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Fumi del porto. L’Autorità Portuale dice sì al monitoraggio della qualità dell’aria e apre all’elettrificazione con due banchine

In breve sono questi i risultati ottenuti nel lungo incontro del 26 settembre scorso tra il Presidente dell’Autorità Portuale di CivitavecchiaPasqualino Monti, e la delegazione del movimento d’opinione pubblica Nessun Dorma, che aveva messo sotto accusa la fumosità nera delle navi ormeggiate in porto. Il 18 settembre una manifestazione pubblica dei cittadini all'interno del porto aveva segnalato l'emergenza del problema.

Ecco in breve com’è andata. La delegazione, di cui anche chi scrive ha fatto parte, ha presentato al dottor Monti un documento con le “Osservazioni sulle criticità ambientali nella realtà portuale di Civitavecchia”. Qui sono state esposte le preoccupazioni per il mancato rilevamento della qualità dell’aria nel porto e quindi delle emissioni di fumi in atmosfera. L’altro punto riguardava la richiesta di riduzione del fenomeno nell’immediato futuro..

Sul primo aspetto, il presidente che era accompagnato dall’ingegner Calogero Burgioresponsabile dell’ufficio Ambiente/Risorse energetiche dell’ente, ha manifestato il suo interesse verso i problemi sollevati dai cittadini, considerandoli reali. Ha quindi assicurato che entro la prossima settimana verrà stilata una convenzione ad hoc con l’Agenzia regionale protezione ambientale, l’Arpa Lazio, che dovrebbe entro i prossimi sei mesi portare all’entrata in funzione di una centralina di monitoraggio. E’ stato precisato che, come concordato con l’attuale Commissario e direttore generale dell’Agenzia, l’avvocato Corrado Carrubba, sarà l’Autorità Portuale a provvedere all’acquisto. Il funzionamento e la gestione della stessa saranno interamente assicurati dai tecnici Arpa.

L'ingegner Burgio ha inoltre anticipato la concomitante adozione di un nuovo modello previsionale dei dati, che saranno messi a disposizione degli utenti sul sito dell’Autorità Portuale.

L’entrata in funzione di questa centralina è stata accolta positivamente dalla delegazione, che intende verificare, nei prossimi giorni, con la stessa Arpa Lazio, sia la possibilità di accelerare i tempi di inizio monitoraggio che le modalità, ritenute ampiamente insoddisfacienti, su come vengono raccolti e diffusi i dati della qualità dell’aria a livello comprensoriale.

Ha invece richiesto molto più tempo l’esame della Riduzione delle emissioni inquinanti e dei Collegamenti elettrici per le navi in banchina. Il movimento Nessun Dorma considera infatti l’elettrificazione delle banchine un’opportunità per il futuro del porto per gli elevati contenuti di innovazione richiesti, ma anche una modalità certa per abbattere di oltre il 30% la CO2 e di oltre il 90 gli ossidi di azoto e il particolato sottile. E’ stato anche sottolineato come la particolarità infelice di Civitavecchia, rispetto ad altri porti, sia costituita, da circa sessant’anni, della contemporanea presenza sul territorio di impianti per la produzione di energia elettrica di Enel, a cui si è poi aggiunta Tirreno Power, allorché ha rilevato una delle due centrali, quella di Torre Valdaliga Sud, daEnel.

Sull’elettrificazione, il Presidente, che nei giorni scorsi aveva parlato di investimenti per diverse centinaia di milioni di euro, senza tuttavia citare risorse disponibili per la salvaguardia dell’ambiente, ha voluto rassicurare tutti dichiarando che sono disponibili i fondi destinati a elettrificare almeno due nuove banchine.

Certamente due banchine non rappresentano la soluzione, anche perché non è prevista l’obbligatorietà per le navi di allacciarsi alla rete di terra. Ed è questa una carenza grave a livello di legislazione europea, che non si traduce in strumenti legislativi vincolanti a livello di singolo stato.

Comunque, per tentare, almeno con qualche probabilità di successo di ridurre l’impatto ambientale dei fumi, anche in assenza di una completa elettrificazione delle banchine, l’ingegnere Burgio ha illustrato l’adozione dell’indice ESI (Environmental Ship Index), già adottato dalle Autorità portuali di Le Havre, Brema, Amburgo, Anversa, Rotterdam e Amsterdam, almeno in Europa, e da oggi anche dal porto di Civitavecchia. Tutto sotto l’egida del WPCI, il World Ports Climate Initiative.

Per quanto siamo in grado di spiegare, si tratta di un sistema volontario cui si sottopone ciascuna nave con interventi diversi e che aiuta a migliorare le prestazioni “ambientali”, in particolare le quantità di ossido di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx) e gas serra che vengono rilasciati da una nave. Ognuna viene classificata in una scala compresa tra 0 e 100 dove un punteggio pari a 0, pur rispettando gli standard IMO (International Maritime Organization) ,indica una “prestazione inferiore al previsto”. Al contrario, un punteggio di 100 indica che una nave non ha emissioni.

Ovviamente sarà difficile che con gli attuali motori ciò si avveri, infatti nessuno è vicino a 100. Per citare un esempio, la Mediterranean Shipping Company è proprietaria della nave con un ESI di 31,1 , uno dei più alti raggiunti, ma Scandinavian Express ha già uno score di 32,1.

In questo indice (vedi qui), che attualmente riguarda poche navi, 368, non ci risultano presenze italiane.

L’attestato ESI è rilasciato da società di certificazione accreditate presso l’IMO (International Maritime Organization)Oltrepassare la soglia 0 (quindi rispetto standard IMO) farebbe scattare un meccanismo premiante, che farebbe diminuire le tasse portuali a seconda della fascia di appartenenza della nave, ma non gli importi formalmente dovuti dall’armatore per i normali servizi di attracco.

Ora quindi la scommessa sarà quella di capire quanti armatori si impegneranno nel compito di migliorare l'ambiente marittimo e quello portuale. E sicuramente, sia fattori economici che il peso dell’opinione pubblica internazionale e la pressione delle comunità locali e delle istituzioni, potrebbero accelerare questo processo.

A margine della riunione l’ingegner Burgio ha sottolineato che alcuni studi effettuati e molto citati dagli organi di informazione, mancavano di molti indispensabili approfondimenti di carattere tecnico e metodologico.

Per la delegazione di Nessun Dorma, il fatto che comunque due banchine elettrificate si realizzeranno, è un passo significativo di un percorso che riscuoterebbe maggior successo se, a livello politico e di GSE-Gestore dei Servizi Energetici, si incentiverà il costo dell’energia elettrica da fornire alle navi. Allora potrebbero essere anche gli stessi armatori a farsi avanti.

Al termine dell’incontro, sia la delegazione di Nessun Dorma che il dottor Monti hanno convenuto sulla opportunità di una verifica periodica delle fasi oggetto di interesse comune. Prossimo incontro tra circa 10 giorni per la valutazione dello stato dell’arte in merito alla predisposizione del protocollo Autorità Portuale-Arpa per la centralina di monitoraggio.

Tra le attività prossime di Nessun Dorma ci sono anche alcuni appuntamenti con altri enti e istituzioni pubbliche, tra cui Arpa, per segnalare che i dati forniti dai display sulla qualità dell’aria nei comuni del comprensorio, come si ricordava precedentemente, sono assolutamente inadeguati, rispetto alle richieste dei cittadini.Sono infine all'attenzione del movimento, sia il traffico di TIR all'interno dell'area urbana, attivo nonostante i divieti, sia il funzionamento dell'Osservatorio epidemiologico. 

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