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Gheddafi: dal sospetto di aver corrotto i giudici Italiani agli affari sotto il segno delle deportazioni!

Mi ricordo quando Gheddafi venne l’anno scorso alla Sapienza di Roma, sollecitato dagli studenti, lui rispose : ""Gli africani purtroppo sono degli affamati, non dei politici. Gente che cerca cibo. Cercano vestiario, rifugio. Sono poveri, affamati, non praticano la politica".

Mi colpì quest’ultima frase: "non praticano politica". Cosa volesse dire non lo so, non voglio pensare che il fatto che non pratichino politica fosse la causa della loro condizione e quindi contano poco come persone. Ma resta il fatto che le sue parole sono pura ipocrisia.

Io sono indignato e mi vergogno di appartenere ad un Paese ove l’intera classe politica, tranne qualche caso isolato, abbia espresso il parere favorevole al trattato Italia-Libia.

Berlusconi, vecchio decrepito quanto Gheddafi, e come lui sempre con la voglia di essere circondato da ragazze giovanissime e soprattutto belle, così si è espresso martedì:

"Il trattato di amicizia tra Italia e Libia è un modello di diplomazia nell’epoca della globalizzazione e tutti dovrebbero rallegrarsi della nuova amicizia tra Italia e Libia sancita dal Trattato di Bengasi: è stata chiusa una ferita ed è iniziata una vita nuova"

Partendo dal fatto che il colonialismo è da condannare e noi Italiani abbiamo fatto la nostra parte commettendo crimini feroci in Libia e non solo, sembra etico finanziare economicamente, con la scusa del risarcimento, una dittatura?

Eppure vediamo in che cosa consiste il trattato:
Secondo tale accordo l’Italia si impegna a realizzare progetti infrastrutturali nei limiti di una spesa di 5 miliardi di dollari per un importo annuale di 250 milioni di dollari in 20 anni e la Libia si impegna ad abrogare tutti i provvedimenti e le norme che impongono vincoli o limiti alle imprese italiane operanti nel paese.
E infatti grazie all’impegno di non limitare le imprese italiane, appena Gheddafi ha messo piedi in Italia, subito Banche come l’Unicredit oppure imprese come la Fiat e soprattutto l’Eni attraverso la National Oil Corporation, lo hanno accolto a braccia aperte.


Berlusconi ancor di più visto che con lui sta facendo affari d’oro, come la società in comune, la Quinta Communication, che a sua volta concorre insieme alla stessa Mediaset nella proprietà di Nessma TV. E quest’ultima proprietà, Berlusconi la vuole far arrivare in Italia per il bene dei cittadini stranieri. Ma quanto è sensibile, vero? Come si preoccupa degli stranieri.

Ma forse Berlusconi ama soprattuto Gheddafi perché anche lui pare che avesse corrotto i giudici Italiani:

Riguarda la scomparsa 32 anni fa in Libia dell’imam libano-iraniano Musa Sadr. Proprio mentre il leader libico Muammar Gheddafi e’ in visita ufficiale a Roma, da Beirut il figlio di Sadr accusa il colonnello di aver comprato i giudici italiani che nel 2004 avevano di fatto assolto Tripoli da ogni responsabilità.

Ma avete dimenticato il rapporto amichevole con Gaucci, l’imprenditore condannato per bancarotta fraudolenta senza nemmeno scontare un giorno di carcere? Ma sì, lui come Presidente del Perugia Calcio aveva ingaggiato come giocatore un certo Saadi Al Gheddafi, il figlio del colonnello!

Pensate questo bravo ragazzo aveva avuto una magnifica idea: quella di creare un paradiso fiscale nella sua Libia. Poi la crisi economica non lo permise. Chissà se, ora che la Libia riceve i 5 miliardi di dollari e forse anche qualcosa di più visto che non gli bastano, il suo sogno possa realizzarsi?

Ma care teste di capra, io mi indigno ancor di più perché dietro questo trattato c’è una vergogna ancor più grande ed è stata voluta dall’Italia:
La realizzazione di un sistema di controllo delle frontiere terrestri libiche al fine di combattere il terrorismo, la criminalità organizzata, il traffico di stupefacenti e l’immigrazione clandestina.
Facciamo dei veri e propri respingimenti e mandiamo al massacro centinaia di disperati in Libia. Vengono incarcerati, torturati, donne che vengono violentate e se provano a protestare vengono lasciati tutti a morire nel deserto.

E allora io provo enorme rabbia quando vedo tutte quelle ragazze che per soldi vanno al convegno ridicolo di Gheddafi. Una ragazza intervistata ha detto, dopo aver sentito le parole folli di Gheddafi, di essere offesa come donna. Io invece mi sento offeso ancor di più come suo concittadino perché da una ragazza istruita mi aspettavo che si informasse e si documentasse prima. La superficialità dilagante che alimenta il Potere!

Se lei, come tutte le altre ragazze e ragazzi, si fosse interessata, magari sarebbe incappata in questo video dell’Espresso e forse non avrebbe partecipato a quel convegno:

Commenti all'articolo

  • Di Gian Carlo Zanon (---.---.---.81) 2 settembre 2010 14:56
    Gian Carlo Zanon

    Grazie un bellissimo e documentato articolo.
    Quando finirà questo stato oscurantista, che si potrebbe definire senza problemi una dittatura mediatica, cosa faranno gli Italiani che hanno vissuto per decenni in uno stato comatoso? Diranno come i buoni padri di fanmiflia tedeschi, dopo lo sterminio dei ebrei, che loro non sapevano, non si erano accorti di nulla. Ma possibile che non si riesca a far capire, a buona parte degli elettori italiani, che con il loro voto si rendono complici anche di tutto ciò che è documentato su questo eccellente articolo?

    Gian Carlo Zanon

  • Di pv21 (---.---.---.201) 2 settembre 2010 19:20

    FRATTINI ha sentenziato: "Chi critica (opposizione, vaticano, ecc) è gente che non conosce affatto nè la politica estera, nè gli interessi dell’Italia". Tant’è che farà del suo meglio per convincere l’Europa a sborsare 5 mld all’anno per impedire che l’Europa diventi "nera". Maroni si starà chiedendo a cosa serve respingere poche decine di barconi nel Canale di Sicilia. Si direbbe che qualcuno scambi l’Agenda Diplomatica con le pagine del Dossier Arroganza ... 

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