro, parlano della politica nazionale in crisi, parlano di una casa a Montecarlo e delle bestemmie di Silvio Berlusconi, tutti ricordano l'Abruzzo e nessuno Messina.

A ricordare il silenzio è Mons. Calogero La Piana, che ieri ha celebrato una messa solenne nella Cattedrale di Messina per commemorare le vittime della tragedia.



L'arcivescovo di Messina ricorda "turbamento durante i giorni dell'alluvione ma anche oggi perché non tutte le ombre sono state diradate". "In diversi tempi e con diverse modalità - ha sottolineato l'arcivescovo - abbiamo denunciato i numerosi peccati che hanno causato il tragico evento. Abbiamo denunciato incuria, inadempienze, mancata manutenzione, manomissioni colpevoli e responsabili. Abbiamo fatto appello in vari modi alla responsabilità di quanti sono stati scelti ad amministrare il nostro territorio provinciale, regionale e nazionale".

Intanto Lombardo si stringe alle famiglie delle vittime, visto che forse non ha avuto tempo di impegnarsi meglio. Dà la colpa al Commissario dello Stato che ha impugnato la proposta di legge per dare un'occupazione e un sostentamento ai familiari delle vittime. Ancora tante parole e pochi fatti.
Lombardo si è recato davanti ad un monumento ai caduti realizzato dal comitato dei cittadini e ha partecipato alla messa in suffragio delle vittime di Giampilieri svoltasi nella chiesa del paese.

Alle 19 si è svolta per le strade del paese una fiaccolata in ricordo delle vittime, nel silenzio!

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