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Frana di Naro: dopo cinque anni si attende ancora la perimetrazione definitiva

A Naro, nel 2005, è stato risparmiato il dolore di dover piangere i suoi morti. Non è fortuna, ma l’occasione per poter dare alla prevenzione un’opportunità.

Frana di Naro: dopo cinque anni si attende ancora la perimetrazione definitiva

A Favara si è consumata l’ennesima tragedia e, come quando ti muore un parente, ogni lutto riporta in superficie il tuo di dolore.
 
E’ così che ho vissuto i funerali, quelle due bare bianche e quei palloncini bianchi, lo stesso dolore provato per i morti di Giampilieri.
 
Il buon Dio a Naro, il 5 febbraio del 2005, ci ha preservato dai lutti ma ricordo, con grande sofferenza, i visi delle persone che hanno perso la casa.
 
Sappiamo che i nostri centri storici sono quasi tutti fatiscenti, che vi è reale pericolo di crolli e di altri lutti; nella maggior parte di casi si tratta di centri storici fatiscenti per vetustà.
 
Naro è, per esserne stata sindaco, la realtà che conosco meglio: il suo incantevole centro storico (e non solo) è a rischio perché ha, anche, subito un grave dissesto idrogeologico di cui ancora non si conosce con precisione la causa.
 
Ricordo brevemente che la regione Siciliana nell’immediatezza dell’evento franoso ha stanziato un milione di euro di cui 250 mila per il Bonus Casa da corrispondere agli sfollati destinatari di ordinanza di sgombero e 750 mila per monitorare e studiare il fenomeno. La frana di Naro è stata oggetto di tesi universitarie ma, soprattutto, è stata inserita dal Comitato tecnico-scientifico del progetto RISCMASS tra le aree test per la Sicilia.
 
Oggi, a cinque anni di distanza e nonostante monitoraggi e studi (e centinaia di migliaia di euro spesi), non si hanno notizie ufficiali della perimetrazione definitiva che dovrebbe rappresentare il risultato di tutti gli studi effettuati e dei soldi spesi.
 
La perimetrazione è indispensabile perché dirà dove è possibile costruire e dove no, quali sono i fabbricati che possono essere ristrutturati e quelli che devono essere demoliti. Insomma è indispensabile per prevenire tragedie e per intervenire nei confronti di tutti quei nuclei familiari che hanno subito danni e non sanno ancora se possono riparare la propria casa o se devono, definitivamente, trasferirsi altrove.
 
In base all’OPCM 3450 (l’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri) la Perimetrazione Definitiva serve, anche, a definire le legittime richieste avanzate dai cittadini che hanno chiesto il ristoro per la ristrutturazione o per la delocalizzazione.
 
L’intervento statale (possibilità accensione di mutuo per circa 5 milioni di euro) è servito per la demolizione degli edifici più pericolosi (con relativo ristoro alle famiglie) e il puntellamento degli altri, la messa in sicurezza della scuola elementare più prossima alla zona di frana. Il resto (circa due milioni e mezzo) dovrebbe servire per il recupero della rete dei servizi e, a petrimetrazione definitiva notificata, per il ristoro ai privati che attendono, da tanto tempo, con grande dignità e senso civico.
 
Senza contare che il tempo, sono trascorsi cinque anni, provoca un degrado ulteriore dell’intero Centro Storico che tende sempre più a spopolarsi, far “appannare” la Fulgentissima e trasformarla in un “paese fantasma”.
 
A Naro è stato risparmiato il dolore di dover piangere i suoi morti: non è fortuna ma l’occasione per dare alla prevenzione un’opportunità.

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